GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Le anime ritrovate – Marco Mauri

È passato più di un anno dai tragici fatti di Trieste, narrati in “Le anime nude”, che hanno visto protagonisti il commissario Guardi, Anima Litocka e colui che lei chiamava Omega. Nessuno dei tre ha dimenticato quanto accaduto: i turbamenti di Anima non si sono placati, così come l’amore di Omega per lei non si è mai sopito, e le perplessità sugli omicidi nella città giuliana non hanno abbandonato il poliziotto, anche se ormai vive una vita completamente diversa da quella che conduceva nel periodo delle indagini. È proprio dai dubbi di Guardi che prenderanno forma i nuovi eventi, che porteranno i tre a ritrovarsi in un vortice di misteri che affondano le proprie radici nel passato. Oggi, abbiamo il piacere di intervistare Marco Mauri, l’autore di *Le anime ritrovate*, per esplorare più a fondo le dinamiche del suo nuovo romanzo e scoprire cosa ci riserva il futuro per i nostri amati personaggi.

Marco, come è nato il seguito di “Le anime nude” e cosa ti ha spinto a raccontare ancora una volta le vicende di Guardi, Anima e Omega?

“Le anime nude” si era concluso con un finale aperto. Il commissario Guardi e Omega, entrambi mossi dall’amore per Anima, si erano scontrati sul molo Audace di Trieste. Guardi aveva avuto la peggio, era stato ferito e ricoverato in ospedale, ma non poteva certo mettersela via: si trovava di fronte al caso criminale più intricato e complesso della sua carriera. Pertanto, si era prefisso di acciuffare Omega a tutti i costi. Gli aveva lanciato una sfida televisiva e aveva escogitato un modo per risalire fino a lui… Era necessario far proseguire la storia. La sfida psicologica tra i due protagonisti doveva continuare, così come doveva evolvere il sentimento che lega Omega e Anima. Per questo ho dato vita a “Le anime ritrovate”. Ho fatto in modo che l’ispettore Guardi scoprisse la vera identità di Omega, e potesse braccarlo per vendicarsi del primo scontro finito male. Mi è piaciuto immaginare due uomini tormentati che si danno la caccia a vicenda, ricorrendo a stratagemmi e astuzie. E così ho inventato un nuovo romanzo, che stavolta è meno cupo e a tinte più luminose rispetto al primo. In questa storia emergerà sempre più nitido il concetto del sogno e dell’anima ritrovata, dell’amore che trascende il tempo presente, che farà da sfondo alle vicende dei protagonisti e ne orienterà l’azione.

Il personaggio del commissario Guardi sembra essere centrale anche in questo nuovo romanzo. Come si è evoluto il suo carattere e il suo approccio alle indagini rispetto al primo libro?

Il commissario Guardi è uno dei protagonisti de “Le anime ritrovate”. Nel primo romanzo era un uomo cupo e solitario, che si dedicava alle indagini con precisione maniacale. Stavolta la sua vita è cambiata. Dopo essere stato ferito da Omega, è diventato un personaggio famoso. Lo hanno intervistato molte volte in televisione e gli hanno affidato la conduzione di un programma di genere crime. Si è fidanzato con una bella giornalista e aspetta un figlio da lei. Stavolta non è più solo, la sua vita è più complessa e felice. Ora non può permettersi di finire ucciso, perché rovinerebbe l’esistenza della compagna e lascerebbe un figlio orfano. Quindi il suo approccio sarà più cauto e meno spregiudicato. Ma è proprio su questa sua “debolezza” che farà leva Omega: da grande predatore qual è, comprenderà la nuova condizione del commissario e la utilizzerà contro di lui, per indurlo a demordere dalle indagini. Cosa prevarrà nel commissario? Il senso del dovere o la paura di dover rinunciare alla vita felice? Lo scoprirete nel corso della narrazione.

