Nell’articolo odierno parliamo del libro Abbracciare alberi di Aurora Garofoli, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo. Presentiamo qui un’intervista con l’autrice del libro per evidenziare gli aspetti letterari più originali e le esperienze più importanti che sono condensate in questo testo. Affronteremo anche i temi che maggiormente sono rilevanti per l’autrice, Aurora Garofoli, e ai quali viene data espressione in modo peculiare nella sua raccolta di racconti Abbracciare alberi, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo.
Ecco l’intervista con l’autrice: buona lettura!
Quali sono i temi decisivi di questi racconti e come vengono trattati?
I miei racconti trattano istanti di vita familiare, lavorativa, intima per isolare nella memoria le pagine più importanti della vita e non solo. Li tratto in maniera essenziale, più per sottrazione di parole che per aggiunta, perché lo stile ridondante o eccessivamente tratteggiato dei personaggi e situazioni non aggiungerebbe nulla e appesantirebbe inutilmente la narrazione.
Quali sono le caratteristiche umane e caratteriali dei personaggi principali e come si evolvono durante gli eventi dei differenti racconti?
I personaggi che si incontrano nei miei racconti sono colti nel loro aspetto più vero, senza addolcire o inasprire le loro singolarità, talvolta con un dialetto completamente inventato o con un linguaggio più semplice e popolare, che tengano sempre viva l’attenzione più sul racconto che sulle descrizioni ambientali. Da queste situazioni traggo sempre un insegnamento che non mi piace chiamare morale, ma una conseguenza derivante dagli eventi da cui si può attingere esperienza, magari solo per me, ma che per un mio appassionato ottimismo viene a concludere l’intera narrazione. Mi piace cogliere l’ironia delle situazioni, il loro aspetto talvolta paradossale eppure ricco di insegnamento e humour.
Come descriverebbe il suo stile di scrittura? Quali autori del presente e/o del passato prende come modello?
Io nasco da lettrice precoce e come tale in molti hanno influito nella mia scrittura, impossibile indicarli come modelli per il loro profilo di indimenticabili: dalla Alcott di Piccole donne nell’infanzia, le poesie di Rodari regalatemi a Natale, nella adolescenza sono rimasta incantata a leggere più volte il Diario di Anna Frank per il suo stile di fanciulla che nemmeno la guerra e la segregazione riesce ad abbattere, mi sono piaciuti i racconti di Joyce in Gente di Dublino e il finale del racconto “I morti” lo rileggo sempre con la stessa commozione. Ho letto tutto Hemingway, lo stile giornalistico di Oriana Fallaci che adoravo e mi ha fatto appassionare agli eventi come la corsa allo spazio e la guerra del Vietnam. Camilleri ha un impatto molto forte su di me per l’uso felice del dialetto che mi fa sentire i personaggi più vicini alla realtà che non isolati nel loro mondo. Nel racconto Lo Specchio mi sono ricollegata ai brividi di Stephen King. Quindi il mio favore va a tutti quegli autori che provocano delle emozioni e sono contenta se riesco a provocarne.
Cosa vuole comunicare ai lettori?
Proprio quello che ho detto: emozioni, voglio sollecitare i loro ricordi, farli scavare nelle storie di famiglia, nelle loro storie, ritrovarsi nelle mie parole con un… “ma lo sai che anche io…”
Con Abbracciare Alberi la mia narrazione cerca di abbracciare tutto ciò che si svolge sotto il sole e che prende energia da esso restituendoci una umanità che rischiamo di perdere e di sprecare.
Come è stata la sua esperienza editoriale con il Gruppo Albatros Il Filo? Progetta di scrivere altri libri?
Ringrazio il Gruppo Albatros per la puntualità e gentilezza con cui hanno lavorato con me e per me. Era un mondo che non conoscevo e di cui mi hanno resa partecipe. Certo è un lavoro titanico per la mole di autori che pubblicano e per questo li apprezzo nella fiducia che dimostrano di mettere personalmente dentro ogni autore. Da altre case editrici non ho ricevuto una risposta, mentre il Gruppo ha deciso di pubblicarmi nell’arco di pochi mesi e in piena pandemia. Col filo della memoria continuo a scrivere racconti che raccolgo dall’età di quattordici anni e che ho pubblicato al raggiungimento dei sessantacinque. Mi sono sempre sentita di poter scrivere soprattutto delle mie emozioni e delle situazioni più disparate che ci troviamo ad affrontare. Spero di trovare anche io quel tesoretto di “venticinque lettori” come il Manzoni sospirava e che apprezzino i miei racconti per quello che sono, un attimo di vita!

Ringraziamo l’autrice per aver risposto alle nostre domande e per averci aiutato ad arrivare al cuore del testo e delle questioni in esso implicate. Abbracciare alberi di Aurora Garofoli, pubblicato dal Gruppo Albatros Il Filo, è una raccolta di racconti dall’alto valore umano ed esistenziale, testimonianza del potere della letteratura di far diventare esperienze individuali momento di condivisione e di riflessione in modo universale, da cui ciascun lettore esce arricchito.