GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Quello che le donne ignorano, uomini vittime di abusi – Carlo Dandolo

Il nostro viaggio alla scoperta dei nostri titoli più interessanti ci porta, oggi, a presentarvi QUELLO CHE LE DONNE IGNORANO, UOMINI VITTIME DI ABUSI, di Carlo Dandolo: è un libro per noi particolarmente stimolante, del quale abbiamo cercato di approfondire alcuni aspetti inediti.

Cosa ti ha spinto a scrivere il libro “Quello che le donne ignorano, uomini vittime di abusi” e quali sono stati i principali obiettivi che hai voluto raggiungere con esso?

Ho scritto questo libro per innumerevoli ragioni: sicuramente per denunciare ciò che mi era accaduto, (per chi non mi conoscesse ho subito stupri ed abusi sessuali da parte di donne e ragazzine varie volte quando ero un bambino). L’ho scritto per cercare aiuto, forse inconsciamente cercavo un sostegno, speravo che qualcuno leggendolo si facesse avanti e mi dicesse come tornare a sorridere, ma sono passati tanti anni oramai e mi sono reso conto che non c’è mano migliore di quella che troviamo in fondo al nostro braccio e così ho fatto in modo che la mia storia non fosse per sempre ignorata, facendone appunto un libro. Il titolo “Quello che le donne ignorano” ha molteplici obiettivi, il primo è appunto quello di abbattere l’ignoranza, i mainstream femministi omettono gli stupri sugli uomini, le violenze e gli omicidi che accadono quotidianamente da parte di ex compagne o mogli, lucrando su dati istat falsati, volgendo l’attenzione unicamente in un senso e cioè “uomo carnefice e donna vittima”. Al giorno d’oggi la mia visione complottistica si è mitigata un pochetto, non credo nemmeno più che lo facciano per dare potere al sesso femminile e sottomettere l’uomo, poiché chi era a muovere i fili allora, non ha perso il minimo potere né tanto meno desidera perderlo, penso onestamente che venda solo di più. Se uomini e donne si odiano, di certo è più facile per loro restare nel silenzio ed al sicuro nelle loro mega ville. Ti è mai capitato di camminare da sola di notte in pieno centro e vedere un gruppo di ragazzi e ragazze girare insieme? Ti è mai capitato che qualcuno di loro facesse battute poco felici nei tuoi riguardi? Qualora ti fosse capitato avrai provato sicuramente la sensazione di impotenza, da solo o sei Bruce Lee o 15 persone ti menano malamente se fanno gruppo, quindi meglio dividere “uomini e donne”, “donne e donne” e “uomini e uomini”, con frasi come “bisogna stare attenti e pensare a solo a se stessi, ricordando che chiunque ti farà del male” e restare seduto a godersi le vostre ricchezze… nessuno lo capisce ed è per questo che l’Italia è uno dei paesi più arretrati d’Europa. Il secondo significato è più macabro poiché molte femmine sanno ciò che succede agli uomini, lo vedono o lo compiono quotidianamente e decidono di ignorarlo voltando la faccia o denunciando a loro volta la vittima, nella consapevolezza che essendo donne verranno tutelate in modo maggiore dell’uomo, in caso di violenze domestiche reali o addirittura presunte. Diciamo che dalla pubblicazione ad oggi sono passati quasi 10 anni e parlare di obbiettivi raggiunti mi pare superfluo, in pochissimi hanno letto questo libro e spesso le librerie non lo prendono in considerazione per paura di ripercussioni da parte dei gruppi femministi, certo leggendo sul web la visione della violenza sugli uomini sta migliorando, ma siamo ancora molto lontani da quello che vorrei raggiungere. Un uomo deve avere il diritto di denunciare una violenza domestica, senza derisione e con l’arrivo delle pattuglie invece di risposte stupide al telefono come avviene al giorno d’oggi.

Hai parlato della tua esperienza personale di abusi sessuali e delle difficoltà nel denunciarli. Come hai affrontato queste sfide emotive durante il processo di scrittura del libro?

Il libro un po’ come la Gioconda ha avuto varie rivisitazioni, quello pubblicato attualmente è stato il risultato della sua riscrittura per ben 3 volte e lo ho fatto in base alla mia elaborazione della rabbia e della paura che offuscavano la mia vita. La prima volta che ho iniziato a scrivere di questo argomento, avevo spesso bisogno di fermarmi, aspettare che le mani smettessero di tremare e le lacrime di scendere. Quando si subisce uno stupro in età infantile avere ricordi in merito è davvero difficile, ancora oggi alcune scene mi sono negate per il forte impatto emotivo e sono riuscito ad elaborarle solo durante le sessioni di ipnosi fatte in terapia. Ovviamente non supportata dallo stato perché in quanto uomo non conto nulla (per loro ovviamente, negli anni da una mutanda usata come ero solito definirmi, ho imparato ad avere sempre più amor proprio e a definirmi in modo più sano e gratificante). Scrivere alcune volte mi ha aiutato, altre mi ha riaperto ferite immense e per giorni non riuscivo ad avere uno sguardo che non fosse assente, ma volevo comunque farlo sia per me, sia per gli uomini che a differenza mia non hanno il coraggio o la possibilità di rompere il silenzio e di chiedere aiuto.

