La memoria del cuore – Valeria Lentini

Clara è nata e cresciuta in un piccolo paesino: qui ha conosciuto il suo primo amore, Orlando, e di lui, troppo giovane, è rimasta incinta. Ma qui ha conosciuto anche l’ultimo, Oscar, marito premuroso e padre meraviglioso dei loro figli, ancora innamorato come la volta in cui, tanti anni prima, l’ha portata via dalla casa dei genitori, casa che per lei era diventata una prigione. Le sue giornate scorrono tranquille, in una routine ordinaria ma piacevole, fino a quando, un giorno, rientrando dalla spesa, non ricorda più la strada. Da questo momento, immagini, visi, parole iniziano a sfuggirle, a farsi sempre più annebbiati: le viene diagnosticato il morbo di Alzheimer e affiancata una infermiera. Proprio nella giovane donna che si prende cura di lei, riconosce qualcosa: un grande dolore che l’ha accompagnata in tutti i momenti, e che ora, finalmente, potrà sopirsi e permettere a passato e presente di riappacificarsi.

Valeria Lentini nasce nel 1978 in Piemonte e vive a Coggiola, un piccolo paese in provincia di Biella. Educatrice di professione, si dedica e si appassiona all’ambito della vecchiaia e alle tematiche ad essa correlate. Da una decina d’anni lavora presso un centro diurno per malati di Alzheimer e in una residenza per anziani.
La memoria del cuore è il suo primo libro, frutto di riflessioni su esperienze e relazioni interpersonali.

Oggi parliamo de La memoria del cuore, un libro di Valeria Lentini pubblicato con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.

Il tema trattato in questo libro è un tema a me molto caro e poter intervistare Valeria Lentini a nome del gruppo Albatros il Filo è stato per me un immenso piacere.

 Riportiamo l’intervista all’autrice!

Buona lettura.

  • QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?

La mia passione per la scrittura nasce dopo il Liceo, direi quando ho iniziato ad occuparmi professionalmente dell’ambito sociale, circa vent’anni fa: avere a che fare tutti i giorni con persone, spesso in difficoltà per vari motivi, ti porta ad essere coinvolta anche umanamente nelle situazioni. E questo mi ha portato a trovare nella scrittura, innanzitutto, uno sfogo ma anche un modo per prendere le distanze dalle problematiche, provare a uscirne, a osservarle da spettatore e a guardarle da un diverso punto di vista, oggettivo e obiettivo. Per anni però i miei scritti sono rimasti pensieri e brani su fogli di fortuna in un cassetto.  Poi, nell’ultimo anno mi sono proposta di mettere ordine in tali pensieri e scritti, disordinati, per dar vita a un breve romanzo. Infine, due persone per me molto importanti, sapendo di questa mia passione mi hanno spronato a inviare il libro e a “non desistere”. 

  • HA GIA’ AVUTO MODO DI PRESENTARE IL SUO LIBRO?

Dalla pubblicazione del libro, avvenuta nell’aprile di quest’anno, ho avuto modo di pubblicizzarlo tramite passaparola tra la cerchia di amici e conoscenti e tra le Associazioni che si occupano del tema trattato: la malattia di Alzheimer. Da questo sono nate tre proposte di presentazioni: la prima che si è tenuta domenica 29 agosto è arrivata da un giardino botanico nel Comune di Caprile dove la proprietaria ha creato un “angolo dei pensatori” dove ho chiesto di essere affiancata da un parente di un malato di Alzheimer che porta una testimonianza di un’esperienza vissuta sul tema, la seconda presso un Comune della zona in cui risiedo, nello specifico il Comune di Guardabosone, dove terrò una serata di presentazione il 23 settembre, e la terza è un’intervista da parte della conduttrice di un programma del territorio che verrà trasmessa sui canali televisivi locali. Sono molto interessata, ovviamente, a far conoscere il mio lavoro, anche per soddisfazione personale ma ciò che rappresenta l’obiettivo primario è sicuramente dare voce al tema trattato e alle persone che lo stanno vivendo: la malattia di Alzheimer non deve essere considerato un tabù ma un tema, purtroppo, di forte attualità e che va affrontato.

