Benvenuti sul blog del Gruppo Albatros, dove oggi abbiamo il piacere di ospitare Marco Grigoletto, autore del libro “La Donna”. In quest’opera affascinante, Grigoletto ci racconta la storia di una donna americana, modella e attrice di origine africana, che decide di ritirarsi per qualche giorno nella pittoresca Portofino, in Liguria. Questo luogo non è nuovo per lei: tanti anni prima, vi aveva registrato uno spot pubblicitario. Senza aspettative e spinta solo dal desiderio di rivivere ricordi e emozioni del passato, la protagonista si ritrova a confrontarsi con un uomo straordinario, un professore che trasforma ogni conversazione in una narrazione affascinante. Tra di loro nascerà una complicità unica, un tempo sospeso in cui l’immaginazione e la realtà si fondono. Marco, grazie per essere qui con noi oggi. Siamo ansiosi di scoprire di più sulla tua ispirazione e sui temi che hai esplorato in questo romanzo.
Marco, cosa ti ha ispirato a scrivere “La Donna” e perché hai scelto Portofino come ambientazione per questa storia?
La Storia è ambientata a Portofino non casualmente. La protagonista, non posso fare nomi, attrice e modella è stata realmente conosciuta da parte mia proprio a Portofino. Era in una pausa durante le registrazioni e bevemmo un Martini insieme. Lei era all’inizio della sua carriera che poi sarà strepitosa. Furono poche parole. Ma dalla sua voce usciva una sensualità mista a seduzione. La scorsa estate riflettendo su quell’incontro è nata un’idea, quella della Donna che poi si è articolata in una trilogia che è stata sviluppata, finita e tradotta in inglese.
La protagonista è una figura molto complessa e affascinante. Come hai sviluppato il suo personaggio e quali aspetti della sua personalità volevi esplorare maggiormente?
La protagonista Kate è una donna che è alla ricerca di una sua dimensione. Per lavoro è sempre stata costretta a dire Si! Un sì inteso come disponibile, di sacrifici, di tempo da dedicare, di privazione del suo mondo interiore e del suo mondo familiare. Infatti, non è riuscita a crearsi una famiglia. È una donna sicura di sé, che intraprende questo viaggio da Los Angeles a Portofino. Vuole vedere dove tutto è iniziato. Una donna matura che riflette sulla vita, sulla sua in particolare. Rendendosi conto che all’apice del successo forse qualcosa manca in lei. Forse un semplice abbraccio o una parola dolce per rassicurare la sua vita frenetica e moderna. La Donna si è sviluppata caratterialmente nelle successive sceneggiature
Il professore che la protagonista incontra a Portofino è un personaggio intrigante. Qual è il significato della loro relazione e come contribuisce al tema centrale del romanzo?
Robert è un professore in pensione amante dei viaggi e della letteratura. Con tanti romanzi scritti deposti in un cassetto della scrivania o in un file del computer. Un po’ mi somiglia e mi rispecchia sia nei viaggi che nella letteratura. Sembra un uomo forte, ma anche lui è solo e si rifugia nelle sue parole, nella musica jazz che ascolta. Ma la sua cultura è notevole e quando parla usa molte descrizioni: questo è un elemento che affascina in particolare Kate. Trova in lui tante parole che lei ha pensato e lui le dice. Non è amore, ma attrazione intellettuale. Sicuramente i loro corpi si sono sentiti come quando poggia la sua testa su di lui in barca, e, rassicurata dal suo corpo si addormenta. Gli dirà infatti “Io con te dormo sempre” e si dorme quando siamo sicuri. Loro in fondo sono la storia.
La tematica del tempo è molto presente nel tuo libro, specialmente in relazione alla memoria e all’immaginazione. Come hai lavorato su questo concetto e quale messaggio speri di trasmettere ai tuoi lettori?
Il tempo che loro trascorrono insieme nello stesso hotel è breve, solo tre giorni. Ma c’è il tempo reale della durata della sceneggiatura, il tempo della memoria passata e il tempo dell’accadere. Loro vivono tempi che si succedono tra il presente e il passato. In particolare, Robert, il suo tempo passato, si connette con il tempo presente. È un gioco di eventi che spesso viene fatto in Teatro tra la struttura del testo e il sottotetto della struttura stessa.
Puoi parlarci del processo creativo dietro “La Donna”? Ci sono stati momenti particolari o sfide che hai dovuto affrontare durante la scrittura del libro?
La Donna è nata velocemente. La scrittura si è articolata in 7 giorni. Io scrivo quasi sempre la sera isolandomi dal mondo circostante con le cuffie. Avevo mia figlia piccola in quel periodo e avevo appiccicato allo schermo grande varie foto della Donna di Portofino. Doveva prendere vita. Dovevo ambientarla, vestirla farla muovere, sedurre il professore. Così mia figlia piccola spesso mi chiedeva informazioni. È abituata a vedermi scrivere, ma chiedeva di quella donna che avevo attaccato allo schermo grande. Poi, Tutto si è sviluppato velocemente. È nata così La Donna.
Grazie mille, Marco, per aver condiviso con noi il tuo viaggio creativo e i temi profondi che emergono dal tuo romanzo “La Donna”. È stato un piacere esplorare con te le sfumature di questa storia emozionante e riflessiva. Invitiamo tutti i nostri lettori a immergersi nelle pagine del libro e a lasciarsi trasportare dalla bellezza di Portofino e dalla profondità dei personaggi creati da Marco Grigoletto. Continuate a seguirci sul blog del Gruppo Albatros per altre interviste con autori straordinari e nuove scoperte letterarie. Buona lettura!