Nel tuo libro, critichi il movimento femminista moderno e la sua visione della parità dei sessi. Qual è la tua concezione di una parità sessuale equilibrata e come pensi possa essere raggiunta?

Una donna viene scelta in base: alla fedeltà. Oppure: alla propria avvenenza sessuale. L’uomo in base: al suo conto corrente, al suo aspetto, al suo carattere, al suo fisico, alla sua altezza, alla sua cultura, alle sue ambizioni ed alla sua capacità di provvedere alla donna che deve essere ovviamente indipendente (solo con i suoi soldi). Essa non deve chiedere né discutere di nulla con il suo compagno, deve mancarli di rispetto quotidianamente, perché questo la rende una donna di carattere e soprattutto deve avere la possibilità di fare tutto ciò che vuole, quando e come vuole, senza che il partner possa essere in disaccordo. Al giorno d’oggi ci sono battaglie per la diffusione di Only Fans e della sua accettazione nella coppia! A questo si sono ridotte le battaglie femministe moderne, musei assaltati da donne in topless perché una donna non è stata ammessa in un museo perché vestita in modo volgare. Di certo se si arrivasse semplicemente al dialogo nella coppia e nella società, sarebbe già un obiettivo che porterebbe alla reale parita invece che questa pagliacciata. Un tempo le battaglie che si compievano erano giuste e le avrei sostenute anche io, ma oggi ci sono quote rosa, assunzioni in base al sesso, sconti all’università, eppure solo nei campi più comodi della società, ah dimenticavo lo sportello donna +. Le battaglie dovrebbero essere fatte per la reale parità e non per quella dei diritti in assenza dei doveri. Al giorno d’oggi per una donna è molto più facile che per un uomo essere assunta, nei bar, nei negozi, nelle gallerie, negli aeroporti, ovunque oramai si trovano solo assunzioni per sesso femminile, ovviamente accompagnata dalla bella presenza. Agli uomini invece vengono posti i lavori più fisici ed umili, magazziniere, guardia giurata, muratore, operatore ecologico ed altro ancora. Lì ovviamente i lavori in percentuale non vengono contati, così come l’obbligo alle armi in caso di guerra, donne e bambini protetti, uomini a morire e per cosa? Per essere definiti portafogli ambulanti? Eppure qualche femminista moderna fa battaglie al riguardo? No il cognome dato al bambino ha la priorità! Il termine maschile per il plurale è qualcosa di immondo! Sono ridicole, hanno fatto chiudere delle università perché gli autori in libreria erano prettamente maschili, ma nelle biblioteche moderne e sui siti di streaming ci sono addirittura le categorie lgbtq+ e femminist che sicuramente parlano solo di parità e mai inneggiano all’odio, con in catalogo libri come “101 modi per far soffrire il proprio uomo”, ma un uomo che viene ammazzato dalla sua compagna e la donna scagionata, perché ha come scusa l’avere il ciclo, fa sicuramente notizia, ma nella realtà non frega niente a nessuno tranne che ai familiari della vittima, che chissà un giorno potreste essere voi. La vera parità si otterrà quando non ci sarà più “donne contro uomini”, ma “donne e uomini” contro governi e leggi insensate. Quando il problema di una categoria sarà il problema di entrambe, quando si capirà che se la donna non viene assunta per la paura che rimanga incinta la soluzione non è costringere il datore di lavoro a pagare per una persona che non può lavorare, preferendo così l’uomo ma dare lo stesso diritto all’uomo in modo che o vuoi o non vuoi sempre a casa tutti e due staranno e quindi selezionare in base a quello sarebbe inutile!

Nei capitoli in cui affronti le dinamiche di genere nelle relazioni e nel sesso, come intendi promuovere un dialogo costruttivo tra uomini e donne per superare le differenze e le stereotipizzazioni?

Mmmmm potrei dire molto ma mi soffermo su un vecchio detto zen: “abbiamo due occhi, due orecchie ed una sola bocca per una ragione…”. Beh se si imparasse a dialogare ed osservare, non dico addirittura nella società, ma nella coppia o in famiglia, i problemi che esistono ad oggi e che vengono ignorati per badare ai social media ed ai like, di certo sarebbero già in fase risolutiva. Ora parlerò di cose di vita quotidiana, cose semplici e che possono strappare anche un sorriso, ti faccio una domanda. Se in un pullman si sentisse odore di sterco, verso chi si rivolgerebbero gli sguardi? Verso gli uomini o le donne? Beh gli stereotipi esistono da entrambe le parti… gli uomini sono stupidi, sanno fare solo una cosa per volta, non sono in grado di fare la spesa, non sono in grado di pensare ad altro che alla passera ed al calcio, sono solo ubriaconi, assassini e cornificatori. É la realtà? No certo, ma gli stereotipi sono l’oppio delle persone… come posso definirle senza essere offensivo? Semplici si. Di certo tutti sanno quanti stigmi portiamo sulla nostra schiena ma cosa si fa realmente al riguardo? Nulla, perché la nuova influencer ha postato una nuova foto senza veli, donne dunque andate a vederla e criticate il suo corpo, uomini andate a guardarlo e lodatelo. Ah dimenticavo vorrei aggiungere che il sesso non è un film porno, metteteci il cuore oltre che al membro genitale e sto parlando ad entrambi i sessi, perché in discoteca non c’è la sagra della salsiccia, quindi uomini cercate qualcosa di più di un corpo e donne cercate qualcosa di più di un corpo o di un portafogli… dai la vita è breve e da vecchi guardandovi alle spalle dovreste sentirvi degni di voi stessi e di quelle rughe che porterete.

