GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: VIAGGIO NELL’UNGHERIA DI SISSI. Sulle tracce della regina Elisabetta a Budapest – Laura Rossi

Oggi abbiamo il piacere di incontrare Laura Rossi, autrice del libro “Viaggio nell’Ungheria di Sissi. Sulle tracce della regina Elisabetta a Budapest”. Un’opera che ci trasporta in un itinerario unico, tra storia, arte ed emozioni, dove la figura dell’imperatrice Sissi viene raccontata attraverso le tracce ancora vive che possiamo ritrovare nella splendida città di Budapest. Laura, studiosa appassionata dell’Ottocento e del Novecento, ci regala un viaggio nel tempo, colmato da aneddoti poco noti e curiosità che ci permettono di rivivere il fascino della corte austriaca e della sua regina.

Come è nata la tua passione per l’Ungheria e in particolare per la figura di Sissi?

La mia passione per l’Ungheria è nata in seguito ad una vacanza trascorsa in questo Paese. Mi sono recata lì perché ogni anno trascorrevo le mie vacanze in un luogo dove Sissi era stata nella sua vita, almeno le “tappe” fondamentali e, nonostante sapevo che era stata una grande appassionata di questo Paese (oltre ad esserne stata la sovrana) l’avevo tenuta come ultima méta dopo alcune località italiane, l’Austria, la Baviera, la Francia, il Portogallo e la Grecia. Motivo di questa scelta era che, mentre nelle località prima citate c’era abbondanza di informazioni e riferimenti, in Ungheria, per ciò che riguardava Sissi, sembrava quasi tutto scomparso, lontano nel tempo. Sapevo che c’era la statua ai piedi del ponte Erzsébet a Budapest e il palazzo di Gödöllő ma da alcune informazioni di conoscenti che c’erano stati anni prima sembrava tutto rovinato, per non dire distrutto, dagli avvenimenti della storia più recente. Arrivata sul posto, oltre alla bellezza in sé della capitale magiara, ho scoperto un luogo ricco di Storia e di storie. Un forte senso di rinascita si respira ovunque e merita una menzione particolare il grande e accurato lavoro di ristrutturazione che si sta operando nel palazzo reale e in generale nel quartiere del castello. La memoria storica di questo Paese in queste persone non è affatto svanita e hanno un grande rispetto della loro cultura. Da grande appassionata della figura storica di Sissi non ho potuto fare a meno di notare che di tutti i Paesi che la celebrano e usano il suo nome a scopi turistici, questo è l’unico in cui allo scopo turistico/commerciale si accompagna un autentico affetto e una sincera ammirazione. Così ho ricordato il mio “incontro” con Sissi quando da bambina me ne parlarono per la prima volta: una sera al mare incontrai un ex partigiano rimasto sfigurato durante la guerra in Africa, il quale mi disse che spesso la sera un soldato ungherese raccontava di quando era in vita la sua regina, che “non era la solita aristocratica indifferente e altezzosa ma una donna vicina al popolo che si comportava come una del popolo”, ricordava in particolare delle sue prodezze a cavallo e la sua bellezza ma ricordava soprattutto di quel lungo periodo di pace grazie a lei. Queste parole diedero inizio alla mia passione per questa figura storica.

Quali sono stati i luoghi di Budapest che ti hanno colpito di più durante la tua ricerca sulle tracce della regina?

I luoghi che mi hanno colpita di più sono quelli dove la memoria è sopravvissuta a ogni costo, (ad esempio le statue nell’Epreskert, nel Centro di Polizia FÖRI, nel sanatorio o i suoi cimeli nell’ospedale pediatrico) celandola ai vari regimi a qualunque costo, per farla sopravvivere come mònito. La pace non è mai “per sempre” a causa della stupidità umana, e dato che in questi tempi noto una certa memoria storica “corta”, mi ha colpito questa riconoscenza così duratura di questo popolo. Soprattutto riguardante una donna, non un condottiero valoroso o un oratore dittatoriale, ma una donna che con la sua personale forza di volontà aveva convertito un antico odio in amore trasformandolo in un lungo periodo di pace.

Nel tuo libro ci sono diversi riferimenti a testi d’epoca e opere d’arte. Come hai selezionato queste fonti e cosa ti ha ispirato a includerle?

