
Oggi parliamo del libro Voglia di amare di Nicola Valisena pubblicato dalla nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Noi del gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Nicola Valisena per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro Voglia di amare.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autore. Buona lettura!
- QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
Non c’è un momento, è il risultato di un processo. Procedendo con gli studi si matura l’attitudine a scrivere. La scrittura è il frutto della conoscenza. Io ho continuato a studiare soggettivamente anche quando lavoravo dopo la laurea. Man mano che si maturano i concetti dallo studio la riflessione si fa più intensa. È la conoscenza e la riflessione che su di essa si innesta a far sorgere spontanea e maturare l’attitudine a scrivere. La conoscenza è il frutto dello studio e dello spirito di osservazione. L’attitudine a osservare la natura e il Creato più in generale, induce dell’altra conoscenza. Gli stimoli di apprendimento che si ricevono da tale osservazione producono la riflessione. Dipende naturalmente dai generi letterari. Per i generi tecnici/ingegneristici lo studio da solo può in gran parte bastare a nutrire i concetti che si sviluppano. La voglia di scrivere è nata spontanea in me alla fine degli anni Ottanta inizio anni Novanta quando ero all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in Olanda. Mi sono cimentato con l’Affidabilità che era il soggetto di cui mi occupavo sul lavoro. Ho proseguito con la Probabilità e Statistica e i Processi Stocastici dopo aver lasciato l’ESA. Scrivevo in Inglese. Lo scrivere era proceduto da tanto studio principalmente all’estero. Ma non ho pubblicato niente.
- SI E’ ISPIRATO A QUALCHE AUTORE O LIBRO IN PARTICOLARE PER LA STESURA DEL SUO LIBRO?
No, non mi sono ispirato ad alcun autore o libro. Tenere a riferimento dei libri nello stendere la propria opera è fuorviante. Porta a fare giri di parole e a costruire frasi che non esprimono nessun concetto e sono difficili da leggere. Si persevera in tale attitudine fino a costruire intere sezioni vuote di significato e di difficile lettura. L’eccesso di prosa è generalmente ciò che risulta a prendere a riferimento dei libri. I libri bisogna leggerli in gran quantità. Bisogna assorbirne conoscenza e l’orientamento. Ma bisogna leggerli con spirito critico facendo un bilancio del contenuto informativo di ciascun libro. Tutti i libri, a parte quelli dei più grandi autori, hanno dei limiti. Sono limiti che concernono la dialettica, i contenuti e possono manifestarsi con orientamenti troppo spiccati. Bisogna essere selettivi nella scelta dei libri. Alcuni libri possono essere inconcludenti e fuorvianti. Non aggiungono alla conoscenza. Ma bisogna leggere tanto, assorbire la conoscenza e sviluppare uno spirito critico verso il libro. Ciò porta a maturare dei concetti propri. Solo così si matura la capacità a scrivere un proprio libro.
- IN CHE MOMENTO E COME HA AVUTO L’IDEA DI SCRIVERE QUESTO LIBRO?
All’inizio degli anni duemila. Ero a NIzza e mi è stato ispirato da una giovane donna del posto. L’ho cominciato a scrivere in Francese per lei. Poi per delle spiacevoli vicissitudini sono stato privato del computer e dei file su cui custodivo il nascente manoscritto. Ho rinunciato all’idea. Poi recentemente i ricordi affioravano e la memoria si risvegliava. Mi è venuta voglia di raccontare quello che avevo cominciato a scrivere a Nizza. Sulla base delle nuove esperienze fatte ho ampliato l’idea originale. Il racconto come l’avevo concepito a Nizza si sarebbe svolto tutto in Venezuela. Studiando, osservando e riflettendo ho indirizzato il racconto iniziale verso un’orientazione meno romanzata e più euristica. Il libro parla del bello e l’idea di farlo conoscere alla gente mi infervorava. Il libro contiene tanti concetti e mi stimolava l’idea di farli conoscere ai lettori. Ho ripreso così a scrivere.
- COSA LE PIACEREBBE DIRE AI SUOI LETTORI?
Di leggere il libro più volte. Il libro è denso di concetti e una prima lettura non consente di apprezzarli tutti. La rilettura consente di meglio assimilarli nella loro natura informativa. Così si può apprezzare il messaggio del libro e far nascere riflessione ed esaltazione. Il libro non esige lettura di sequenza. Tante sezioni sono slegate. Quindi si può rileggere un particolare passaggio senza perdere la continuità del racconto. Mi piacerebbe dire ai miei lettori di cercare il contatto con la natura; di osservare piante ed animali. Di scoprirli nei loro dettagli e di apprezzarli. Di guardare il Sole e di osservare la Luna e le stelle. Di far nascere una relazione di ammirazione per il creato. Nasce così spontanea la voglia di amare. È la voglia di amare che sostiene la gioia di vivere e fa apprezzare la vita. Si diventa disponibili e si cerca di fare del bene; del bene in generale verso la natura e verso il prossimo. Nasce così il buon umore e si vive nella gioia.
- HA PROGETTI PER IL FUTURO?
Non ho per il momento progetti di scrivere un nuovo racconto. Vorrei scrivere un libro di Probabilità e Statistica in inglese. Ho cominciato ma le circostanze attuali non mi consentono di procedere come vorrei. Il progetto stagna. Comunque è mia intenzione completarlo e pubblicarlo gioiosamente col Gruppo Albatros. Non è da escludere comunque che in futuro quando avrò una migliore esposizione alla riflessione, mi cimenti con un nuovo racconto non dallo spiccato profilo di romanzo ma dal forte contenuto informativo.
A noi del Gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Nicola Valisena per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Voglia di amare e per il futuro.
A te caro lettore auguro una buona lettura e un buon viaggio tra le pagine di questa storia.
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