Il tuo libro sottolinea l’importanza di rompere il silenzio riguardo alla violenza subita dagli uomini. Come pensi che possa contribuire a cambiare la percezione sociale riguardo a questo tema e a incoraggiare un maggiore supporto e comprensione per gli uomini vittime di abusi? Come pensi che la società possa progredire verso una maggiore parità di genere e una maggiore consapevolezza riguardo agli abusi sugli uomini? E quali cambiamenti concreti speri di vedere, sia a livello legislativo che sociale, in modo da affrontare le questioni riguardanti la violenza sugli uomini?

Il concetto è semplice c’è un cadavere femminile… di fianco a lui ci sono un uomo ed una donna, la donna è in lacrime, l’uomo è seduto rannicchiato su se stesso. La parità dovrebbe portare a vedere entrambi come sospettati senza volgere la bilancia da una parte o dall’altra. Forse con questo caso non sono stato molto chiaro provo ad essere più specifico… Moglie e marito divorziano, lei lo tradisce alle spalle, si rompe di lui e vuole gli alimenti, alza la cornetta dice che ha bisogno di aiuto e che è vittima del marito. Cosa accade? Che prima lo condannano e lo diffamano in pubblica piazza e sui giornali, poi forse faranno gli accertamenti. Qualcuna adesso mi potrà dire “si ma io ho denunciato e non hanno fatto nulla”. Vero, però io ho chiamato la polizia per violenze domestiche alle quali ho assistito e sono arrivate 2 pattuglie con sei uomini, quando ho denunciato io… ah è vero non ho mai potuto farlo. So che i centri di violenza di genere sono spesso degli spilla soldi e non aiutano nessuno il più delle volte, ma voi donne almeno gli avete! Io non dico che bisognerebbe avere centri di violenza per uomo in ogni città come accade per le donne e non solo 3 in tutta Italia, come accade al giorno d’oggi, non dico che dovremmo avere le stesse tutele, visto che la maggior parte delle morti sul lavoro, in guerra, dei suicidi e dei senza tetto è maschile, ma vorrei almeno potermela cantare davvero questa disparità tanto decantata dalle femministe che odiano semplicemente l’uomo e si vestono da paladine per giustificare le loro azioni. Magari io fossi privilegiato e ricco ed al potere solo perché sono uomo, la verità non è quella che raccontano loro, anche le guerre sante erano fatte in nome di dio ma fidatevi di me non erano sante, c’erano solo luridi alle loro spalle che hanno manipolato le masse… e come allora accade anche oggi. In ogni buona storia c’è sempre un eroe, un nemico, un problema da risolvere, un amore ed una promessa di risoluzione. Cari lettori non è così che cambierete le vostre vite, gli uomini hanno bisogno di poter piangere in pubblico, di poter denunciare i propri problemi, di essere tutelati nei casi di separazione, dove quasi sempre gli vengono tolti i figli e spesso arrivano al suicidio o all’omicidio suicidio. Non giustifico la violenza ma se si andasse a monte del problema e si capisse cosa porta l’uomo a tanto, sono sicuro che verrebbero a galla tante cose che non sono come vengono sempre raccontate dalle femministe. C’è sicuramente il violento, il drogato, il cattivo ragazzo ma chissà perché vengono sempre ricercati dalle donne in cerca di emozioni forti e poi la colpa va ai bravi ragazzi che ne pagano le conseguenze. Quello che voglio che sia chiaro con questo libro è che anche se sono stato vittima di violenza, non sono meno uomo o maschio! Questo pensiero fa parte della femminilità tossica non del patriarcato o del maschilismo, sono tutte cose che ci vengono additate da fonti esterne! Io ho meno diritti e possibilità delle donne, io come uomo in amore devo fare 100 volte di più per conquistare una donna, non mi basta un vestito corto per trovare compagnia! Io devo lavorare su me stesso, andare in palestra, migliorare il mio carisma, curare il mio aspetto e nonostante questo devo pure pagare la cena! Insomma a differenza delle femministe, voglio una reale parità legislativa e sociale e spero che questo libro sia l’ingranaggio che faccia muovere l’evoluzione sociale verso una giusta meta.

Carlo Dandolo è stato un ottimo interlocutore e desideriamo ringraziarlo per il suo intervento. Vi invitiamo ancora una volta a leggere QUELLO CHE LE DONNE IGNORANO, UOMINI VITTIME DI ABUSI e vi aspettiamo, come di consueto, per la prossima intervista. Buona lettura.

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