More per ogni stagione – Norma Malacrida

 Oggi parliamo di More per ogni stagione, una raccolta di poesie di Norma Malacrida pubblicata con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.

Quando si tratta di poesie noi del Gruppo Albatros Il Filo siamo sempre pronti ad andare a fondo e scoprire da dove viene l’ispirazione e cosa intendono comunicare ai lettori.

Per questo motivo abbiamo avuto il piacere di fare qualche domanda a Norma Malacrida per scoprire qualcosa in più sulla sua raccolta More per ogni stagione.

Riportiamo di seguito l’intervista. Buona lettura!

  • Quando nacque la sua passione per la scrittura?

Il mio primo incontro con la poesia e la scrittura letteraria ha rappresentato la comparsa di una “stella nova” nata per durare e illuminare il piccolo universo della mia adolescenza, in una famiglia di sei “Piccole donne” di cui ero la quinta in ordine di età, cresciuta senza effusioni particolari, senza tante coccole, in un periodo dominato da venti di guerra e da tante rinunzie. Negli anni “50 anni, gli alunni che volevano accedere alla Scuola Media dovevano sostenere un esame di ammissione, un’esperienza che chiamava ancora in causa l’insegnante di Scuola Elementare. Potrei dire che c’è stata una data pressoché precisa in cui ho conosciuto la Poesia, che è coincisa con la fine della quinta classe elementare, un periodo particolare che mi ha coinvolta in una preparazione basata essenzialmente su uno studio mnemonico accelerato che per me riservò buone sorprese. L’esame consisteva, per italiano, nello studio di poesie, di brani letterari di grandi autori, seguiti da un commento e da personali riflessioni. Conobbi così Leopardi, Carducci, Pascoli, Manzoni. Memorizzai subito alcune delle loro composizioni con una facilità e un trasporto che ricevevano il consenso dei compagni di studio e del maestro. E fu per sempre! Ricordo ancora la commozione fino alle lacrime mentre studiavo X Agosto, La cavallina storna, Il passero solitario, La madre di Cecilia, L’addio ai monti di Lucia, il piacere di conoscere don Abbondio che mi ricordava da vicino il nostro parroco Don Gildo che arrivava alle nostre teste con una canna lunga quando non eravamo attenti. Furono le mie prime conquiste letterarie, le mie grandi emozioni, i miei primi innamoramenti di elementi culturali mai dimenticati. Gli Oscar Mondatori fecero il resto fornendomi poi l’occasione di entrare nel magico mondo della Scrittura artistica come bulimica fruitrice dotata di una grande curiosità di conoscenza di un oltre basato sulla curiosità di conoscere.      

  • Qual è la fonte di ispirazione per le sue poesie

Scrivere poesie diventa per me, spesso, un bisogno che arriva impellente e mi costringe a fermarmi per ascoltare le mie voci d’anima, quelle voci di dentro che battono per aprirsi un varco e venire alla luce, quei respiri, quei sussulti dapprima  appena percepiti ma che s’impongono via via e suggeriscono parole che si uniscono e confluiscono, arricchendosi di cromie, di ritmi, di musicalità in una unità armonica: atto creativo, sublimazione di ogni elemento di vita da me interiorizzato che, talora, mi avvicina al Vero, come se lo sfiorassi. Le mie poesie sono nate e maturate in tempi diversi. Non ho mai deciso di sedermi e di scrivere. la Poesia ha sempre bussato, quando ha voluto, con forza alle porte della mia anima, ed io l’ho accolta con umiltà ascoltando le sue voci, i suoi respiri, i suoi palpiti perché palingenesi e cosmicità sono le risorse esistenziali della mia anima dalla smodata sensibilità. Suoni, immagini, colori, sensazioni, percezioni, gioie, dolori affiorano dal vivere, in una attenzione-analisi continua di tutto ciò che mi si muove intorno, quando la Natura, in una vicinanza che mi fa sentire accolta come parte di sé, aprendomi e accogliendomi nella sua naturalità mi assorbe e mi distende come parte di sé in una visione cosmologica, a tratti cosmogonica, nella consapevolezza di essere parte del tutto, m’illumino come nella poesia: IL BOSCO SOTTO LA NEVE, quando di fronte all’incanto che vedo intorno a  me, nella seconda strofa scrivo:

———————————-

sono grano di neve che fonde

sono gocciola d’ acqua che canta

e scivola via;

sono vento ora forte ora lieve

sono foglia che macera al gelo;

sono grumo di terra feconda

sono piccola gemma che beve

il tepore di un raggio di sole

e si scuote.

