GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: QUANDO NON DORMONO – Linda Zangani

Oggi abbiamo il piacere di ospitare sul nostro blog Linda Zangani, autrice del libro Quando non dormono. Una raccolta intensa e sincera, capace di parlare a chiunque abbia mai sentito il bisogno di essere ascoltato senza giudizio. Le parole di Linda nascono da esperienze personali, ma si fanno voce di un sentire condiviso, offrendo rifugio e spunti di riflessione. In questa intervista conosceremo meglio la giovane autrice, il percorso che l’ha portata alla pubblicazione del suo primo libro e la filosofia che anima i suoi scritti.

Quando non dormono è una raccolta che sembra nascere da un’urgenza autentica di comunicare. Cosa ti ha spinta a trasformare i tuoi pensieri in un libro?

Fin da quando ero piccola la scrittura è stata il mezzo che ho usato maggiormente per comunicare le mie emozioni e il mio stato d’animo; scrivere è un’esplicitazione controllata perché puoi sempre cancellare le parole ma non quello che hai provato nel crearle e questa dinamica mi ha sempre affascinata. Sicuramente è merito anche dell’educazione che i miei genitori mi hanno dato nei confronti della mia emotività, l’importanza di esprimere ciò che si prova anche se può sembrare sconveniente. Il libro come dico sempre è nato dal disagio di un’adolescente e da un senso di solitudine divorante; pensare che qualcuno potesse sentirsi come mi sono sentita io mi ha dato la forza e la voglia di creare questo scritto tascabile affinché potesse essere un amico e un punto di riferimento per chiunque. La cosa che amo di più è la sua adattabilità a tantissime età diverse e situazioni differenti proprio perché il dolore e la gioia diventano unici solo se una persona ci passa attraverso, altrimenti rimangono solo sensazioni.

Il tuo progetto è nato su Instagram, in un momento delicato della tua vita. Com’è stato il passaggio dai social alla carta stampata?

Questo passaggio è stato molto naturale, sapevo che Instagram sarebbe sempre stato per me un diario e un posto sicuro dove poter comunicare con chi mi segue e chi mi supporta, ma la necessità di creare un prodotto cartaceo che potesse concretamente esserci in ogni situazione e che riuscisse a rimanere nel tempo e nella storia, hanno reso l’esperienza e la decisione di pubblicare molto semplice. Credo fermamente che la bellezza del cartaceo e il profumo unico che ogni libro ha, siano qualcosa di speciale e certamente ho subito voluto regalare ai miei follower e alla mia famiglia qualcosa di vero che potesse ricordare per sempre me.

Nei tuoi testi si avverte un forte desiderio di accoglienza e comprensione. Quanto conta per te il rapporto con chi legge?

Il rapporto con chi legge è assolutamente fondamentale. non ho mai scritto per cercare conferme, casomai l’ho fatto per darle a tutti quelli che sapevo si sarebbero sentiti capiti da un libro del genere. L’idea di scrivere in aforismi non crea solo per me la possibilità di conoscere nuovi punti di vista riguardo uno stesso concetto, ma dà anche al lettore la capacità di immedesimarsi in qualcosa di non suo e incredibilmente a renderlo proprio. quanto è speciale questa cosa, mi affascina molto sapere che qualcuno si ritrova in un’esperienza e in uno stato d’animo che non conosce perché è il mio. È assolutamente fondamentale per me il lavoro a contatto con le persone che questo libro mi sta dando, creare connessioni, conoscere qualcosa al di fuori di me crea nuovi mondi e nuove possibilità di scrivere cose che la me di oggi magari neanche pensa.

In che modo scrivere ti ha aiutata a dare un senso alle emozioni che affrontavi e che affronti tuttora?

Scrivere è aprirsi ad un foglio che aspetta solo di essere riempito da parole che senza di te non saprebbe. È molto naturale e spontaneo per me anche solo accendere il telefono ed entrare nell’applicazione “note” alle tre di notte (non a caso mi chiamo quandonondormo) e buttare letteralmente tutto ciò che mi viene in mente come un flusso di emozioni che è rimasto rinchiuso tutto il giorno e ha bisogno di venire alla luce. Credo inoltre che la scrittura sia il modo migliore per affrontare la propria emotività grazie alla possibilità che dà di rileggere, rivivere il momento in cui hai esplicitato il tutto e sistemarlo per renderlo più affine a te e a quella te che vuoi venga rappresentata dallo scritto.

A chi consiglieresti di leggere Quando non dormono?

Quando non dormono, come detto in precedenza, è perfetto per tutti perché riesce a generalizzare uno stato d’animo senza essere superficiale. Sa ascoltarti e sa essere capito da chiunque. Per il periodo in cui l’ho scritto e le dinamiche che stavo vivendo (se dovessi scegliere un target) lo indicherei a ragazzi, adolescenti che hanno il bisogno di sentirsi capiti e di essere parte di qualcosa; persone che stanno crescendo, cambiando, evolvendo senza una meta precisa ma solo con la voglia di scoprire chi diventeranno. Voglio dirvi che c’è tempo per tutto e spazio per tutti. C’è tempo per tornare a casa, scrivere un libro e pubblicarlo. C’è tempo di capirsi e di non capire niente (vedrete che anche questo vi tornerà utile). Non siete in ritardo perché non esiste un tempo, è tutto troppo indicativo per persone così relative come noi. Cercatevi continuamente, poi siate felici di scoprire che non ci si trova mai davvero e che in mezzo a questi due passaggi, semplicemente, si vive.

Ti ringraziamo, Linda, per aver condiviso con noi la tua voce e il tuo percorso. Quando non dormono è un invito a prendersi cura di sé attraverso l’ascolto e la libertà di sentire, un libro che non pretende di insegnare ma riesce a farci riflettere, e forse, in silenzio, a farci stare meglio. Siamo certi che sarà per molti lettori un compagno prezioso nei momenti in cui il sonno tarda ad arrivare e i pensieri chiedono spazio.

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