GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: L’amore senza storia – Salvatore Sanfilippo

Il nuovo libro di Salvatore Sanfilippo si intitola “L’amore senza storia” e sta già riscuotendo grandi consensi tra chi ha avuto il piacere di leggerlo. Noi del Gruppo Albatros abbiamo deciso di raccontarvelo ponendo alcune domande direttamente all’autore, che ringraziamo per averci dedicato qualche ora del suo tempo.

La donna è musa ispiratrice, quasi idealizzata. E’ un ritorno alla classicità il suo?

Lo è. Rifiuto la strada semplice che la società di oggi ci spinge a credere sia la migliore. La rifiuto nelle tematiche così come nello stile che utilizzo per scrivere. Idealizzo la donna, ne faccio musa ispiratrice perché credo che un uomo, per esser definito tale, ne abbia estremamente bisogno. Amo il classico in tutto, lo trovo eterno, come l’amore. La bellezza senza tempo, quella estatica, profonda, non potrà mai essere sovrastata dal realismo mediocre di chi ci vuole far credere che l’animo umano possa essere ricondotto a ciò che si ha. Siamo quello che siamo, non quello che abbiamo. A prova di questo sfido chiunque a non emozionarsi davanti a un Botticelli, mentre l’arte moderna resta forse “incompresa” dai molti.

Il mio è un ritorno un po’ alle origini, dove si da valore ai particolari e nulla per scontato.

Siamo talmente abituati a vivere freneticamente, che se far battere il cuore non fosse una cosa autonoma, probabilmente ce ne dimenticheremmo. Io voglio emozionare e per farlo, trovo che la classicità sia l’unica via da seguire che non viene sottovalutata.

Questo romanzo è una sorta di confessione? Da cosa nasce questo libro? E’ stata un’esigenza scriverlo?

Questo romanzo nasce da un parziale rifiuto amoroso. Dalla rottura delle illusioni giovanili a causa della realtà. Un risveglio traumatico da un sogno incantevolmente vissuto.

Sono stato quasi costretto a scriverlo, anche se a dirla tutta io scrivevo poesie e grazie alla mia professoressa d’italiano del tempo, che mi esortava a provare a scrivere in prosa e non solo in versi, ho capito che potevo trovare maggiore conforto nello stendere a chiare lettere ciò che provavo.

In questo romanzo io sfogo il malessere provato, difatti, malgrado la pubblicazione dello stesso ad agosto 2022, la prima stesura è avvenuta nel 2018, nel pieno vivere delle “pene” raccontate. Diciamo che è stata una confessione terapeutica, che mi ha aiutato ad uscire da una situazione spiacevole, ma che comunque ha arricchito la mia persona e il mio spirito.

A chi si rivolge il suo libro?

Il mio libro si rivolge a tutti coloro che cercano un’emozione, che vogliono sentirsi compresi, che vivono intensamente un racconto fino all’ultima parola. La mia storia è la storia di molti, dato che i problemi dell’uomo sono gli stessi da sempre, specie in campo sentimentale. Il mio libro si rivolge all’anziano che rivive le storie adolescenziali, all’adulto che ricorda le sensazioni provate col primo amore e al ragazzo, che magari sogna di vivere l’ebbrezza del sentimento, o magari la vive al momento.

Se potesse descrivere il suo libro con tre aggettivi, quali sarebbero e perché?

Il mio libro in tre parole?

Anacronistico, fuori dal tempo odierno, lontano dalle teorie semplicistiche di oggi. Lungi dall’appiattimento del lessico e dei valori della donna e dell’amore.

Profondo, dove ogni parola assume un significato ben preciso, nulla può esser tralasciato, neppure un periodo. Per questo mi definisco più poeta che scrittore. L’utilizzo assiduo di metafore e similitudini ne è l’esempio lampante.

E infine catartico, dato che io mi purifico confessandomi. Supero il malessere scaturito dal rifiuto e viro verso nuovi orizzonti, nuove passioni, con ferocia maggiore e maggiore incoscienza, pronto a distruggermi nuovamente, consapevole che dal male nasce un’opera e dall’amore l’eternità.

È stato un piacere dare la parola al nostro Salvatore Sanfilippo: speriamo, con le nostre domande, di avervi svelato alcuni dettagli interessanti sul libro “L’amore senza storia”. Non esitate a commentare, saremo curiosi di leggere le vostre considerazioni. Buona lettura e alla prossima intervista.

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