Gocce di parole – Cristina Giannicchi

Eterno è cioè che di sublime c’è.

«È una raccolta poetica luminosa questa di Cristina Giannicchi: ha le pagine, infatti, colorate di parole vibranti, accoglienti, entusiasmanti, adoperate con forza attraverso versi-pennello per dipingere il mondo visto con gli occhi stupiti e sempre sorpresi dell’autrice, che sembrano regalare ad ogni attimo ed ad ogni oggetto osservato il colore lucente della vita.»

Cristina Giannicchi nata a Frosinone nel 1989. Vive a Veroli, sempre nel frusinate, con suo marito e le sue bambine. Ha studiato Lettere moderne e si è laureata in Filologia moderna presso l’Università “La Sapienza”, nel 2015. È insegnante di Lettere presso istituti secondari di primo e di secondo grado. Questa è la sua prima pubblicazione.

Oggi parliamo di Gocce di parole, una raccolta di poesie di Cristina Giannicchi pubblicata con la nostra casa editrice Gruppo Albatros Il Filo.

Noi del gruppo Albatros il Filo non possiamo certo farci sfuggire una raccolta, quindi anche questa volta siamo qui per voi cari lettori, abbiamo fatto qualche domanda a Cristina Giannicchi per conoscere meglio la sua raccolta Gocce di parola ma soprattutto per conoscerla meglio. Sappiamo che anche a voi fa molto piacere, del resto anche i nostri lettori sono molto curiosi.

Riportiamo di seguito l’intervista.

  • Qual è la sua fonte d’ispirazione per la stesura delle poesie?

La vita, la natura, le mie esperienze, le mie figlie. È per loro che cerco di cogliere il bello che ci circonda e di trasmettergli l’amore per esso. Per me non esiste ispirazione più grande se non la vita che viviamo con la sua meraviglia nascosta nelle cose più semplici e con lo stupore che ci regalano gli eventi più scontati: un’alba, il tramonto, il mare. Sono sempre stata una sognatrice e per me cogliere la meraviglia di ciò che ci circonda è un atto necessario. Mi soffermo ad osservare i dettagli più scontanti, come un’ape che si posa su un fiore o le onde che si infrangono sulla riva e penso che sia tutto straordinario. La poesia per me è solo l’osservazione del bello che mi circonda.

  • Quando nacque la sua passione per la scrittura?

Non ricordo un momento preciso. Ho iniziato a scrivere molto piccola, avevo tre anni e mezzo. E subito dopo a leggere. Ricordo che a quattro anni lessi per la prima volta una favola che aveva un coniglio come protagonista e da lì continuai a leggere sempre. Credo che non si possa scindere la lettura dalla scrittura, quindi sicuramente leggere molto mi ha aiutata. Ricordo bene che già all’età di dodici o tredici anni adoravo scrivere. A scuola facevo dei bei temi, curati nel contenuto e nella forma ma non avevo un diario o cose simili. Sono sempre stata un po’ pigra. Poi con gli anni, avendo intrapreso studi umanistici e letterari, ho amato sempre di più la lettura e da lì ho iniziato a scrivere. Ma diciamo che un approccio poetico, vero e proprio, è sicuramente arrivato “tardi”, superati i trenta anni.  

  • C’è un momento in particolare che l’ha portata alla stesura delle sue poesie?

Il “lockdown” del Marzo 2020. Lo smarrimento di quei giorni, il sapore amaro del caos che stavamo vivendo, la paura dell’ignoto, sono tutti elementi che mi hanno portato a trovare conforto e rassicurazione nella scrittura. Da lì è nata la raccolta “Gocce di parole”. La vita frenetica dei giorni nostri non mi consentiva di mettere nero su bianco tante cose. Lo stop forzato dei mesi della pandemia ha reso possibile tutto ciò. Scrivere era sì conforto e consolazione ma era anche la realizzazione di un processo mai svolto prima a causa dei mille impegni della quotidianità. Quei giorni in casa leggevo molto e sicuramente da lì è partita l’ispirazione per la stesura delle mie poesie. È stato tutto molto veloce e naturale, come se le tematiche, le parole da usare, gli scorci mentali che ne traevo, fossero lì da sempre. È stato come svuotare un baule; in un attimo è venuto tutto fuori.

  • Cosa ha provato nel vedere la sua raccolta pubblicata? È stato un sogno diventato realtà?

Non avevo mai pensato di pubblicare un libro prima ma è qualcosa che mi ha reso sicuramente felice. E poi l’idea di poter trasmettere ai miei lettori le stesse emozioni che provo io o di poter risvegliare in loro lo stupore per le cose infinte e semplici che ci circondano mi fa molto piacere. Ci sono stati lettori che mi hanno riferito di essersi ritrovati in alcuni versi o in alcune immagini della mia poesia, di aver condiviso alcune mie stesse sensazioni, di aver sentito alcuni dei miei stessi sentimenti, ecco, questa empatia con le altre persone mi fa sentire più vicina al resto dell’universo. Quindi Sì, sento di aver realizzato un sogno anche se nella vita ho imparato che non bisogna mai sentire il proprio operato finito. Quindi chissà, magari ho ancora molto altro da dare.

  • Cosa vorrebbe dire ai suoi lettori?

Ai miei lettori voglio dire di non smettere mai di sognare.  Di credere in sé stessi, nelle proprie ambizioni, nelle proprie capacità. Voglio dire di cercare sempre il lato positivo anche nelle brutte esperienze o nelle brutte vicende. Voglio dire che esiste sempre un sole di mezzanotte, che la vita è un dono meraviglioso fatto di infinte cose belle e di momenti magici e che non tutto il male viene per farci male ma solo per insegnarci che proprio da lì può nascere qualcosa di migliore. Voglio dire che è vero che spesso ci sono disgrazie a cui non troviamo un senso ma l’unico senso è sempre quello di guardare il mondo con gli occhi estasiati di un bambino e che dalle ceneri può sempre rinascere un fiore, basta crederci, basta volerlo. E poi voglio ringraziarli tutti per il tempo che hanno dedicato ai miei versi e per essersi fidati della scatola chiusa che gli ho offerto.

Grazie.

Noi del Gruppo Albatros il Filo non possiamo che ringraziare ancora una volta Cristina Giannicchi per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per la sua raccolta Gocce di parole e per il futuro.

A te, mio caro lettore non posso che augurarti anche io di sognare, coltiva sempre i tuoi sogni, qualunque cosa accada, emozionati, ama, piangi, ridi, vivi la vita nel migliore dei modi. E se dovessi trovarti davanti a delle difficoltà affrontale perché tu sei forte, più di quanto immagini. Ci sentiamo presto, buona lettura.

La vostra redattrice.

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