
Oggi parliamo del libro Lo sboccia sogno di Francesco Ioppolo pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Noi del gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter intervistare l’autore Francesco Ioppolo per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro Lo sboccia Sogno.
Per noi è sempre un piacere scoprire cosa si nasconde realmente tra le pagine dei libri che pubblichiamo, scoprire dove nasce la storia, cosa si spinge gli autori a condividerla con i lettori, o meglio ancora cosa si aspettano i nostri autori dall’incontro con il lettore, ma queste sono solo alcune delle domande che ci vengono in mente quando ci troviamo davanti alla possibilità di poter intervistare gli autori, ed è sempre molto difficile sceglierne solamente 5. Ovviamente ci fa sempre molto piacere condividere le nostre scoperte con i lettori.
Quindi riportiamo di seguito l’intervista a Francesco Ioppolo. Buona lettura!
- C’è un momento particolare che l’ha portata alla stesura di questo racconto?
Ci sono stati due momenti importanti che hanno portato alla stesura di questo racconto. Il primo ha fornito il contesto, il secondo l’idea di base del libro. Il primo momento si è verificato una mattina dell’8 marzo di circa sei anni fa in cui mi sono recato in un museo per una visita e l’ho trovato completamente deserto, senza nessun altro visitatore all’infuori di me e della presenza del suo custode che è divenuta la mia guida personale. Un’ottima ambientazione da cui prendere le mosse, mi dissi. Il secondo momento invece si è verificato in spiaggia d’estate, circa un paio di anni dopo la visita al museo. Osservando una bambina di pochi anni soffiare una bolla di sapone e vederla crescere e poi staccarsi dal bastoncino nel quale soffiava mi apparve chiara l’immagine di come facciamo nascere i nostri sogni, come ci soffiamo dentro con cura, attenzione e fascino la nostra anima e come li osserviamo, ammirati e curiosi mentre prendono il volo.
- Quando nacque la sua passione per la scrittura?
Questa passione nacque quand’ero un bambino delle elementari, probabilmente nel momento in cui mi fu dato il compito di scrivere un tema libero. Che soddisfazione e che libertà provai! Mi immersi nella scrittura al punto da trovarmi catapultato negli scenari di un’avventura medioevale che si dipanava mentre scrivevo. Durante le esercitazioni, per il modo in cui tenevo la penna mi venne il cosiddetto “callo dello scrittore” ed ogni volta che accarezzavo l’idea di essere uno scrittore sfregavo quel callo come fosse una lampada di Aladino. Per chi conosce le teorie della programmazione neuro linguistica quel gesto si chiama “ancoraggio” ed è in grado di portare la persona nello stato emotivo desiderato. In questo senso, senza conoscerne la definizione, stavo ancorando in me le emozioni e lo stato d’animo del sentire come avverato quel desiderio.
- Perché ha scelto questo titolo per questo libro?
Volevo coniare un termine che fosse facile da ricordare e che mi facesse subito capire l’idea centrale del libro.
- Cosa ha provato nel veder pubblicato il suo libro?
Avete mai visto il film “Hook Capitano uncino” in cui un Peter Pan maturo e dimenticandosi di chi sia torna sull’isola che non c’è e sembra essere diventato troppo “grande” per tornare a giocare, ad esultare ed a volare? Ad un certo punto gli si avvicina un bambino che gli pone le mani sul viso, lo stira e gli stende le rughe fino a tendergli i muscoli delle guance ed a farlo sorridere. In quel momento il bambino, con un tono che potrebbe essere del più grande dei saggi, gli dice “Eccoti qua, Peter!” È un po’ questo che ho provato. È stato un po’ come dire a me stesso “Eccoti qua!”
- Cosa le piacerebbe dire ai suoi lettori?
Mi piacerebbe dire le stesse parole che il custode del museo dice al protagonista del romanzo un momento prima che si lanci nella sua grande avventura. “Forse comincerai questo viaggio da solo, ma ricorda, quando si imbocca una strada questa ne incrocia sempre delle altre”. Per cui, credete ai vostri sogni, ed anche se all’inizio vi sembrerà di essere i soli a crederci incontrerete qualcuno, più di uno anche, che vi affiancherà e condividerà un po’ del Vostro percorso con voi.
Lo sboccia sogno è un libro che vede come protagonista David che ha ricevuto in regalo una penna speciale con la quale catturare la fantasia per scrivere delle storie. Un giorno però David perde la penna che finisce nelle mani del custode del museo che aveva visitato con la sua classe. Alla ricerca della penna David si imbatte nel pianeta Unimondo, un luogo incantato i cui abitanti, fate, elfi e altre creature cercano un modo per salvare lo Sboccia sogno, l’unico strumento che può realizzare i loro sogni. Con l’aiuto della fatina Astris e del nomade Edgar, David dovrà trovare la soluzione al mistero che avvolge lo sboccia sogno.
A noi del Gruppo Albatros il filo non resta che ringraziare ancora una volta Francesco Ioppolo per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Lo sboccia sogno e per il futuro.
A te caro lettore auguro una buona lettura, un buon viaggio in questo mondo incantato, ma soprattutto ti auguro di non smettere mai di sognare.
Se ti va lascia un commento facci sapere cosa ne pensi, a noi e ai nostri autori fa sempre molto piacere ricevere un vostro feedback perché solo così siamo in grado di crescere e migliorare.
Ci sentiamo molto presto quindi non ci abbandonare, ci sono ancora molte novità che aspettano solamente di essere raccontate.
A presto, buona lettura.
La vostra redattrice.