Benvenuti al blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo lieti di accogliere Federica Frasinetti, autrice del libro “Sogni appesi”. Ambientato tra i suggestivi paesaggi di Sitka, in Alaska, il romanzo racconta la storia travagliata di Rachele Barone, alle prese con la perdita dei genitori e la difficile gestione dell’impero familiare. Un viaggio emotivo che ci porta da Montreal fino alla riscoperta di un amore rimasto in sospeso. Federica, grazie per essere qui con noi oggi.
Il tuo romanzo “Sogni appesi” ha come sfondo una Sitka ricca di sfumature e drammaticità. Cosa ti ha ispirato a scegliere questo luogo per la tua storia?
Nel 2009 uscì al cinema una commedia romantica con Sandra Bullock e Ryan Reynolds come attori protagonisti, dal titolo “Ricatto d’amore”, la storia mi piacque molto e gli scenari dell’allora Sitka mi intrigarono e mi incuriosirono. Nel momento in cui ho dato luce al mio romanzo ho voluto riproporre quei luoghi che tanto mi avevano affascinata. Naturalmente non potevo solo far vedere ai miei lettori la Sitka che avevo visto io nel film, volevo di più e quindi mi sono iniziata a documentare, a fare una vera e propria opera di ogni tipo di immagini di tale luogo, della sua storia reale e del clima che vige in questa parte del mondo così lontana da noi.
Rachele Barone è un personaggio complesso, costretto a bilanciare tra il passato e il futuro dell’impero familiare. Come hai sviluppato il suo carattere e le sue sfide personali?
Chi ha letto il libro e mi conosce personalmente dice che questo personaggio riporta molto di ciò che sono io, nella sua tenacia e testardaggine nel voler raggiungere gli obiettivi prefissati. Naturalmente c’è un bel pò di me, ma io non sono né così bella, né così capace di manipolare le persone come ha fatto Rachele Barone, ma sono capace come lei di affrontare le difficoltà e trarne delle opportunità per poter estrarre il meglio dalla vita. Sviluppare un personaggio, sia fisicamente che poi caratterialmente non è facile. Ripensandoci mi chiedo anche io come posso averlo creato! Ricordo le notti durante le quali scrivevo, in cui cercavo di creare dei personaggi che fossero accattivanti e allo stesso tempo stimolanti, motivazionali. Credo che questo sia stato l’input principale nel creare tale personaggio. Personaggio DONNA sottolineo che va a sdoganare molti muri dell’ancor presente maschilismo di cui è pregna la nostra società. Ancora oggi, purtroppo, si pensa che dietro ad una donna bellissima, vi sia poco cervello, ma spesso ciò viene, per fortuna, smentito. Una donna che si appoggia al suo amato ed insieme, come le due perfette metà di un solo essere, riescono a fare molto.
L’amore tra Rachele e Paul Davis è uno dei temi centrali del libro. Qual è stata la parte più gratificante di scrivere la loro storia d’amore?
Una storia d’amore è sempre gratificante. In quel periodo vivevo una castità forzata provocata dal Covid che ha visto mio marito in coma per diverso tempo. Potevo tradire, o scrivere e così ho optato per lo scrivere la loro storia d’amore cercando di riportare tutto ciò che una coppia affiatata vive. Le scene hot che sono presenti non sono altro che un mio sfogo, ma sono anche testimonianza che in una coppia che funzioni, il sesso è una parte molto importante e loro due funzionano benissimo insieme! Per me la parte più gratificante è stata il loro ritrovarsi, il loro scoprire nell’altro lo stesso amore che provava il proprio cuore. Il sentirsi un essere a se stante e contemporaneamente non riuscire a vivere senza l’altra parte. La gratificazione maggiore è certamente far passare al lettore di andare oltre le scene hot e riuscire a vedere come due cuori lontani e feriti si sono ritrovati prima, perdonati poi ed infine amati totalmente.
“Sogni appesi” affronta anche temi di tradimento e rivalità nel contesto degli affari familiari. Cosa ti ha spinto a esplorare questi aspetti nella trama del romanzo?
Sono del parere che non esista la “famiglia del mulino bianco”, ossia quella famiglia dove tutto è perfetto, bello, senza problemi. Questa è una forte illusione che ci vogliono propinare i media per pubblicizzare questo o quel personaggio. Nelle famiglie, in tutte, vivono una marea di problematiche relazionali, economiche, di salute ecc.… ma ciò non vuol dire che non ci si ami. Mostrare una famiglia ove, seppur ricca, convivono molte problematiche, vuol dire gridare al mondo che la famiglia può sopravvivere a tutto se c’è amore e rispetto reciproco e che i soldi non fanno la felicità. I tradimenti, le rivalità, non sono altro che aspetti di tanti contesti familiari ed essi ci aiutano a crescere e ad affrontare ciò che spesso dobbiamo da soli, ma sapendo che abbiamo una famiglia che ci guarda le spalle. E ciò fa la differenza.
Come hai affrontato il processo creativo nell’integrare la storia d’amore con gli elementi di intrigo e suspense presenti nel libro?
BELLA DOMANDA!!!! I primi 7 capitoli li ho scritti di getto di notte dalle 22 alle 2 circa, il resto è andato avanti per forza d’inerzia. Mi venivano in mente argomenti, luoghi, tante idee che venivano dettate soprattutto dalla cronaca. Da qui ho iniziato ad intessere una sorta di tela che vedeva il crearsi dei tanti argomenti trattati. In un romanzo, a mio avviso, vi deve sempre essere un bel mix di intrigo, suspense, amore altrimenti diviene come un elettroencefalogramma piatto. Esso deve far trasparire la vita e i tanti sentimenti che la condiscono quotidianamente. Se ci si pensa, noi tendiamo a dire “Che pizza! Ogni giorno è uguale!” e sbuffiamo, ma in realtà ogni giorno è diverso perché siamo diversi noi. Il personaggio di Rachele, come anche quello di Paul subiscono un forte cambiamento durante la storia, ed è esattamente ciò che accade a ciascuno di noi.
Grazie mille, Federica, per averci regalato un’anteprima così affascinante del tuo libro “Sogni appesi”. Non vediamo l’ora di leggere tutte le avventure che attendono Rachele Barone e Paul Davis tra le pagine di questa storia avvincente. In bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri!
