GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Il Signor Italiano e le sue lettere – Ilaria Boccardo

Oggi abbiamo il piacere di intervistare Ilaria Boccardo, autrice del libro “Il Signor Italiano e le sue lettere”. Questo libro, pensato per studenti e insegnanti della scuola primaria, ha un obiettivo ben preciso: rendere l’apprendimento della lingua italiana un’esperienza coinvolgente e attiva per l’intera classe. Il protagonista, il Signor Italiano, è un simpatico personaggio che accompagna i bambini alla scoperta delle regole grammaticali in modo originale, attraverso un mondo animato da vocali, consonanti e testi che interagiscono tra loro, proprio come fanno i piccoli alunni ogni giorno. Scopriamo insieme di più su questa bellissima iniziativa!

Come è nata l’idea del Signor Italiano e come hai sviluppato il suo mondo e i personaggi che lo abitano?

Il Signor Italiano nasce da un’idea dei bambini che, lavorando in gruppo, hanno voluto dare forma e immagine a lettere e a regole sintattiche. La passione per il mio lavoro fa sì che trasferisca emozioni ai contenuti che cerco di trasmettere, per cui elementi piuttosto astratti e definizioni, prendono vita. Si crea, pertanto, affezione, perfino a dei concetti.

In che modo pensi che il Signor Italiano possa migliorare l’apprendimento della lingua italiana per i bambini della scuola primaria?

Il Signor Italiano più che aiutare nell’apprendimento della lingua italiana “accompagna “i bambini nel loro percorso, come un amico. La personificazione degli elementi rende “concreti” elementi e concetti di per sé astratti e ciò ne facilita l’interiorizzazione. Spesso, nel presentarlo, dico che “la fantasia veicola la logica” perché l’immaginazione crea empatia e l’affezione crea memoria (e quindi apprendimento)! Anche nei normali sussidiari dei linguaggi c’è un personaggio (animale, pirata, mago ecc) che presenta i diversi argomenti, ma non li unifica. Il Signor Italiano non è un comune eserciziario, ma un LIBRO, i cui protagonisti, tracciano una storia, tessono un filo che lega le varie unità didattiche, pur mantenendole assestanti. Ciò rassicura i bambini. Avere una formazione da TNPEE mi ha condotto a sperimentare nuove modalità di insegnamento, che coinvolgono “non solo la mente, ma tutto il corpo”. Nel Signor Italiano quindi troviamo attività ludiche e psicomotorie che stimolano le differenti percezioni: giochi di ruolo, giochi da tavolo riadattati allo scopo (gioco dell’oca, tombola, UNO…), percorsi motori (anche all’aperto), giochi di movimento, utilizzo della palla, musica /canzoncine … Troviamo materiale “non convenzionale”, ovvero non solo quaderno e matita, schede e pagine da completare, ma oggetti- simboli da maneggiare, manipolare (pedagogia montessoriana). Questo approccio che si modella sull’individuo e non su un “modulo predefinito”, uguale per tutti, incontra ogni tipicità e /o abilità, per cui, anche chi ha delle difficoltà ad apprendere con i soliti canali, riesce a trovare una “sua strada” per raggiungere l’obiettivo. Un’ altra caratteristica del libro è “suscitare” ironia, ilarità perché le avventure di letterine ed elementi sintattici sono buffe e catturano l’attenzione di chi le legge o ascolta: i bambini sorridono ed entrano nel mondo della lingua italiana perché curiosi e interessati alla storia che spiega un determinato concetto. I brevi racconti, inoltre, stimolano la conversazione e la riflessione sull’importanza dell’aiuto reciproco, sul superamento dei piccoli conflitti, sull’amicizia e sul rispetto delle diversità.

Il libro ha già avuto un notevole successo grazie al passaparola e agli spettacoli teatrali ispirati ai suoi personaggi. Qual è stata la reazione dei bambini e degli insegnanti finora?

La reazione dei bambini è di entusiasmo. La rappresentazione teatrale (anche con le marionette e il teatrino Kamishibai) coinvolge il bambino che “fa esperienza dell’apprendimento divertendosi “I genitori, a loro dire, hanno finalmente capito il perché di alcune regole ortografiche e tengono Il Signor Italiano sul comodino. Inoltre, si sentono coinvolti e ciò crea quello spirito di collaborazione “scuola-famiglia”, giusto, positivo, in funzione di… Don Milani diceva che bisognava far appassionare alunni e le loro famiglie affinché l’apprendimento e la cultura siano fruttuosi ed efficaci. Le colleghe che hanno lavorato e lavorano con me sono diventate loro stesse fruitrici del Signor Italiano, pur insegnando discipline diverse dall’italiano. La mia collega di quest’anno (tra l’altro mia ex alunna) lo utilizza per spiegare la matematica (vedi Signor Matematicus) perché la SEMANTICA che è il metodo esplicitato nel libro è strumento trasversale. In particolar modo Il Signor Italiano è fondamentale per le colleghe docenti di sostegno che, per i motivi descritti in precedenza, si avvalgono del libro.

Il Signor Italiano è stato pensato per essere utilizzato sia a scuola che a casa. Che suggerimenti daresti a insegnanti e genitori su come sfruttare al meglio il libro?

I suggerimenti che darei a genitori e insegnanti su come utilizzare il libro è: “Credere nel Signor Italiano”. Essere convinti dell’autenticità dei personaggi e parlarne, come fossero dei compagni reali, crea “relazione”, gioco fra le parti e, quindi, favorisce l’apprendimento, oltre a quello spirito giusto di collaborazione fra docenti e genitori, di cui accennavo sopra. La fantasia non è alienazione, ma strumento per comprendere e creare pensiero: non bisogna averne timore.

Hai altri progetti in cantiere legati al Signor Italiano o ad altre opere per i bambini?

Per quanto riguarda Il Signor Italiano ho in cantiere un musical per fine anno scolastico, da mettere in scena nei teatri che ci vorranno accogliere. Mi piacerebbe creare dei cartoni animati, in cui, per ogni episodio, si racconta un capitolo e, di conseguenza, “si insegna” un contenuto. Ho scritto e scrivo racconti per bambini (Nel Bosco delle Favole) in cui, animali e/o altri personaggi vivono esperienze di delusione, di fatica, di rinuncia, di invidia verso il prossimo, di bullismo subìto o attuato e, che, alla fine, scoprono che la vera forza è in sé stessi. Sono stata bullizzata quando ero alle elementari e alle medie, in un tempo in cui la parola “bullismo” non esisteva. Anzi il bullo (o il /la prepotente) era perfino ben visto. Frequentavo la quinta elementare, ero alla finestra della mia aula (la stessa dove ora insegno) e, mentre dietro i miei compagni/e ridevano di me, ho deciso che avrei fatto la maestra! Nessun bambino/a avrebbe mai dovuto sopportare quel dolore!

Ringraziamo Ilaria Boccardo per aver condiviso con noi la sua esperienza e per averci presentato questo affascinante progetto. Siamo sicuri che “Il Signor Italiano e le sue lettere” continuerà a essere un prezioso alleato per molti bambini nel loro percorso di apprendimento della lingua italiana, trasformando lo studio in un gioco stimolante e creativo. Non vediamo l’ora di scoprire quali altre avventure ci riserverà il Signor Italiano!

Lascia un commento