In “Le anime ritrovate”, i misteri affondano le proprie radici nel passato. Puoi darci qualche anticipazione sui temi storici o sugli eventi passati che hai deciso di esplorare?

Il mistero passato, che aveva dato origine alla vicenda, era un brutale omicidio: Anima aveva ucciso a coltellate un criminale, per vendicarsi di una violenza passata. Omega si era trovato casualmente nei pressi della scena del delitto, e aveva deciso di aiutare la giovane donna, di cui si era infatuato, cercando di depistare le indagini. Nel frattempo, l’investigazione era stata affidata al commissario Guardi, che era un mastino abilissimo, e che in tempi rapidi aveva messo alle strette Anima. Così Omega, che fino a quel momento era rimasto nell’ombra, si era trovato costretto a uscire allo scoperto e a metterlo fuori gioco, per evitare che la ragazza finisse in trappola: aveva ferito l’ispettore e aveva fatto ricadere le accuse su un capro espiatorio. Mentre Guardi era in ospedale, tutto il mondo aveva creduto alla messinscena abilmente creata da Omega. Ma non certo il commissario: quando era tornato in servizio, aveva deciso di dare la caccia al vero colpevole, che solo lui riteneva tale. Poco importava che tutto il mondo credesse la vicenda giudiziaria già risolta: tra i due uomini esisteva un conto aperto, che in qualche modo doveva essere saldato. Il nuovo romanzo è lo spazio aperto in cui potrà attuarsi il regolamento di conti.

Il rapporto tra Anima e Omega è complesso e tormentato. Come hai sviluppato questa dinamica nel nuovo libro, e cosa possono aspettarsi i lettori riguardo alla loro relazione?

La relazione tra i due è davvero complicata. Omega è innamorato di Anima, ha messo a rischio la sua vita per lei, si è compromesso pur di salvarla, ma poi è sparito dalla circolazione e non si è fatto più vedere. Anima gli deve la vita, prova un sentimento forte per lui, ma al tempo stesso lo teme perché ne riconosce la natura complessa e torbida. Potrà mai fidarsi di un assassino? E Omega deciderà mai di riavvicinarsi a lei? Il romanzo parla di anime ritrovate, di legami che trascendono il tempo presente, di storie vissute nell’intimo dei pensieri più segreti, che non hanno necessariamente un lieto fine. Di sicuro, tutte queste dinamiche legate all’affinità elettiva verranno approfondite. Lascio al lettore scoprire come andrà a finire tra i due.

Il tuo stile narrativo ha subito delle evoluzioni o dei cambiamenti significativi in “Le anime ritrovate” rispetto ai tuoi precedenti lavori? Se sì, puoi descriverci quali e perché?

L’impalcatura stilistica non cambia rispetto al primo romanzo. Nelle Anime Nude avevo intitolato ciascun capitolo con il nome di un dipinto di Edvard Munch, perché volevo mescolare le mie idee a quelle raffigurate nei quadri, e utilizzare l’unione delle due arti come moltiplicatore di bellezza. Anche nelle Anime Ritrovate ho utilizzato le opere di un pittore famoso per dar titolo a ciascun capitolo del libro. Stavolta si tratta di Marc Chagall, che è appunto l’artista del sogno: colui che ispira le sue opere a un amore struggente e platonico, un po’ come i due protagonisti del romanzo sono mossi dall’idea dell’anima ritrovata. Dimensione reale e onirica verranno fuse assieme, nella speranza di stupire il lettore. Il cambiamento più significativo tra le due opere è che in quest’ultima fa ingresso la luce, trasfigurata nelle forme del Sogno…

Ringraziamo Marco Mauri per la sua disponibilità e per averci svelato alcuni dettagli intriganti del suo nuovo romanzo. Non vediamo l’ora di immergerci nelle pagine di “Le anime ritrovate” e di scoprire quali sorprese ci riserverà la trama. Invitiamo tutti i lettori a seguire le prossime uscite del Gruppo Albatros per non perdere le ultime novità. Buona lettura!

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