Mentre giravo per la città c’erano statue, targhe commemorative, ecc.… di persone mai sentite nominare prima e mentre cercavo di capire chi fossero per apprezzare meglio e capire di più il luogo dove mi trovavo ho scoperto dei veri tesori di arte e letteratura. Il poeta nazionale ungherese per eccellenza, Sándor Petőfi, ha scritto la più bella poesia dedicata al Risorgimento italiano e la maggior parte degli italiani non la conosce, neanche come riferimento citato a scuola. Ci sono tanti collegamenti letterari tra Italia e Ungheria ma ho voluto selezionare quelle inerenti al personaggio di cui ho scritto; quindi, laddove Sissi mostrava una preferenza (un’amicizia) verso un autore, un politico o un personaggio illustre ho pensato di inserirlo magari scegliendo tra le opere composte quella collegata di più all’Italia o più importante per la storia d’Ungheria. Le fonti utilizzate sono state sempre gli archivi dei musei della città o i libri di storici di letteratura ungherese. Riguardo alle opere d’arte ho deciso di inserire tutti i quadri o le foto d’epoca che riguardano la vita di Sissi, la sua famiglia o le immagini che hanno aiutato a costruire il suo mito. Per i luoghi che la riguardano che non esistono più, ad es. le stanze degli appartamenti di Sissi e Francesco Giuseppe o il museo di Sissi nel palazzo reale, ho trovato le foto nei vari archivi dei musei della capitale, invece di tutto ciò che è rimasto, dopo accurate ricerche, mi sono recata personalmente nei vari luoghi esposti al pubblico o di deposito e li ho fotografati.

Quali aspetti della vita di Sissi credi siano più rilevanti per i lettori contemporanei?

Gli aspetti che riguardano la sua autodeterminazione come donna. Non mi piacciono le esasperazioni che vengono fatte sulla sua persona soprattutto recentemente. Siamo passati a descriverla da una principessa da fiaba a una psicopatica o erotomane negli ultimi film. Falso in tutti questi casi. Sicuramente la realtà è sempre molto difficile da descrivere e le memorie delle persone che l’avevano conosciuta erano sempre di parte ma sicuramente era una persona affascinante perché molto colta e quindi mai banale nei ragionamenti e nei punti di vista. Le memorie di qualche diario che ho tradotto e ho riportato all’interno del libro, ce la mostrano quasi come “una di noi”, come diceva il soldato ungherese, per questo riusciamo a immedesimarci e ce la rende ancora più attraente. L’apice della sua vita fu l’incoronazione a regina d’Ungheria perché fu il punto più felice della sua vita, si realizzò come sovrana, trovò una complicità con il marito e trovarono un equilibrio di coppia, poi sarebbe nata l’ultima figlia di cui avrebbe potuto finalmente prendersi cura personalmente. Poi la perdita di due figli, in particolare dopo il secondo, le provocò quella instabilità emotiva (ma non completa insanità mentale di cui si favoleggia) per cui si può provare un po’ di comprensione. Questo è un personaggio che suscita sempre forti emozioni. Un’ultima nota che trovo importante: se ha potuto realizzarsi come donna, almeno in parte data l’epoca, è anche per il rispetto e la comprensione del marito che non aveva violentemente imposto le sue convinzioni spesso contrastanti. Un aspetto moderno da analizzare.

Che cosa speri che i lettori portino con sé dopo aver compiuto questo viaggio con te attraverso l’Ungheria di Sissi?

Spero di poter fare da guida, senza essere presente, mostrando luoghi a Budapest che senza il mio libro sarebbero stati ignorati passandogli accanto, com’è successo a me la prima volta che mi ero recata lì, e suggerendo quali luoghi visitare che esistono tutt’ora o mostrando quelli che non esistono più. Vorrei far conoscere di più la storia di Sissi, soprattutto la parte più importante della sua vita, quella che riguarda il suo rapporto con l’Ungheria in tutti i suoi aspetti. Percorrere insieme a lei le strade della città, i sentieri delle colline attorno e rivivere uno dei periodi storici più denso di emozioni e carico di nostalgia, non solo per gli appassionati del mondo asburgico, di cui lei è un po’ il simbolo assieme al marito Francesco Giuseppe.

Ringraziamo Laura Rossi per aver condiviso con noi questo affascinante itinerario sulle tracce di una delle figure più iconiche della storia europea. Il suo libro non solo ci offre una finestra sul passato, ma ci invita a guardare con occhi nuovi una Budapest che conserva ancora la magia e lo splendore dell’epoca di Sissi. Un viaggio imperdibile per chi ama la storia, la cultura e il fascino di luoghi che parlano del tempo passato e del presente.

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