Sono nuvola persa nel cielo

vagante e che trema

al timore

di sfumare nel sole

e… perdere l’incanto.

  • Com’è stata la sua esperienza editoriale?

Un libro voluto, ideato, programmato, realizzato, e ancora caldo di stampa è un’emozione forte, quando lo prendi tra le mani. E lo contempli: una creatura nuova, appena arrivata che ha una sua forma, una sua identità di parole, di immagine, in armonia di cromie. Devi mettere a fuoco, e tremano le mani! Magia! Ci sei tu tra quei fogli con tutta te stessa, in pensieri che scivolano su fogli color della seta in nitide lettere scelte con cura, che fanno da veste elegante pensata per festa. E attivata, quasi dono che paga, per dare risalto a respiri d’anima attonita per farne emozioni, che travalicano muri in grati pensieri per la Casa Editrice ALBATROS, con la quale sono alla mia terza esperienza di pubblicazione, sempre accolta con sollecitudine e apertura a prendersi cura di testi di poesia e di narrativa con disponibilità, in un’analisi attenta e minuziosa, e in un lavoro di editing accurato e paziente da parte di personale esperto, capace di attenzione, di interpretazione di contenuti e di apertura ad aprirsi, quasi avesse carne e sangue da far proprio per una resa elegante e di piacevolezza nell’abito della vestizione editoriale, in simbiotica collaborazione con l’autrice per arrivare in finale ad una perfetta armonia delle parti. Grazie per esserci stati TUTTI anche e soprattutto con “MORE PER OGNI STAGIONE E ALTRI RACCOLTI”, e… alla prossima!

  • Cosa si aspetta dall’incontro con il lettore?

Ritengo la poesia un valore letterario che attinge alle sorgenti primigenie della civiltà, un linguaggio essenziale, capace di far arrivare un messaggio e di emozionare per scelta semantica appropriata, cadenza ritmica, musicalità, uso mirato di pause e spazi, in una tensione continua per comunicare essenze e rappresentare la Bellezza come Valore. Dall’incontro con i lettori mi aspetto che possano entrare facilmente nei miei pensieri d’anima con la stessa umiltà con cui mi sono proposta, nuda d’ogni maschera, con coraggio e rispetto, per il piacere intenso di produrla e di farne dono agli altri così senza prefissarmi impegni, come regalassi un fiore o un profumo che parli di me  con il suo costante bisogno di nuovi sussulti, di aria sempre nuova che permettano anche al fruitore di uscire dalla corazza del tutto e del niente della sterile quotidianità e si appongano ali, in una metamorfosi da crisalide in farfalla, seppure con ali spesso appesantite ancora da scorie di bozzolo, per volare per cieli puliti di autenticità. E in un atteggiamento di forza che permetta di non scendere mai a compromessi con la propria coscienza. In definitiva mi auguro che i lettori, nell’aprire il mio libro, diventino i miei coautori per cercare di accogliermi per gradire le mie schegge di pensiero sognante e… condividermi

  • Sta già lavorando ad opere future?

 È una battaglia contro il tempo nel suo scorrere inesorabile e silente dalle mani, la mia. E che pure esige qualche vittoria, questo mio tempo che parla di assenze e avvolge i miei giorni di malinconia e di paura della sera che imbruna ogni cosa e che, con i suoi spazi vitali destinati a contrarsi, tenta di coattarmi nella mia libertà di essere e di agire in orizzonti angusti di banale quotidianità, dopo tante corse. La mia è una battaglia quotidiana per rimanere in una forma che mi assicuri la dignità di sempre, senza tanti indugi in ricordi, che attarderebbero il passo. E mi proietti ancora verso giorni futuri, che siano essi ancora pochi o tanti, con la grinta di sempre. Ogni tanto una pausa, ma breve, solo per guardare il Cielo e un oltre sempre nuovo per riprendere il viaggio. E se il dono della scrittura continuerà ad essermi amico, sarò aperta ad accoglierlo, e può darsi che ci ritroveremo in una nuova avventura.

A noi del Gruppo Albatros Il Filo non resta che ringraziare ancora una volta l’autrice Norma Malacrida per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per More per ogni stagione e per il futuro.

A te caro lettore ti auguro di lasciarti incantare da questi versi perché le poesie fanno sognare. Buona lettura, ci sentiamo presto.

La vostra redattrice.

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