Oggi abbiamo il piacere di parlare con Roberta Salvi, autrice del libro “Ava semplicemente una vita”. Un’opera che ci riporta agli anni Settanta, un’epoca di fermento sociale, con la nascita della minigonna e la lotta delle donne per i propri diritti. Attraverso la storia di Ava, Roberta ci racconta la crescita di una ragazza semplice che, con il tempo, impara a vivere pienamente, affrontando le sfide della vita con coraggio e determinazione. Questo romanzo rappresenta anche un omaggio a chi si è mai sentito sopraffatto, ricordando a tutti quanto sia imprevedibile l’esistenza. In questa intervista, esploreremo il mondo di Ava e il processo creativo di Roberta Salvi.
Roberta, puoi raccontarci cosa ti ha ispirato a creare il personaggio di Ava e come hai deciso di ambientare la sua storia negli anni Settanta?
Ava nasce negli anni Settanta perché è il periodo storico dove io stessa ho vissuto; e l’ho scelto perché volevo raccontare e sottolineare la transizione che ha comportato sia sul piano sociale sia sul piano culturale questo decennio storico forse poco raccontato.
Nel libro, Ava abbandona gli studi per entrare nel mondo del lavoro. Come descriveresti il suo percorso di crescita e consapevolezza personale?
Il percorso personale di Ava matura silenziosamente dietro il silenzio dell’obbedienza, che quotidianamente le porta spunti di riflessione anche nelle difficoltà che per lei sono e diventano opportunità di crescita e di confronto con gli altri.
Il romanzo sembra voler trasmettere un messaggio importante riguardo la vita vissuta senza troppe paure. Quale pensi sia la lezione più grande che Ava possa insegnare ai lettori?
La lezione più importante che penso Ava possa insegnare è quella di non cercare troppe risposte ai problemi ma provare a guardare le difficoltà sempre da una diversa prospettiva.
Quanto della tua esperienza personale o di quella delle persone a te vicine ha influenzato la storia e i personaggi di “Ava semplicemente una vita”?
“Ava semplicemente una vita” è nato con il desiderio di raccontare una storia che potesse presentare un pezzo della personale di tanti che come me, veramente in lei hanno riconosciuto e rivissuto alcune parti delle loro vite.
Hai affrontato delle sfide particolari durante la scrittura di questo romanzo? Se sì, come le hai superate?
Scrivere Ava non è stato semplice perché volevo raccontare un particolare di una vita, e la sfida più grande che ho dovuto affrontare per scrivere questo romanzo è stata quella di pormi sempre in modo neutrale per permettere a chiunque lo leggesse, di potersi sentire vicino alla protagonista, senza però potersi identificare e di conseguenza giudicare o sentirsi giudicato, e questo è stato possibile perché fin dall’inizio ho creato la storia sul personaggio.
Grazie mille, Roberta, per aver condiviso con noi il tuo viaggio nella creazione di “Ava semplicemente una vita”. Il tuo libro ci ricorda quanto la vita sia imprevedibile e che, nonostante le difficoltà, è importante vivere senza paura. Siamo certi che la storia di Ava ispirerà molti lettori a riflettere sulle proprie scelte e sulla bellezza di vivere pienamente. Non vediamo l’ora di scoprire quali altre storie ci racconterai in futuro!
