
«La raccolta di Gianmarco Binda ricorda un diario di pensieri scritto in uno stato di dormiveglia, in quella fase in cui il nostro animo e il nostro sentire sono ancora ammantati dai veli di quel mondo onirico-immaginativo che ci accarezza, ci consola, ci protegge e – in fondo – ci fa sentire umani… e amati. È quella dimensione in cui possiamo lasciare libere le parole che sentiamo nell’animo, e che spesso “racchiudiamo” – se non addirittura “imprigioniamo” – in una teca di prudenza e paura, lontana dallo sguardo del tempo che temiamo possa non capire.»
Noi di Gruppo Albatros Il Filo abbiamo avuto l’onore e il piacere di fare quattro chiacchiere “virtuali” con Gianmarco Binda, che ha risposto ad alcune nostre curiosità riguardo la sua raccolta Come mi sento.
- Prendendo spunto dal titolo della sua opera “Come si sente” adesso dopo la pubblicazione della sua raccolta?
Il giorno che ho ricevuto il pacco a casa contenente le copie del mio primo libro “Come mi sento” è stata una fortissima emozione. Una tra le gioie più belle della mia vita e per questo vorrò sempre ringraziare il Gruppo Albatros il Filo che mi ha dato questa opportunità. Leggere e rileggere le mie poesie mi riporta ogni volta in un’altra dimensione e questo staccarsi dalla realtà mi fa stare bene. Ho ricevuto molte manifestazioni di affetto e di complimenti per i miei scritti. La maggior parte li ha apprezzati nel loro insieme e questa è stata per me una sorpresa avendo io alcune poesie tra le preferite. Invece sono piaciute tutte o quasi, diciamo. È difficile comunque apprezzare la poesia, la sua essenza e le sue sfumature. In sostanza, comunque, una grandissima soddisfazione di cui avevo bisogno. Dopo tanti momenti difficili un lampo di luce e di gioia. Scoprire di essere ammirato per un qualcosa che hai dentro è molto bello anche se qualcuno ha naturalmente voluto far notare la sofferenza che alle volte trasuda dai miei scritti. Forse per invidia? Forse perché molto presente. Altri, invece hanno notato l’Amore in tutte le sue sfumature!
- La scomparsa di suo padre ha influito molto sulla sua scrittura?
Sì naturalmente e profondamente. Ricordo ancora come adesso alcuni pochi momenti vissuti insieme nell’infanzia e fanciullezza. Pochi frammenti ma ancora chiari nella mia mente anche dopo quasi 50 anni. La dipartita di mio padre è stata una vera e propria tragedia per la nostra famiglia sia a livello di sostentamento che personale. Eravamo in dieci due genitori ed otto figli venendo a mancare l’unica entrata economica vi lascio immaginare che tipo di esistenza ci poteva aspettare. Oggi ci sono molti sistemi di sostegno, allora, all’inizio degli anni ’70 non era così, ti dovevi arrangiare! La mancanza di mio padre è un vuoto che mi porterò sempre nel mio cuore. Ancora oggi sento la sua mancanza fisica e la sua presenza come uomo e come padre, ma nell’esprimere questa assenza nella poesia e nella scrittura ho potuto almeno in parte colmare questo deficit.
- Pensa di scrivere altre opere in futuro?
Sì, certamente ho pronte molte altre poesie che prevedo di pubblicare in un prossimo futuro. L’idea è quella di arrivare a luglio 2021 con oltre un centinaio di scritti per chiudere un anno di poesia. Ho già in mente il nome della prossima raccolta che però non voglio svelare per ora. Sono certo che piacerà molto il mio stile! Un pochino di autoironia ci vuole non pensate? Poi non dimentichiamo che sta per uscire, sempre con il Gruppo Albatros il Filo, il mio primo romanzo dal titolo “Il profumo delle neve” titolo anche di una delle poesie più belle ed apprezzate contenute nella raccolta “Come mi sento”. Sono certo che questo lavoro piacerà moltissimo perché si sviluppa in un arco di tempo di oltre 150 su tre episodi e sono presenti molti aspetti della vita e dei mondi paralleli. Storia, amore, passione, vendetta, natura, magia e fantasia tutto questo nel mio racconto che spero possa avere molto successo. È in uscita in questi giorni come titolo di punta!
- Cosa le piacerebbe dire ai suoi lettori?
Di provare a lasciarsi trasportare dalle mie parole in un mondo parallelo fatto di Amore e di Luce e di saper cogliere quello che la vita e la Natura ci offre ogni giorno nel suo replicare le stagioni della Vita. Inoltre, suggerisco di rileggere i miei scritti dopo del tempo per coglierne a pieno la loro sostanza.
- Si è ispirato a qualche autore o qualche libro in particolare per scrivere la sua raccolta?
No, non direi proprio. Non ho un modello univoco di riferimento apprezzo poeti e scrittori sia attivi che scomparsi. Le poesie, come le parole di una canzone possono coinvolgermi e colpirmi a prescindere. Non ho uno stile di riferimento, infatti il mio modo di scrivere è un mix tra poesia, prosa e racconto. Tutto quello che mi circonda può diventare una frase, una poesia un racconto.
Quindi non ci resta che lasciarci trasportare dalle parole di Gianmarco Binda, scavare nel profondo e perché no, trovare anche la risposa al nostro “Come mi sento“. Noi di Gruppo Albatros Il Filo ringraziamo ancora Gianmarco Binda per il tempo che ci ha concesso e soprattutto per averci dato la possibilità di farsi scoprire attraverso le sue poesie. A lui facciamo un grande in bocca al lupo per la sua raccolta e per il futuro.
A te lettore, Buona lettura e alla prossima!
La vostra redattrice