
Il vasto regno di Kriuf, con i suoi abitanti, alcuni dei quali appartenenti ai Nuovi Nati e dotati di poteri sorprendenti, sono i protagonisti di questa storia fantasy piena di colpi di scena, di descrizioni dettagliate, di una natura rigogliosa dai colori sgargianti e di momenti di grande tensione narrativa.
Sullo sfondo dell’isola di Docheleg, unica isola nel Mare di Tempesta, si sviluppa la storia di personaggi dai tratti curiosi, destinati a essere immortali e quindi minacciati dagli attacchi dei potenti, che non limitano la loro cupidigia ai beni materiali ma la estendono a quello che di più prezioso esiste: il tempo. A ritmo di incontri rivelatori, di grandi affinità scoperte, di tentativi di difesa del prezioso Libro Bianco, e di insegnamenti necessari e per questo indimenticabili, Tiziana Torchio crea una vicenda coinvolgente grazie a un modo di raccontare travolgente e a un tono leggero aperto a tutti.
Il risultato è che si delinei agli occhi dei lettori un’avventura fuori dallo spazio e dal tempo, resa possibile da personaggi, soprattutto femminili, che si dimenticano difficilmente.
Tiziana Torchio nasce a Brescia nel 1984. Si laurea in Scienze dell’educazione e successivamente consegue un Master in Creatività e crescita personale attraverso la teatralità presso l’Università Cattolica di Milano.
Madre di due bambine, lavora da anni come educatrice in un asilo nido. Stare con i più piccoli tutto il giorno le permette di vivere in una realtà ricca di immaginazione, fantasia e gioco. Scrivere per lei è terapeutico e le permette di immergersi in un mondo nuovo, fatto di musica e immagini, un posto in cui i suoi personaggi prendono vita dando spazio alla sua creatività.
Jane e le lame di Docheleg è il suo primo romanzo fantasy, e il desiderio di scriverlo nasce dalla semplice volontà di raccontare una storia a chi vorrà leggerla.
Oggi parliamo di Jane e le lame di Docheleg un libro di Tiziana Torchio pubblicato con la nostra casa editrice gruppo Albatros il Filo.
Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter intervistare Tiziana Torchio per conoscerla meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro Jane e le lame di Docheleg.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autrice. Buona lettura!
- QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
Scrivere per me è sempre stato un modo per liberare la mente dai pensieri, da immagini e situazioni che dovevo razionalizzare. Tenevo un diario e quando vivevo certe esperienze le scrivevo per rileggerle e capirle, da lettrice avevo una prospettiva più chiara e nitida di tutto. Dire quando sia cominciata è impossibile con esattezza, ma credo nel momento in cui ricevetti il mio primo diario segreto con il suo lucchetto, un regalo che adoro fare alle bambine quando iniziano a scrivere. Scrivere mi permette anche di dire quello che penso in modo elegante, senza essere interrotta e senza invadere lo spazio di nessuno.
- C’E’ UN MOMENTO IN PARTICOLARE CHE L’HA PORTATA ALLA STESURA DEL SUO LIBRO?
Sì, la maternità della mia prima figlia Giada. Quando rimasi incinta restai subito a casa dal lavoro e ovviamente riuscì a trovare il tempo necessario per scrivere un libro, tempo che lavorando tutto il giorno è difficile trovare. Avevo a mia disposizione giornate lunghe, una casa silenziosa e tanta immaginazione da riordinare. Fu così che creai Docheleg, e mi immergevo nel mio mondo appena potevo. Dopo la nascita della mia bambina le priorità erano altre e il tempo libero tornò a scarseggiare, ma con la mia seconda gravidanza lo ritrovai e riuscì a lavorare di nuovo al libro. Ero maturata come donna e avevo vissuto in prima persona certe esperienze del mio racconto e mi ero affezionata ai miei personaggi, allora decisi che dovevo metterci tutta me stessa per finirlo e dare finalmente una “casa” agli abitanti del Regno di Kriuf. Mi immaginavo il libro concluso, e la sua copertina era il confine del mio mondo fantastico con quello reale.
- COSA SI PROVA AD AVER SCRITTO UN LIBRO?
Scrivere un libro è stata prima di tutto una soddisfazione personale, è passato più di un anno dal suo completamento al momento in cui ho deciso di provare a pubblicarlo. Come tutti i miei scritti era una cosa intima e personale, solo mio marito sapeva che stavo scrivendo un libro perché vivendo nella stessa casa mi vedeva alla tastiera del pc, ma non l’ho mai fatto leggere a nessuno fino alla sua fine. Poi sono arrivate alcune proposte, tra cui quella di Albatros, che ho ritenuto essere la più idonea a me. È stata un’esperienza stupenda lavorare con persone competenti e capire che Docheleg poteva essere un luogo di rifugio anche per lettori esterni. Tante recensioni che ho ricevuto dai lettori di “Jane e le lame di Docheleg” mi hanno detto che quando chiudevano il libro non vedevano l’ora di riprenderlo in mano per tornare nel Regno di Kriuf e sapere cosa stava accadendo.
- HA GIA’ AVUTO MODO DI PRESENTARE IL SUO LIBRO?
Purtroppo no, sono stata ospite da Feltrinelli in centro a Brescia, ma era un evento non pubblicizzato causa Covid, quindi mi sono limitata a firmare alcune copie del libro, ma non ho potuto parlare di “Jane e le lame di Docheleg” come avrei voluto. Ho poi avuto un’intervista via Skype con i programmi “Se scrivendo” e “Dieci libri”, che andrà in onda a settembre, ma ero molto agitata e non so esattamente cosa ho detto, anche perché il tempo era poco e non conoscevo le domande che mi avrebbero fatto. Ho poi avuto un’intervista con un giornale locale della mia città che è stato un momento stupendo di scambio grazie ad un intervistatore preparato che aveva letto il mio libro e poteva sollevare domande e curiosità reali, ma anche questa sarà riassunta in poche righe. Mi piacerebbe molto poterlo presentare, in un contesto creato per esso, anche perché ritengo che molti passaggi del libro potrebbero essere spunto di riflessione per adolescenti, catturando la loro attenzione e stimolando la loro sensibilità grazie al mondo del Fantasy, un mondo che accoglie tutti, indistintamente.
- HA PROGETTI PER IL FUTURO?
Non nego che la stesura del seguito di “Jane e le lame di Docheleg” è già iniziata, stimolata anche dalla richiesta dei lettori che avevano terminato il libro. Per il futuro ho in progetto di lavorare al mio nuovo libro, ho ancora molte cose da raccontare, e i miei personaggi nuove avventure da vivere. Voglio poi promuovere “Jane e le lame di Docheleg”, perché sono sicura che tanti lettori potrebbero trovare affascinante la sua lettura, svagandosi con essa e vivendo per qualche ora in un mondo fuori dal tempo e dallo spazio ordinario. Per fare questo però ho bisogno del sostegno delle librerie e della mia casa editrice. Sto partecipando ad alcuni concorsi letterari, e attendo con ansia le fiere del libro. Nello stesso tempo continuerò a lavorare in asilo, crescere le mie bimbe e gestire la casa come ho sempre fatto, tenendo però uno sguardo fisso alla realizzazione del mio sogno.
A noi del gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Tiziana Torchio per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Jane e le lame di Docheleg e per il futuro.
A te caro lettore auguro una buona lettura, ci sentiamo molto presto.
Se i va lascia un commento e facci sapere cosa ne pensi, a noi fa sempre piacere sapere cosa ne pensi.
Buona lettura!
La vostra redattrice.