
“Quando nel cielo si leverà di nuovo il fuoco incarnato e il cuore della pietra sarà spezzato, dall’ultimo dei reietti rinascerà la speranza. Quando il popolo smarrito calcherà di nuovo la terra … il Risveglio sarà completato”.
Il Risveglio. L’era della profezia è il primo volume della trilogia Il Risveglio, un racconto dal genere fantasy pubblicato dal giovane autore Fabio Valota con la nostra casa editrice, Gruppo Albatros Il Filo.
Per noi di Gruppo Albatros Il Filo è sempre un piacere poter scambiare quattro chiacchiere con gli autori, seppur virtualmente, abbiamo quindi colto l’occasione per intervistare Fabio Valota e scoprire qualcosa in più sulla sua carriera come scrittore e sul suo libro L’era della profezia. Il Risveglio.
- Cosa ha provato nel vedere il suo libro pubblicato?
Sicuramente una grande soddisfazione. Credo che per ogni giovane autore veder pubblicato il frutto del proprio lavoro sia motivo d’orgoglio. Del resto, è un sogno che si realizza. Entrare in una libreria e scorgere la propria opera su uno scaffale, attorniata da autori più blasonati, è una grande emozione ma ciò che mi ha più gratificato è stato vedere dei potenziali lettori avvicinarsi e sfogliarne interessati le pagine. Alcuni vedono la pubblicazione come traguardo raggiunto, personalmente ritengo sia un punto di partenza per proseguire su questa strada, per alimentare questa mia passione, per migliorarsi sempre e realizzare le proprie ambizioni. Chissà, forse in futuro invece di trovare qualche sparuta copia, che fa capolino tra molti altri libri, si può ambire a un’intera sezione contenente i propri lavori. Beh, da autentico autore fantasy forse sto correndo un po’ troppo con l’immaginazione…
- Ha delle abitudini particolari durante la scrittura?
In realtà non ho particolari abitudini mentre scrivo. Ogni tanto mi piace ascoltare un po’ di musica come sottofondo, ma in generale prediligo il silenzio scandito solo dal rumore della tastiera. Come scrittore alterno momenti di intensa attività ad altri di calma piatta in cui non produco nemmeno una pagina. Sfrutto queste pause per riordinare pensieri e idee che affiorano nella mia testa. Nei periodi di fermo sono in genere molto attivo come lettore. Queste fasi si protraggono solitamente per qualche settimana trascorse le quali ritorno con rinnovato vigore alla stesura dei miei romanzi. Durante la scrittura, raccontando le vicende dei miei personaggi, che appaiono vivide nella mia mente, ho la sensazione di descrivere le immagini di un film che scorre avanti ai miei occhi come se io mi limitassi a trasporlo redigendone la sceneggiatura. Spesso colto dall’enfasi del momento mi capita di “perdermi” delle scene e ciò che in un primo tempo mi sembrava chiaro e scorrevole si rivela eccessivamente intricato, per questo ritengo fondamentale rileggere e revisionare, soprattutto a distanza di tempo i vari capitoli prima di sottoporli all’esame dei lettori.
- Cosa si aspetta dall’incontro con il lettore?
L’incontro con il lettore è il vero banco d’esame per qualsiasi aspirante autore. Ciò che mi ha spinto a scrivere L’era della Profezia. Il Risveglio, inizialmente era una sfida con me stesso: cimentarmi con un mondo del quale sono sempre stato appassionato ossia quello del fantasy. Poi oltre a scrivere per me stesso ho sentito il desiderio di mettermi alla prova con il pubblico, pertanto l’accoglienza e il giudizio dei lettori sono diventati fondamentali. Confrontarmi con alcuni dei miei lettori è stato molto istruttivo, mi ha permesso di comprendere meglio quali sono stati i punti di forza della mia opera e quali quelli più deboli, su cui lavorare in futuro nel prosieguo della saga per migliorare sempre. Discutere con il pubblico dei personaggi nati dalla mia fantasia come se fossero dei vecchi amici è stata un’esperienza indescrivibile. Soprattutto osservare come ciascuno dei lettori ha notato le diverse sfumature nel profilo dei protagonisti del romanzo, come si sono schierati con l’uno piuttosto che con l’altro, cogliere le differenti reazioni che sono riuscito a suscitare con gli eventi descritti nel romanzo mi ha lasciato davvero sbalordito, come ho fatto io con loro sfruttando qualche colpo di scena ben orchestrato.
- Dalla sua biografia si legge che l’autore contemporaneo al quale è più legato è B. Sanderson, come mai?
Sin da bambino sono stato un accanito lettore, il mio primo mentore è stato Emilio Salgari, ho amato i suoi romanzi di avventura ambientati in luoghi esotici e le mirabolanti avventure dei suoi formidabili eroi. In seguito, crescendo sono stato attratto irresistibilmente dal genere fantasy col quale un autore può dare libero sfogo alla propria fantasia e generare un proprio mondo con regole proprie. Ho iniziato le mie letture dal precursore di questa narrativa Tolkien, poi ho proseguito con Brooks, Martin, Jordan fino ad approdare ai libri di Sanderson e nelle sue opere ho trovato ciò che a mio parere un romanzo fantasy dovrebbe avere: un world building eccezionale, delle leggi solide che lo regolano e ne definiscono i limiti delle componenti magiche/sovrannaturali e una trama consistente, con uno stile narrativo fluido e dirompente. Credo che i suoi lavori siano veri e propri manuali di istruzioni su come scrivere un romanzo, oltre che delle letture estremamente avvincenti.
- Ha già avuto modo di presentare il suo libro?
Ho avuto l’occasione di presentare il mio romanzo la prima volta nel mio comune d’origine, in una meravigliosa cornice: il trecentesco castello visconteo. Vedere la sala gremita dal pubblico in attesa di ascoltarmi raccontare come è nato il mio romanzo e lasciarsi introdurre in quel mondo ricco di mistero mi ha messo in grande agitazione, soprattutto perché non amo particolarmente parlare in pubblico. Tuttavia, non potevo deludere i miei “venticinque” lettori, citando il Manzoni, così mi sono fatto coraggio e ho tentato di dare un primo assaggio in merito a ciò che si sarebbero dovuti aspettare nel caso avessero deciso di gustarsi l’intera lettura de “Il Risveglio”. Molti sono rimasti piacevolmente stupiti nello scoprire ciò che stava dietro la nascita del romanzo ed incuriositi hanno voluto approfondirne alcuni aspetti. Ne è nato così un dialogo molto coinvolgente. Credo che le presentazioni in presenza col pubblico siano una delle occasioni più importanti per un autore emergente per farsi conoscere perché offrono l’occasione di mettere in risalto alcuni elementi che caratterizzano l’opera per suscitare la curiosità dei potenziali lettori.
Noi del Gruppo Albatros Il Filo ringraziamo ancora Fabio Valota per averci dedicato il suo tempo e per aver risposto alle nostre domande, siamo molto onorati di aver fatto parte di questo percorso editoriale che ha portato alla nascita del suo romanzo Il Risveglio, L’era della profezia. A Fabio Valota va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro e per il futuro.
A te lettore, buona lettura, immergiti in questo fantastico mondo e segui le vicende di quello che diventerà il tuo personaggio preferito. Buona lettura, a presto!
La vostra redattrice.