GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: La leggenda del killer dei sogni – Claudio Lacava

Benvenuti nel blog del Gruppo Albatros, dove oggi abbiamo il piacere di ospitare Claudio Lacava, autore de “La leggenda del killer dei sogni”. In questo avvincente romanzo, incontriamo Damiano Gabbiano, un giovane medico necroscopo di Reggio Emilia che si trasferisce nel Trentino, dove un incarico apparentemente tranquillo nella Asl di Volàno si trasforma in un’avventura imprevista. Presto, quella che sembra una serie di decessi naturali comincia a insospettirlo, spingendolo a seguire una scia di indizi e misteri. Insieme a Giuseppe Rizzi, un ex ispettore di polizia dal fascino ribelle, Damiano si troverà a indagare in un mondo intriso di fascino e pericolo, tra bellissime figure femminili e personaggi onirici. Ma scopriamo di più direttamente dalle parole dell’autore.

Claudio, da dove nasce l’ispirazione per il personaggio di Damiano Gabbiano e per il contesto in cui lo hai immerso?

Il mio secondo figlio si chiama Damiano e, quando era piccolo, lo chiamavano “Damiano il gabbiano”; lui non se la prendeva più di tanto, anzi sembrava quasi contento di questo appellativo. La seconda ispirazione parte dal fatto che Damiano ha quasi sempre fatto il chierichetto, per cui gli capitava anche di andare da gente anziana e/o malata; quindi, davanti alla morte non si è mai impressionato; ecco, dunque, che il protagonista diventa inevitabilmente un necroscopo, cioè un medico incaricato dall’ASL per certificare la morte di una persona.

Il Trentino fa da sfondo a questa storia noir e avventurosa. Qual è stato il ruolo dell’ambientazione nello sviluppo della trama?

Premetto che adoro il Trentino, quindi il mio è stato un deliberato omaggio a questa meravigliosa terra e alla sua gente. Mi ha sempre colpito, in particolare, quello che ho sempre definito “Il triangolo delle Bermude” e cioè tre paesi, Volano, Calliano e Nomi – i primi due separati dal terzo dal fiume Adige – sfondo ideale per una situazione stuzzicante e avventurosa. In parole povere, non c’è bisogno di ambientare i libri nella foresta amazzonica o in posti sperduti del mondo per incuriosire il lettore!

Il personaggio di Giuseppe Rizzi, con il suo stile iconico e la sua Harley Davidson, è una figura intrigante. Come hai costruito questa personalità e il suo rapporto con Damiano?

Sembra incredibile, ma Giuseppe Rizzi si è costruito da solo nel senso che, davanti alla minaccia di un orso, Damiano aveva bisogno di un aiuto e così è arrivato questo cacciatore, (in realtà un ex ispettore molto originale e dall’aria vissuta, una specie di Jack Palance, ma dall’aspetto hippy). Fra lui e Damiano s’instaura fin da subito un rapporto maestro-allievo, ma anche, per certi versi padre-figlio; il ragazzo ha il merito di risvegliare in lui la vocazione poliziesca sopita e ne riceve in cambio preziosi consigli per le indagini.

Nel romanzo emergono figure femminili affascinanti e oniriche. Qual è la loro importanza nella trama e nell’evoluzione di Damiano?

Damiano è un hikikomori, chiuso nel suo mondo; a cominciare da Ludovica, una sua collega di università, con la quale si fidanzerà, diverse donne sembrano attratte da lui che crede, invece, di non essere così interessante; è un campionario variegato di figure femminili che lo metteranno in serio imbarazzo ma che, in un certo qual senso, lo “svezzeranno”, cioè lo faranno diventare uomo e pronto a vivere la sua vita con maggior sicurezza. Tengo a precisare che si tratta di donne moderne, sicure di sé e che pensano di sapere ciò che vogliono dalla vita ma, per non togliere il gusto della scoperta dei caratteri al lettore, non rivelo altro…

Come speri che i lettori si approccino a “La leggenda del killer dei sogni” e cosa vorresti che restasse loro dopo aver terminato il libro?

Chi ha letto il libro in anteprima, mi ha detto che si legge velocemente e questo mi fa molto piacere perché è un obiettivo che mi pongo sempre quando scrivo. Per quanto riguarda l’approccio, direi che deve essere “leggero”, cioè il libro non ha pretese intellettuali e/o filosofiche, ma tratta di argomenti vari quali, ad esempio, il disagio mentale, il rapporto fra la donna e l’uomo oggi, il vivere l’età dagli “anta” in avanti con occhi diversi e in modo positivo e costruttivo. Questo e altro può essere argomento di riflessione al termine del libro ma, ribadisco: “È solo una comedy crime”. BUON DIVERTIMENTO!

Grazie, Claudio, per averci regalato questo sguardo nel mondo di “La leggenda del killer dei sogni”. È stato un piacere scoprire di più sui retroscena e sui personaggi che animano la tua storia. Siamo certi che i lettori apprezzeranno questo intrigo e la freschezza del protagonista Damiano Gabbiano, lasciandosi conquistare da un thriller ricco di fascino, mistero e colpi di scena.

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