GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Biglietto di sola andata per due – Silvia Scicchitano

Oggi abbiamo il piacere di ospitare Silvia Scicchitano, autrice del libro “Biglietto di sola andata per due”. In questo secondo capitolo della saga di Sofia, la protagonista ci porta in un viaggio emotivo tra rinascita personale, amicizie ritrovate e nuovi amori. Ambientata a Milano, la storia esplora i cambiamenti di Sofia dopo aver lasciato Londra, raccontandoci come ha affrontato e superato le sue difficoltà passate. Tra momenti di felicità e inaspettati colpi di scena, il racconto si snoda anche attraverso i mondi fantastici che hanno sempre accompagnato Sofia nella sua vita. Scopriamo di più su questa avventura e su ciò che ha ispirato l’autrice.

Il libro “Biglietto di sola andata per due” è ispirato a una storia vera. Come è nato il desiderio di raccontare la vita di Sofia e cosa c’è di autobiografico in questa narrazione?

Così come il mio primo romanzo, Biglietto di sola andata, ispirato a vicende autobiografiche, anche il secondo non è da meno. Toglierebbe buona parte di magia se raccontassi per filo e per segno quanto è reale e quanto è romanzato, ma come dico sempre “a volte la realtà supera di gran lungo la fantasia”. Certi avvenimenti nel mondo di Sofia sono accaduti davvero nel mio e hanno lasciato il segno. Probabilmente è da questo bisogno viscerale di raccontarmi che sono nati entrambi i romanzi, così come Sofia, in Biglietto di sola andata per due, racconta tutto a una perfetta sconosciuta di nome Alice, che in modo non troppo nascosto rappresenta il lettore stesso.

Milano è il nuovo scenario della vita di Sofia. Cosa rappresenta questa città per lei, e come si riflette nel suo percorso di rinascita?

Milano rappresenta una sorta di riscatto per lei. L’esperienza a Londra ha tirato fuori tanto il meglio quanto il peggio di lei e a Milano vuole provare a mettere a frutto quanto imparato e costruire qualcosa di solido, per non sentirsi più una “nomade”. Per farlo, ha bisogno di costruire dei rapporti tanto amorosi quanto di amicizia, ma che in ogni caso possano costituire per lei un’ancora, un punto d’appoggio che a Londra invece non era riuscita a mantenere. Nonostante alcuni luoghi comuni o alcune reali similitudini tra le due città, qui Sofia sente molto più calore umano e non la sensazione di alienazione dell’individuo che invece le trasmetteva Londra.

Il rapporto di Sofia con i suoi amici è centrale nella storia. Quali valori volevi trasmettere attraverso queste relazioni, e come influenzano il suo cammino personale?

Per l’appunto, parlavo di quanto fossero cruciali i rapporti con gli amici. Alcuni si solidificano, altri nascono da zero, tutti però ricoprono un ruolo fondamentale per lei: quello di potersi rispecchiare in loro, di trovare dei punti di contatto o persino differenze che tuttavia rientrano nel viaggio di scoperta di se stessa. Attraverso gli occhi delle persone, lei può rivedersi, o addirittura comprendersi meglio, sia tramite i dialoghi e il nuovo potentissimo mezzo della psicoterapia e dell’analisi e, nondimeno, attraverso le stesse azioni: grazie ai suoi modi di reagire a ciò che le succede, nel bene e nel male, Sofia scopre sempre qualcosa in più di sé. E se non ci arriva da sola, ci sono le persone attorno a lei a farglielo notare. Ed ecco che i valori rappresentati vanno dall’amicizia, alla fiducia così facile da dare ma a volte così fragile da mantenere, al potere della presenza e dell’affetto manifestato in tantissimi modi possibili.

Sofia si immerge spesso in mondi fantastici come quelli dei Pirati dei Caraibi, Harry Potter e Alice nel Paese delle Meraviglie. Che ruolo giocano questi universi nell’evoluzione del personaggio?

Per lei è un costante immergersi in quei mondi, la fantasia, la creatività e la cultura pop contemporanea in generale sono predominanti in questo romanzo. Spesso Sofia ha bisogno di fare parallelismi veri e propri tra il mondo in cui vive e quelli che legge nei fumetti o che vede sul grande schermo, forse per creare una sorta di “coperta di Linus”, un collegamento tra la realtà spesso terribile (e chi ha letto anche solo la sua prima avventura sa a cosa mi riferisco) e il mondo fantastico in cui, nonostante le perdite, il dolore e la sofferenza, c’è sempre un lieto fine e una crescita dei personaggi. Quando poi alcune delle cose che accadono sembrano combaciare quasi alla perfezione con i suoi adorati mondi fantastici, ecco che il suo coinvolgimento è massimo. Deve però ricordarsi che quelle storie fantasy non sono fatte solo della parte romantica e magica, ma anche di tutta la sofferenza e dell’evoluzione intrinseca che ne deriva.

Nel romanzo affronti il tema dell’amore impossibile e l’importanza di imparare ad amare se stessi. Quale messaggio speri di trasmettere ai lettori attraverso il viaggio emotivo di Sofia?

L’amore è un tema iper-complesso e non ero neanche sicura di volerlo affrontare nella mia carriera di scrittrice, invece alla fine ho ceduto, tanto da influenzare il titolo. “L’Amor che move il sole e l’altre stelle” – diceva Dante. Per amore, saremmo davvero capaci di tutto. Ma a che prezzo? Questa è una domanda che spero tutti gli innamorati si facciano almeno una volta. Sofia vivrà (più di) una storia d’amore impossibile e totalizzante, perché sente di provare delle emozioni così forti e che combaciano così bene con quella che era la sua idea di amore (c’è un bellissimo pezzo sulla differenza tra amore e innamoramento) che ne rimane travolta. Queste situazioni però si tramutano inevitabilmente in qualcosa che mettono a rischio persino il suo amore per la vita ed ecco perché, così come a Londra Sofia aveva raggiunto un punto di non ritorno e con un cambiamento repentino riesce a mettersi in salvo, anche in questo caso deve compiere una scelta. Al lettore basterà interpretare i segnali disseminati qua e là per comprenderla a fondo, ma è anche giusto che ognuno ci veda la “propria” scelta. È questo che volevo trasmettere con il viaggio di Sofia: imparare ad ascoltarsi.

Grazie, Silvia, per aver condiviso con noi i dettagli della tua nuova opera e della crescita interiore di Sofia. “Biglietto di sola andata per due” ci invita a riflettere su temi importanti come il coraggio di ricominciare, l’importanza delle amicizie e la necessità di amarsi per poter amare gli altri. Non vediamo l’ora di scoprire cosa riserva il futuro per Sofia e i suoi lettori.

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