GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: PAIGNIA. OVVERO COSE DI POCO CONTO! – Maria Grazia Rondanini

Benvenuti al blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo felici di avere con noi Maria Grazia Rondanini, il cui libro di poesie “PAIGNIA. OVVERO COSE DI POCO CONTO!” ci guida attraverso un viaggio emozionante nel mondo delle sue parole. Con una nobile musa che ha ispirato ogni versetto, l’opera di Maria Grazia Rondanini si distingue per la sua capacità di trasmettere emozioni intense e delicate allo stesso tempo. Le sue poesie sgorgano direttamente dall’anima dell’autrice, offrendo ai lettori frammenti di vissuto, pensieri e sensazioni con cui potersi identificare profondamente. Lungo questo percorso, emergono i dolori universali con cui tutti noi ci confrontiamo, ma anche le fonti di conforto che, come un dono dal Cielo, ci ridanno la speranza e il coraggio di rialzarci. È un viaggio che ci ricorda la forza interiore che risiede in ognuno di noi, una forza che, nonostante le difficoltà, ci permette di riconquistare il nostro splendore. E così, nel leggere le sue poesie, ci si immerge in un sentimento di nostalgia, ricordando un tempo in cui l’infanzia sembrava essere scandita solo da amore e gentilezza. Le pagine del suo libro diventano il rifugio dove cercare e ritrovare memorie nascoste, lasciandoci con la consapevolezza che anche nei momenti più difficili possiamo trovare la bellezza e la luce.

Qual è stata la tua principale fonte d’ispirazione per scrivere “PAIGNIA. OVVERO COSE DI POCO CONTO!”?

Fonte d’ispirazione sono state vita e letteratura: la vita, il dolore, il “male di vivere” insieme alla letteratura, alla storia, alla filosofia, discipline sorelle, per cui in qualsiasi processo creativo l’una trascina l’altra e l’altra ancora! Altra fonte d’ispirazione è stata una sensibilità fuori misura, avvertita fin dall’adolescenza come compagna invasiva e ingombrante e, col passare degli anni, sempre più, alleata perniciosa, al contempo preziosa, cui attingere a piene mani, previa decantazione, materia ed ispirazione.

Come descriveresti il processo creativo che ti ha portato alla scrittura di queste poesie così intense e coinvolgenti?

Il processo creativo per i brani “più felici” è stato pressocché estemporaneo, dall’idea alla stesura, l’idea si fa parola e spesso, da subito, parola rifinita; altre volte il guizzo, che si affaccia alla mente, è per un attimo, e poi, repentino, scompare per affiorare in seguito, più e più volte, sempre diverso, camaleontico e sfuggente e, quindi, arduo da cristallizzare in una forma: è questa la difficoltà e non la resa in parole.

Qual è il messaggio principale che speravi di comunicare ai lettori attraverso le tue poesie?

Quello che i classici trasmettono ancora oggi, a distanza di secoli: una percezione di vicinanza, di solidarietà, far sentire ai lettori che il loro dolore è il mio e viceversa in un processo osmotico continuo, autentico e vivace in cui il sentire dell’autore, speculare a quello del lettore, sia quello di ogni uomo ontologicamente infelice, ma pronto ad arginare la propria infelicità con l’attivismo e lo stringerci in social catena, concetto, questo, leopardiano di ascendenza rousseauiana.

Hai qualche poesia preferita nel libro? Se sì, potresti condividerla con noi e raccontarci perché è così significativa per te?

Sono diversi i brani cui sono legata ma, forse, “25 aprile 2023” mi è più caro degli altri: il fatto che coesistano in esso la libertà e una figura di donna, capace di evocare reminiscenze d’arte e di classicità, è la spia di un pensiero e un auspicio che, evidentemente, alberga nei meandri della mia psiche, della mia anima; libertà  e donna non possono che essere intrinsecamente legate, come dev’essere per ogni essere umano, uomo o donna che sia, senza questo legame l’essere al mondo non ha senso, non ha alcun senso.

Dopo “PAIGNIA. OVVERO COSE DI POCO CONTO!”, hai in programma di lavorare su altri progetti letterari? Se sì, potresti condividere con noi qualche anticipazione su cosa possiamo aspettarci dal tuo prossimo lavoro?

Sto lavorando su due progetti, uno in prosa e uno in poesia, che intendo portare avanti in tandem, in quanto sento l’una e l’altra espressione a me congeniale! Per il resto preferisco non pronunciarmi …. mera scaramanzia.

Ringraziamo sinceramente Maria Grazia Rondanini per aver condiviso con noi la sua straordinaria opera e per averci permesso di immergerci nelle profondità delle sue emozioni attraverso le sue poesie. “PAIGNIA. OVVERO COSE DI POCO CONTO!” è un viaggio poetico che rimarrà nei nostri cuori e nelle nostre menti, continuando a ispirare e a illuminare il nostro cammino. Non vediamo l’ora di scoprire nuove opere da parte di questa talentuosa autrice. Grazie ancora, Maria Grazia, per la tua preziosa condivisione con noi oggi.

Lascia un commento