GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: I Canti del cuore e dell’anima – Pompeo Falco

Oggi abbiamo il piacere di dialogare con Pompeo Falco, autore della silloge poetica “I Canti del cuore e dell’anima”. In quest’opera, Falco esplora temi universali ed eterni come il dolore, la gioia, la fede e l’amore, offrendo al lettore un viaggio nell’interiorità umana attraverso versi intensi e coinvolgenti. Le poesie raccolte in questa silloge non sono soltanto espressioni letterarie, ma testimonianze della complessità dell’esperienza umana, capaci di toccare le corde più profonde dell’anima. Scopriremo, in questa intervista, cosa ha ispirato l’autore e quali riflessioni e visioni si celano dietro la sua opera.

Pompeo, “I Canti del cuore e dell’anima” esplora in profondità il tema del dolore e della gioia. Come è nata l’ispirazione per questa silloge e quanto c’è di autobiografico nelle sue poesie?

Come si legge nella “Introduzione” alla Raccolta I) del libro, il dolore e la gioia trasfusi in quelle poesie sono sentimenti vissuti per il grave incidente occorso a mio figlio, diciassettenne. Momenti di inaudito dolore, vissuti nell’alternanza di sconforto, speranza e fede. E l’indicibile gioia nel ritrovarsi, a Natale, ancora tutti insieme. Come si vede, l’ispirazione è scaturita dal vissuto, e così è a dirsi per tutte le altre poesie.

Uno degli aspetti che emerge è la tua particolare sensibilità nel trattare il tema della fede. In che modo la fede ha influenzato la tua poetica e la struttura dei tuoi versi?

Nella “Introduzione” alla Raccolta II) del libro è ricordato il percorso di maturazione della mia fede: prima per tradizione familiare, di poi a mano a mano convinta, nutrita vieppiù dalle vicende tristi della vita. Ne è venuto spontaneo lo sbocco in versi; questi mai voluti di proposito né meditati per le parole o la struttura del verso.

La tua silloge sembra riflettere una continua ricerca di significato nell’esperienza umana. Cosa rappresentano per te il dolore e la gioia, e come pensi possano coesistere nella vita di ciascuno?

Come espresso nella “Raccolta” I) del libro, non esiste vita di sola gioia o di solo dolore: è un inganno crederlo; l’una e l’altro coesistono in ogni vita, ne sono due facce naturali.

Parlando del processo creativo, quanto è importante per te la scelta delle parole e la loro musicalità? Come riesci a bilanciare emozione e tecnica nei tuoi versi?

Non ho mai scelto parole o curato la musicalità del verso; non c’è mai stato un consapevole processo creativo ma un… parto naturale, senza pensare o riflettere; e mai aggiunto o tolto alcunché al verso, nato d’un fiato.

“I Canti del cuore e dell’anima” esplora anche l’amore in molte sue forme. Che ruolo ha l’amore nella tua scrittura, e cosa speri che il lettore colga dai tuoi versi su questo sentimento?

L’amore è un grande dono dell’anima; nella mia scrittura ha assunto un ruolo determinante, permeandola nei diversi profili. Non ho mai pensato a chi potesse leggere i miei versi; li tenevo così, qua e là, non più strappati, a cominciare, con qualche convinzione, dai primi anni della seconda metà del secolo scorso; il libro è nato per caso. Voglio sperare che chi legge possa meditare che l’amore, umano e divino, se coltivato da’ frutti d’oro, aiuta a meglio vivere, e anche a morire.

Grazie, Pompeo, per aver condiviso con noi i tuoi pensieri e la tua esperienza nel creare “I Canti del cuore e dell’anima”. Questa silloge rappresenta un invito a esplorare la nostra interiorità e a confrontarci con le nostre emozioni più profonde. Attraverso le tue parole, ci hai offerto una prospettiva unica su sentimenti universali e sulla complessità dell’animo umano. Siamo certi che i lettori troveranno nei tuoi versi un luogo dove rifugiarsi, riflettere e riscoprire la bellezza della vita.

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