Oggi abbiamo il piacere di parlare con Davide Kofol, autore de “Il pianeta ha fretta”, un libro che affronta il delicato tema dell’inquinamento attraverso gli occhi di una bambina, Giorgia, e di suo nonno Gianni. Una storia che, con semplicità e dolcezza, tocca un tema fondamentale per le nuove generazioni: la salvaguardia dell’ambiente. Con illustrazioni che accompagnano il testo, Kofol riesce a coinvolgere i lettori, giovani e meno giovani, in una riflessione necessaria sul futuro del nostro pianeta.
Cosa ti ha ispirato a scrivere una storia come “Il pianeta ha fretta”, che affronta il tema dell’inquinamento?
Ho scritto questo racconto per vari motivi, tutto è incominciato nell’ aprile del 2021 quando è venuta a mancare mia mamma, la persona che ancora oggi non riesco a lasciare andare via, lei è sempre con me, nel mio lavoro ora di autista, proteggendomi e facendomi compagnia, mi manca tremendamente tutti i giorni. Mia mamma è stata una donna che ha lottato fino alla fine della sua vita per ridurre l’inquinamento prodotto dai motori diesel e ci ha lasciato senza raggiungere il suo scopo. Dovevo essere io il suo erede e proseguire la sua lotta, ma io non sono riuscito a proseguire la sua strada lottando come ha fatto lei, dopo vent’anni mi sono stancato di lottare contro delle forze più grandi di me, arrendendomi e cambiando la mia vita, con la speranza di dimenticare e allontanarmi dal mio passato. Da qui mi è venuta l’idea di scrivere un racconto per bambini su un argomento attuale, salvaguardare il nostro pianeta e capire l’importanza di non mollare mai nella vita e che i sogni si possono realizzare, a volte non è facile, ma la vita è questa. Mi è rimasta la speranza e la forza con questo racconto di poter insegnare ai bambini di diventare adulti migliori di noi.
La figura del nonno Gianni ha un ruolo centrale nella narrazione. C’è un legame personale dietro questo personaggio?
Volevo che nel mio racconto ci fossero persone vere, persone che fanno parte della mia vita. La figura del nonno che dedica il suo tempo alla sua nipotina raccontandogli una storia vera, una storia di cuore e di speranza, la speranza per un mondo migliore. Il nonno una figura presente nelle famiglie, una presenza importante nella vita di ogni bambino ma anche di noi genitori, aiutandoci nel quotidiano, perché lui conosce la storia e lui ce le racconta. Il nonno in questo racconto è mio papà ma gli ho dato il nome di mio nipote Gianni, Giorgia invece è la mia bambina figlia della mia compagna.
Nel libro si parla anche di riciclo e rispetto per l’ambiente, temi fondamentali per i giovani d’oggi. Come pensi che le nuove generazioni possano fare la differenza?
I giovani d’oggi creano e costruiscono il loro futuro giorno dopo giorno, imparando da noi adulti e dalle persone che gli stanno vicino quello che devono fare per salvaguardare il nostro pianeta, vivendo in prima persona i nostri sbagli. Quindi siamo noi che dobbiamo insegnarli a non sprecare, a riciclare, ad amare e preservare il loro pianeta anche con piccoli gesti nel quotidiano.
Le immagini nel libro giocano un ruolo importante. Che funzione hanno nel racconto e come sono state concepite per accompagnare la storia di Giorgia e suo nonno?
Le immagini in questo libro sono state la cosa più difficile per me, volevo che raccontassero anche loro una storia, ho impiegato molto tempo prima di trovare quelle giuste. Le avrei volute disegnare per esprimere al meglio anche in modo visivo il racconto grazie alle immagini, ma non sono un bravo disegnatore quindi le ho cercate in vari siti e dopo aver visualizzato almeno più di 1000 immagini e cambiandole mote volte prima della decisione finale. Alla fine, ho scelto quelle che trovate nel racconto.
Qual è il messaggio principale che speri i lettori, soprattutto i più giovani, porteranno con sé dopo aver letto “Il pianeta ha fretta”?
Questo racconto vuole essere un piccolo insegnamento per le nuove generazioni, non importa quanti soldi possiedi, perché l’aria sana, il mare con tutti i loro abitanti, l’acqua potabile non possono essere comprate, ma si possono avere solo con il rispetto del pianeta e della vita. Invece noi adulti cosa facciamo, pensiamo solo a noi stessi lasciando ai i nostri figli, ai nostri nipoti degli insegnamenti sbagliati del nostro cammino di vita, insegnamenti che stanno portando alla distruzione di tutto ciò che il nostro pianeta ci offre. Ma il nonno vuol far capire alla sua nipotina che per fortuna non tutte le persone sono uguali, perché ci sono persone che impegnano la loro vita a far capire che il nostro pianeta è unico e bisogna salvaguardarlo perché, se lui muore noi moriremo con lui.
Grazie, Davide, per aver condiviso con noi il viaggio dietro la creazione di “Il pianeta ha fretta”. La tua storia ci ricorda l’urgenza di prendere coscienza della situazione ambientale e di agire concretamente per lasciare alle future generazioni un pianeta migliore. Speriamo che il tuo libro possa ispirare grandi e piccini a prendersi cura del mondo che ci circonda.
