GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: POESIOLE – STORIELLE AFFIDATE ALLE PAROLE & DIVAGAZIONI EN PASSANT – Antonio Romeo

Nel panorama poetico contemporaneo, la raccolta! POESIOLE – STORIELLE AFFIDATE ALLE PAROLE & DIVAGAZIONI EN PASSANT! di Antonio Romeo rappresenta una ventata di freschezza e introspezione. L’autore, con parole semplici e ricche di significato, ci regala spaccati della vita quotidiana, riportando alla luce emozioni e riflessioni che spesso rimangono nell’ombra. Nato e cresciuto in una comunità dalle radici profonde e tradizionali, Romeo ci accompagna attraverso un viaggio nel tempo e nello spazio, mostrandoci il fascino nascosto dietro ogni piccola scena di vita. In questa intervista, approfondiremo il suo percorso, le ispirazioni che lo hanno spinto a mettere su carta i propri pensieri e le riflessioni che vuole trasmettere ai suoi lettori.

Antonio, cosa l’ha spinta a raccogliere le sue poesie e pubblicarle in un libro, dopo tanti anni in cui le ha tenute per sé? In che modo le esperienze vissute nel suo paese d’origine e il trasferimento a Milano hanno influenzato la sua visione poetica?

Sono nato e cresciuto in un paese di contadini e artigiani, con tanti bambini e ragazzi nelle strade, molti animali domestici, le giornate scandite dall’orologio d’un campanile, tradizioni secolari e le modernità che si affacciavano con l’avanzare del secolo diciannovesimo. L’istinto a comporre filastrocche si è presentato da fanciullo solo per mia compagnia nei giochi in solitario (come a un adulto può capitare di canticchiare durante la doccia).  Poi l’abitudine, con lo sviluppo dell’età, è proseguita con le poesie sino al trasferimento a Milano per lavoro, non come nicchia culturale ma per esprimere sentimenti su eventi rilevanti (ricordo che la prima volta è stata per la tragedia aerea  dei giocatori della Torino nel 1949) o per dire fantasie mie e degli amici verso qualche carina virtuosa del paese ovvero decantare qualche specialità del territorio o particolari di vita quotidiana (forse per emulazione degli aedi estemporanei che, nel carnevale, spaziavano raccontando storie della zona “senza lucchetti alla favella” (come ”copiato” in una Poesiola a pag. 25 del mio libro). A Milano la mia vita si è presentata diversa: mi sono mancati i riferimenti sociali e ambientali del piccolo paese e la presenza dei compagni di sempre; mi sono trovato in una grande metropoli brulicante di attività, splendida e dotata di tutto quanto serve per sorprendere un ragazzo avido di novità. Ho modificato i miei interessi e sono prevalsi il lavoro, lo svago con nuovi amici e, di seguito, la mia giovane famiglia. Delle precedenti abitudini ho conservato l’amore per la lettura. Poi, arrivato il pensionamento, mi sono occupato più attivamente della famiglia; ho seguito incombenze prima quasi sempre rimandate; ho camminato conoscendo meglio la città; ho curato un piccolo orto, situato tra altri orti e relativi ortolani; ho letto e ho ricominciato a farmi compagnia scrivendo pensieri a soggetto che col passare del tempo, in particolare durante la segregazione per la pandemia, ho completato con il proposito di richiamare l’attenzione di un editore. I tempi in cui ho tenuto i miei appunti nel cassetto sono stati effettivamente alquanto lunghetti; ma le idee sono come i frutti: a volte già maturati sulla pianta, a volte bisognosi di altro tempo e di cure per ottenere la qualità più vicina ai desideri.

Le sue poesie riescono a catturare il fascino delle piccole cose della vita quotidiana. Cosa la ispira maggiormente nel processo di scrittura?

Le cose e le situazioni con le quali convivo, o di cui ho conoscenza, sono quelle che mi suggeriscono riflessioni, fantasie e sentimenti e, se il momento è propizio, anche l’estro per comunicarli. Di sicuro, la scrittura aiutata dalla realtà è facilitata rispetto alle idee da costruire in astratto; ma anche le cose e le situazioni che appartengono all’ordinario quotidiano e alla propria cultura, se considerate con riguardo, sono miniere di valori.

Lei ha scritto molte delle poesie incluse in questa raccolta durante il periodo della pandemia. Quali emozioni o riflessioni ha voluto trasmettere attraverso queste opere? Cosa spera che i lettori possano trovare o riscoprire leggendo “POESIOLE”? C’è un messaggio particolare che vorrebbe lasciare loro?

Con la mia opera spero di comunicare, in particolare ai giovani, le considerazioni, i sentimenti e gli insegnamenti che io stesso, nelle diverse fasi della vita, ho ricevuto dall’ambiente naturale e sociale, dai libri che ho letto e dai mass media che ho visto e ascoltato; spero di sollecitare oggettività nei giudizi e diligenza nei comportamenti.

Con “POESIOLE – STORIELLE AFFIDATE ALLE PAROLE & DIVAGAZIONI EN PASSANT”, Antonio Romeo ci invita a soffermarci, a osservare e ad apprezzare la bellezza nascosta nelle piccole cose, nelle storie di ogni giorno che spesso diamo per scontate. Le sue poesie non sono solo versi, ma momenti di vita vissuta e immaginata che trovano nuova luce tra le pagine di questo libro. Grazie ad Antonio per aver condiviso con noi i suoi pensieri e per averci ricordato che, a volte, basta una parola per dare vita a un mondo.

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