GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Solitudine di una Regina di Cuori – Raffaella Francone

Benvenuti al blog del Gruppo Albatros, dove oggi abbiamo il piacere di ospitare Raffaella Francone, autrice del romanzo “Solitudine di una Regina di Cuori”. Questo splendido libro ci immerge in una storia dai toni drammatici, ricca di personaggi vividamente descritti e psicologicamente complessi. La trama ci conduce attraverso la vita di Roberta, una donna che, mentre passeggia con la sua ultima nata, riceve un messaggio inaspettato dal passato. Da lì, la storia si dipana in un intreccio di emozioni, rivelazioni e riconciliazioni. Siamo entusiasti di esplorare più a fondo le tematiche e i personaggi del romanzo con l’Autrice stessa.

Raffaella, il tuo romanzo “Solitudine di una Regina di Cuori” tocca temi profondi e complessi. Cosa ti ha ispirato a scrivere questa storia e quali sono stati i principali elementi su cui hai voluto porre l’accento?

L’ispirazione nasce dall’attualità, purtroppo. La nostra realtà è permeata da dipendenze di ogni genere: dalle droghe all’alcol, dai social media alla dipendenza sentimentale e poi, non ultimo, il gioco d’azzardo che io tratto nel mio romanzo, con i relativi effetti devastanti per la famiglia del ludopatico e per lui stesso. La possiamo definire una patologia degenerante a tutti gli effetti, priva chi ne soffre di ogni dignità, di ogni priorità. Li rende pronti a rinunciare ai propri affetti, alla propria professionalità, li annienta portando nel baratro chi prova ad aiutarli. Si isolano, non riconoscono la malattia e non accettano nessuna cura. Dal tema della ludopatia, si collegano con effetto domino, tutti gli altri argomenti trattati in Solitudine di una Regina di Cuori, l’abbandono genitoriale e delle responsabilità in genere, le difficili relazioni nelle famiglie, soprattutto quelle disfunzionali che portano all’insicurezza e all’emarginazione dell’individuo più debole. Dopo tutta questa sofferenza, necessitavo di una boccata di aria fresca. La forza e l’amore incondizionato che lega le due protagoniste, Roberta e Miranda, mi ha dato il respiro giusto per raccontare di un messaggio di speranza e di resilienza.

Roberta, Cristiano e Miranda sono personaggi ricchi di sfumature e profondamente umani. Come hai sviluppato le loro personalità e quali sfide hai incontrato nel rendere autentiche le loro storie e relazioni?

Ogni personaggio del mio romanzo nasce e trae la sua caratterizzazione psicologica da incontri realmente avvenuti nella mia vita, ma poi, proprio da questa realtà prendono le distanze per poter dare voce a una nuova storia, e non rischiare di narrare le vite delle persone da cui ho preso ispirazione. Le relazioni invece nascono spesso dalla narrazione stessa. Nella stesura tutto prende forma, si creano nuove idee e se ne bocciano altre, alcuni personaggi si incontrano ed altri si allontanano. Nella prima bozza Teresa, che attualmente è un personaggio secondario, aveva un ruolo principale, per esempio. Sono sicura che, se mettessi nuovamente mano al mio romanzo, potrebbe trovare altri risvolti ulteriori.

La figura di Cristiano, un padre assente e superficiale, è centrale nel romanzo. Come hai affrontato la rappresentazione di un personaggio così controverso e quali reazioni speri susciti nei lettori?

Amo e odio tutti i miei personaggi, sono mie creazioni e come tali li proteggo, per cui Cristiano è controverso perché, quando esageravo nella narrazione e spingevo oltremodo su sui difetti, le sue mancanze e le sue cattive azioni, sentivo immediatamente dopo l’esigenza di doverlo difendere in qualche modo, giustificarlo e forse capirlo. Quando incontro persone che hanno letto il libro e mi riferiscono dell’antipatia generata da Cristiano, non posso che avere sensazioni controverse a mia volta, perché sono contenta di essere riuscita tecnicamente a raffigurare con la mia scrittura un personaggio crudele e meschino, un padre assente e un marito egoista; ma nello stesso tempo, provo compassione per Cristiano, che è debole e soggiogato dal gioco d’azzardo, anche lui è una vittima di se stesso. Questa debolezza del personaggio, di fronte a tutto il male fatto alla sua famiglia, scompare un po’, lui è cattivo e basta; ma la dipendenza è una malattia, va curata.

Il tema dell’amore e delle relazioni è molto presente nel libro. In che modo hai voluto esplorare le diverse sfaccettature dell’amore attraverso i tuoi personaggi?

L’amore, a mio avviso è un’arma potentissima, in grado sia di ferire che di curare. Le protagoniste della Solitudine di una Regina di Cuori hanno conosciuto entrambe le facce dall’amore. Hanno sofferto per l’amore profondo verso un uomo che le ha tradite e abbandonate, per una famiglia che le ha rinnegate e poi proprio dal loro amore sono rinate più forti di prima. Il rapporto tra Miranda e Roberta, non è stato sempre facile, ma insieme e con la volontà hanno superato tutto e sono riemerse. Altre relazioni all’interno della storia sono state distruttive, perché non credo ai semplici legami di sangue, le relazioni sono difficili sempre, per questo necessitano di impegno costante e tenacia.

Il titolo del romanzo, “Solitudine di una Regina di Cuori”, è molto evocativo. Puoi spiegarci come è nato e cosa rappresenta per te e per la storia che hai narrato?

Il titolo vuole essere una provocazione a scoprire la forza che sta in ognuno di noi, quella nascosta, che spesso non sappiamo di avere, ma talvolta la più potente. Ho sempre pensato che la solitudine potesse offrire delle opportunità, forse perché per me è sempre stato così. Va gestita con la giusta diffidenza, tende a sopraffarti e non lo devi permettere, solo in questo modo può essere rigenerante, diversamente rischi di implodere. Roberta e Miranda nella loro solitudine hanno trovato la forza e la volontà di ricostruirsi una vita dignitosa e serena. La regina di cuori è una figura per cui ho sempre simpatizzato, la trovo avvolgente e protettiva, avvolta da un velo di mistero che caratterizza entrambe le protagoniste del mio romanzo.

Raffaella, è stato un vero piacere avere l’opportunità di parlare con te e di esplorare più a fondo il tuo affascinante romanzo. “Solitudine di una Regina di Cuori” è una lettura che tocca il cuore e la mente, offrendo una profonda riflessione sulle dinamiche familiari e sulle complessità delle relazioni umane. Ti ringraziamo per aver condiviso con noi il tuo processo creativo e le tue intuizioni. Auguriamo a te e al tuo libro il successo che meritate e attendiamo con impazienza le tue future opere.

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