GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Nessuno capirebbe. No one would listen – Susanna Gigliotti

Cari lettori del blog del Gruppo Albatros, oggi abbiamo il piacere di ospitare Susanna Gigliotti, autrice del coinvolgente romanzo “Nessuno capirebbe. No one would listen”. In questo libro, la Gigliotti esplora i temi dell’amore, dell’amicizia, e del riscatto attraverso la storia di Sean, un uomo che, dopo essere stato abbandonato dalla moglie, si trova a fare i conti con il dolore, la solitudine e la difficoltà di voltare pagina. Con una prosa delicata e ricca di sensibilità, l’autrice ci accompagna in un viaggio intimo e autentico che parla al cuore di ogni lettore. Siamo curiosi di saperne di più su questa storia e sulle ispirazioni che hanno portato alla sua creazione. Benvenuta, Susanna, e grazie per essere qui con noi.

Susanna, ci racconti da dove è nata l’ispirazione per “Nessuno capirebbe. No one would listen” e cosa ti ha spinto a scrivere la storia di Sean?

Come ho già detto diverse volte, non è stata una vera e propria ispirazione, quanto un’immagine viva mentre facevo la doccia, moltissimi anni fa. L’immagine era quella di due persone telepatiche che a distanza si erano ‘toccate’, fino ad innamorarsi. Poiché le fiction mi piacciono, ma devono essere almeno accettabili, ho modificato la trama, riportando i miei piedi a terra e creando una visione più accettabile, che è quella del sogno. Da quel momento, questa piccola storia si è sviluppata da sola, rimanendo tale in quanto parla di uno di noi, un essere umano.

Nel romanzo, Sean affronta una profonda crisi interiore. Come hai lavorato per rendere autentico il suo percorso emotivo e quali sfide hai incontrato nel dare voce ai suoi sentimenti?

L’amore, il desiderio di appartenere, di condividere, di sorprendersi, di sentirsi compreso, e molto altro, sono propri dell’essere umano, che è debole perché aspira a che sia il mondo esterno a dargli valore. Sean, nell’essere abbandonato, dopo avere passato molti anni nella falsa convinzione di avere compreso tutto e di avere raggiunto tutto quello che desiderava, ho dovuto fare i conti con il velo di falsità che lo aveva circondato (ad esempio scoprire che i suoi genitori non amavano avere Caroline intorno). Ma il nostro inconscio, i ricordi e le sensazioni che accumuliamo nell’arco della nostra vita, gli hanno permesso di darsi una vera occasione ed essere davvero completo. Non ho trovato particolari difficoltà nel dare voce ai suoi sentimenti, perché penso siano universali. Anzi, è stato liberatorio fare parlare un uomo, mi sono lasciata andare, mentre ho incontrato difficoltà con il personaggio di Caroline, che non volevo fosse visto come secondario, quando invece viaggia parallelo a quello di Sean.

Il rapporto tra Sean e il suo cane Bud è centrale nella storia. Qual è il significato di questo legame e come si inserisce nel contesto della narrazione?

Non direi che Bud sia centrale nella storia, ma sicuramente è il supporto emotivo di Sean, come solo un animale di compagnia, tipicamente cani e gatti, possono essere. Nel condividere i momenti di pace e tranquillità, Sean ha modo di non sentirsi profondamente solo e triste, ma squisitamente in introspezione.

I sogni ricorrenti di Sean, in cui appare una figura femminile misteriosa, sembrano avere un ruolo simbolico. Puoi dirci di più su questo aspetto del romanzo e sul messaggio che volevi trasmettere?

Grazie per la domanda. Nei nostri sogni abbiamo sempre la possibilità di rivedere quel lato di noi che non desideriamo conoscere, oppure visualizzare cose che solo l’inconscio registra; di questo ne sono certa. Sean, aveva sempre amato Caroline per quello che rappresentava, una vera libertà, non quella ribelle, ma quella di una persona con una strada da percorrere senza paure. E lui sapeva che Caroline lo aveva sempre amato, con garbo, con il silenzio, e la modestia che la sua condizione familiare le aveva, purtroppo, portato ad adottare. E poi nella maturità, una vera gioia di colori e emozioni, magari anche sopra le righe, che lo strappano dalla sua ‘normalità’. Un rispetto e un legame, aldilà delle parole. Purtroppo, gli amori unilaterali sono molto dolorosi.

In che modo il tuo libro riflette su temi universali come l’amore e il riscatto, e cosa speri che i lettori possano portare con sé dopo averlo letto?

La mia è una piccola storia, come ho detto, e vorrei solo che dopo averla letta, quella persona si chiedesse: ‘ forse avevo anch’io una Caroline intorno o uno Sean?’ Le cose di cui non possiamo fare a meno le abbiamo a portata di mano. Raramente ce ne rendiamo conto.

Grazie mille, Susanna, per aver condiviso con noi i retroscena di “Nessuno capirebbe. No one would listen”. È stato davvero interessante esplorare insieme a te i temi e le emozioni che attraversano il romanzo. Siamo certi che i lettori troveranno ispirazione e conforto nelle pagine di questa storia toccante e autentica. Ti auguriamo un grande successo e aspettiamo con ansia le tue prossime opere!

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