GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: L’Ospedale di Santa Marta (o degli Incurabili) di Catania (XVIII-XIX secolo) – Rosita Grillo

Oggi, nel nostro spazio dedicato agli autori del Gruppo Albatros, abbiamo il piacere di ospitare Rosita Grillo, autrice del libro “L’Ospedale di Santa Marta (o degli Incurabili) di Catania (XVIII-XIX secolo)”. Sulla scia delle ricerche del professor Mario Alberghina, Rosita Grillo ci offre una nuova prospettiva sullo sviluppo storico e urbanistico della città di Catania, estendendo l’analisi all’Ospedale Santa Marta, un’importante istituzione sanitaria del quartiere dell’Antico Corso. Grazie a una vasta documentazione inedita, Grillo arricchisce il corpus di studi già esistenti, offrendoci una narrazione vivida e dettagliata della storia di questo luogo. Rosita, plurilaureata con due master di 2° livello universitario e docente, ha deciso di condividere le sue ricerche e il suo amore per Catania attraverso la scrittura, definendosi una “divulgatrice di emozioni e racconti storici”. Oggi scopriremo di più sul suo percorso e sulla sua opera.

Rosita, cosa ti ha spinto a scrivere un libro sull’Ospedale di Santa Marta e qual è stata la tua principale fonte d’ispirazione?

L’Ospedale di Santa Marta, un tempo fulcro della sanità catanese, era caduto nell’oblio e ho sentito l’esigenza di riportarne alla luce la memoria e il ruolo significativo che ha avuto nella storia della città. L’ispirazione principale è nata dal lavoro del professor Mario Alberghina, storico catanese che aveva già avviato ricerche sull’argomento. Ho deciso di proseguire e ampliare il suo lavoro, focalizzandomi nello specifico sull’Ospedale di Santa Marta. 

Puoi raccontarci qualche aneddoto o scoperta particolare che hai fatto durante la tua ricerca negli archivi storici di Catania?

La ricerca negli archivi storici di Catania è stata un’esperienza affascinante e ricca di scoperte. Ho trovato documenti inediti che mi hanno permesso di ricostruire la storia dell’Ospedale in maniera dettagliata e precisa. Tra le curiosità più interessanti, ho scoperto che l’Ospedale nacque da un lascito testamentario di due sacerdoti, Pietro Finocchiaro e Russo, mossi da compassione verso i malati più emarginati. Inoltre, l’Ospedale vantava un approccio medico all’avanguardia per l’epoca, con l’utilizzo di rimedi e terapie innovative. 

Quali sono state le principali difficoltà che hai incontrato nel corso della stesura del libro e come le hai superate?

Non è stato facile trasformare dati storici complessi in un racconto appassionante. Ho dovuto dedicare molto tempo e impegno, ma la mia passione per l’argomento mi ha spinto a non mollare mai.

Come pensi che la storia dell’Ospedale di Santa Marta possa influenzare la percezione attuale del quartiere dell’Antico Corso e della città di Catania in generale?

Sono convinta che la storia dell’Ospedale di Santa Marta possa influenzare positivamente la percezione del quartiere Antico Corso e della città di Catania in generale. Conoscere il passato di un luogo aiuta a comprenderne meglio l’identità e a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità. Inoltre, la storia dell’Ospedale offre spunti di riflessione sull’importanza della solidarietà e dell’assistenza sociale, valori che oggi sono più attuali che mai. 

Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai già in mente un nuovo libro o un argomento specifico che vorresti approfondire nelle tue prossime ricerche?

Per quanto riguarda i miei progetti futuri, non posso ancora svelare nulla. Posso però dire che continuerò a dedicarmi alla mia passione per la storia locale, con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare sempre di più il ricco patrimonio di Catania e della Sicilia.

Grazie mille, Rosita, per aver condiviso con noi la tua passione e il tuo impegno nella riscoperta della storia di Catania. Il tuo lavoro su *L’Ospedale di Santa Marta* non solo arricchisce il panorama degli studi storici sulla città, ma offre anche un’importante testimonianza del passato che può ispirare le future generazioni. Invitiamo i nostri lettori a scoprire il libro e a lasciarsi affascinare dalle storie che hai riportato alla luce. Buona fortuna per i tuoi progetti futuri e speriamo di poter leggere presto altre tue opere.

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