GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Storie di un medico – Gianluca Baldassarre

Benvenuti al blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo felici di presentare Gianluca Baldassarre, autore di “Storie di un medico”, un’autobiografia commovente e ricca di emozioni che ci porta nel cuore dell’Africa attraverso gli occhi e le esperienze di un medico. Una narrazione toccante che mostra la sua dedizione, passione e la nascita della sua vocazione medica sin da giovane.

La sua esperienza in Africa ha avuto un impatto significativo sulla sua professione di medico. Come questa esperienza ha influenzato il suo percorso professionale e personale?

Immaginate un ragazzo, laureato e sposato da poco, che si trova ad affrontare la morte e la sofferenza. Tragedie più grandi di lui, responsabilità enormi. Quando sono partito per l’Africa per la prima volta, avevo 26 anni. Laureato da un anno soltanto, ero sicuramente un medico inesperto, oggi diremmo “in formazione”. Catapultato in una situazione estrema, mi sono trovato di fronte a problemi e drammi che mi hanno forgiato e temprato. Nei primi tre anni in Tanzania ho accumulato un’esperienza che qualche medico non ha neanche dopo trent’anni di carriera. L’Africa mi ha dato apertura mentale e capacità di resistere alle avversità. Come scrivo nel mio libro, quando vai in Africa ricevi molto più di quello che dai. Quello che tu puoi fare è una goccia nel mare, ma quello che riporti a casa è un tesoro prezioso per la tua vita. Certo, sono stato fortunato. Nel libro spiego il ruolo decisivo che ha avuto mia moglie: senza di lei non credo che ce l’avrei fatta. Tuttavia, l’’esperienza africana non ha aiutato la mia carriera in Italia, anzi, all’inizio l’ha ostacolata. Ho vissuto il tipico disagio del medico rientrato: improvvisa deresponsabilizzazione, ostilità dei colleghi, sensazione di inadeguatezza. Nel libro descrivo tutto questo.

Nel suo libro, condivide storie intense e commoventi del suo lavoro come medico. Quali momenti o pazienti ritiene siano stati i più significativi e perché?

Nel mio libro ho dovuto scegliere pochi aneddoti fra i tanti, i più funzionali a quello che volevo dimostrare. Quasi tutti i miei ricordi più belli, più emozionanti e più commoventi riguardano donne. In Africa, così come in Italia, del resto, la donna è al centro della famiglia e della società. La sua capacità di accogliere, donare e sacrificare la propria vita è per me stupefacente e motivo di grande ammirazione. Gli uomini non sono capaci di fare altrettanto. Quando penso alle mamme che ho visto morire di parto, rivivo il dolore provato allora e non riesco a fare a meno di chiedermi se ho davvero fatto tutto il possibile per salvarle.

Ha scritto queste storie durante il periodo di isolamento per Covid. Qual è stato il ruolo della scrittura nella sua guarigione e cosa spera di trasmettere ai lettori attraverso queste storie?

Era da molto tempo che pensavo a un libro dove raccogliere le mie esperienze. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un graduale, ma inesorabile declino del nostro Sistema Sanitario Nazionale e la discesa è ancora in corso tra l’indifferenza della quasi totalità dei medici. Volevo dire la mia, ribellarmi a quanto sta accadendo e il covid o, meglio, l’isolamento forzato che ne è derivato mi ha dato l’occasione di mettere nero su bianco quanto avevo dentro. Il libro è uscito di getto, anche se dopo ci ho lavorato su per renderlo più comprensibile a tutti, anche ai non addetti ai lavori. È stata una grande soddisfazione vederlo stampato.

Dopo una carriera medica variegata e appagante, ha preso la decisione di smettere di praticare la medicina. Qual è stata la ragione principale di questa scelta e cosa si aspetta dalla sua nuova fase della vita?

Il mestiere di medico è meraviglioso, ma molto usurante. Nonostante abbia sempre cercato di separare il lavoro dal resto, dopo 8, 10, 12 ore di ospedale, le energie che ti restano per la famiglia o le tue passioni sono poche. Scrivere il libro mi ha aperto gli occhi: quante cose potrei fare con più tempo a disposizione! E così ho deciso di chiudere una carriera piena di soddisfazioni per potermi dedicare maggiormente alla mia famiglia (sono nonno di sei nipoti) e alle mie passioni. Ho ripreso attività che mi piacevano da ragazzo, come andare in barca a vela o nuotare in mare e… scrivere.

Il suo libro è intriso di storie umane, di sacrificio e di passione per il suo lavoro. Oltre a essere un testimone della sua carriera, quale messaggio o consiglio vorrebbe trasmettere agli aspiranti medici e a chiunque legga le sue esperienze nella professione medica?

Ho scritto il libro per i giovani medici e per gli studenti di medicina. In seguito, l’ho reso adatto un po’ a tutti, ma i miei interlocutori privilegiati sono loro. Il mio messaggio è semplice: non tradite i vostri ideali! Ho avuto una vita fortunate e una carriera professionale appagante, ma tutti possono avere queste cose. In fondo non è importante quello che fai, ma come lo fai. La più bella critica che ho ricevuto da parte di un collega è stata: “Il tuo libro è di una sincerità disarmante: non nascondi i tuoi insuccessi e i tuoi fallimenti”. È proprio così, ho cercato di essere sincero, per essere credibile.

Concludiamo questa interessante conversazione con Gianluca Baldassarre, autore di “Storie di un medico”, che ci ha portato in un viaggio attraverso la sua carriera e il suo impegno nel campo della medicina. Grazie, Gianluca, per aver condiviso con noi la sua esperienza, dedizione e passione nel servire gli altri attraverso la medicina. Attendiamo con interesse i suoi prossimi progetti! Buona lettura!

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