  • SI È ISPIRATA A QUALCHE AUTORE O LIBRO IN PARTICOLARE PER SCRIVERE IL SUO RACCONTO?

Nello specifico non mi sono ispirata ad un unico autore o ad un autore in particolare. Io adoro la lettura ma i miei interessi spaziano tra generi molto diversi tra loro. Il mio libro, però, come ho detto fin dal principio è frutto di “tanto cuore e poca tecnica”: Clara, la protagonista è il miscuglio di tante persone conosciute, principalmente, durante il mio percorso personale e i dettagli della sua vita episodi della mia infanzia, del mio paese. La vicenda ha tratto ispirazione dalle storie che ascolto ogni giorno, non da qualcosa di vissuto in prima persona ma dai racconti. Il taglio è assolutamente romanzato, con risvolti spesso lontani dalla realtà perché il bello della scrittura e soprattutto della lettura è quello che a differenza della realtà tutto può succedere e anche la fantasia può avere il suo spazio.

  • COSA HA PROVATO NEL VEDERE IL SUO LIBRO PUBLICATO? È STATO UN SOGNO DIVENTATO REALTA’?

Nel momento in cui mi è stata proposta la pubblicazione ho provato un’enorme soddisfazione. L’apprezzamento altrui di un proprio prodotto, di uno scritto nel mio caso, è fonte di grande gratificazione personale. A mio parere la produzione di un testo comprende sempre una parte personale dell’autore, una storia vissuta, un’esperienza vicina e un “taglio” proprio e unico di chi scrive. Nel mio caso un’esperienza professionale importante, storie umane e dettagli della mia vita. Nel momento in cui me lo sono trovato tra le mani, però, e ho realizzato che altre persone lo avrebbero letto, è subentrata la paura e un po’ di imbarazzo: è stato come sentirsi “messa a nudo”, lasciatemi passare il termine forse esagerato. Ho realizzato che tutti avrebbero potuto leggere i miei pensieri tradotti in parole, giudicarli e, chissà?  magari anche leggere “tra le righe”, perché credo che in tutti libri ci sia anche del “non scritto”, sempre molto personale. A distanza di qualche mese sono ancora un po’ spaventata a volte, quando qualcuno mi dice che leggerà il mio libro, ma il mettersi in gioco non è forse una delle sfide più intriganti dell’esistenza, ciò che ci rende “vivi”?

  • PENSA DI SCRIVERE ALTRE OPERE IN FUTURO?

Ho già nel cassetto l’idea e qualche pagina di un nuovo libro; questa volta sarà sicuramente più corposo: in primo luogo sento di aver rotto il ghiaccio e ho meno timore di annoiare con il mio modo di scrivere (cosa che temevo per questa mia prima opera) e ho voglia di arricchire di particolari il mio racconto. A differenza de “La memoria del cuore” il prossimo libro intende narrare l’insieme di tante storie di vita, alcune a tratti grottesche, alcune più emozionanti, che si incrociano all’interno di una residenza per anziani dove i personaggi si trovano a dover vivere insieme, chi per imposizione chi per scelta. Per qualcosa di misterioso poi non ne vorranno più uscire….Vorrei che fosse un libro più che altro divertente e piacevole, che enfatizza i caratteri, sdrammatizza la vita, gli eventi, e la vecchiaia, una fase della vita oggi molto in voga, vista la veneranda età media che ci troviamo a vivere.

A noi del gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Valeria Lentini per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro La memoria del cuore e per il futuro. Con l’augurio che sia il primo di una lunga serie.

A te caro lettore, questa volta più che mai ti auguro di perderti tra le pagine de La memoria del cuore. Il titolo parla da solo.

Se ti va facci sapere cosa ne pensi con un commento sotto questo articolo.

Noi ci sentiamo presto!

La vostra redattrice.

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