Chi l’ha detto che condurre una vita semplice debba per forza inquadrare una persona nei canoni della noia e della banalità? Non è certamente così per Lara, protagonista del libro “Lara e i suoi dintorni” di Franca Goggi. Attraverso la quotidianità di Lara, Franca ci porta in un viaggio che spazia dai ricordi di un passato segnato da una relazione importante ma sfortunatamente conclusa, a un presente ricco di impegno nell’educazione dei bambini, di conforto per le amiche più fidate e di quei momenti che riescono a donare un pizzico di magia e tanta voglia di futuro. Siamo qui oggi con Franca Goggi per esplorare più a fondo il mondo di Lara e scoprire le ispirazioni dietro questa affascinante storia.
Franca, cosa ti ha ispirato a scrivere “Lara e i suoi dintorni”? C’è un evento particolare o una persona nella tua vita che ha dato vita al personaggio di Lara?
Il libro è nato per caso. Un paio di anni fa avevo cominciato a scrivere il mio primo racconto (Attimi) prendendo spunto da una poesia che avevo scritto precedentemente e che rispecchia la vita vista con i miei occhi e le mie emozioni. Da lì ho scoperto che la scrittura mi appassiona, mi coinvolge e mi fa bene. Il personaggio di Lara ha preso forma poco per volta, in modo molto naturale tra realtà e fantasia. In Lara c’è tanto di me, ma c’è anche tanto altro. Poi ho continuato a scrivere racconti apparentemente scollegati, ma alla fine mi sono resa conto che un filo rosso li attraversava e, senza volerlo, restituiva continuità e armonia. E quando un amico mi ha esortato a pubblicarli, ho pensato a un titolo che mettesse in risalto proprio questo aspetto di racconti non slegati.
Nel libro, Lara si dedica con passione all’educazione dei bambini. Puoi parlarci di come hai sviluppato questo aspetto del suo personaggio e perché hai scelto di renderlo un elemento centrale della trama?
Non dimentichiamo che Lara è stata una mamma sola, in trincea suo malgrado. E ce l’ha messa tutta per sbagliare il meno possibile. I suoi tre figli sono ormai cresciuti e indipendenti, pur restando un dintorno fondamentale a cui Lara rimane molto legata e a tratti affiora nel libro la sua soddisfazione per quello che sono stati e per come sono diventati. Nella sua Fattoria Didattica ha ripreso a occuparsi di bambini. Lo fa a suo modo, sempre con grande impegno, con la sua creatività e la voglia di svelare la bellezza e i segreti della campagna. Più che una scelta mi è venuto naturale soffermarmi su un aspetto che ritengo molto importante: insegnare ai bambini a guardarsi intorno, a immaginare, a raccontare ed emozionarsi. Tutte cose che in campagna hanno un sapore diverso, più stimolante e libero. In pratica Lara cerca di insegnare ai bambini come colorare la vita, anche quella che può sembrare in bianco e nero come la sua.
La relazione passata di Lara gioca un ruolo significativo nella sua crescita personale. Come hai affrontato la scrittura di questi momenti di introspezione e quale messaggio speri che i lettori possano trarne?
Di relazioni passate ce ne sono due. Quella con l’ex marito e padre dei suoi figli, finita da tanti anni, da quando i bambini erano piccoli, per cui Lara ha sofferto molto e in silenzio. Archiviata da tempo, Lara è riuscita a mettere un punto a capo e a ritrovare una certa serenità. E poi l’altra, con un ex compagno di scuola, in realtà mai decollata, almeno non nei termini sperati da Lara, che le ha fatto di nuovo battere il cuore, l’ha fatta sognare e di nuovo soffrire. Pur non essendo ancora riuscita ad archiviarla definitivamente è comunque sulla buona strada. I momenti di introspezione sono stati tanti e densi, profondi e intimi, mai difficili, quasi appaganti, molto naturali. Sono abituata all’introspezione, fa parte di me. Spero che i lettori riescano ad avvertire un senso di speranza, che può sembrare banale e scontato, ma se tradotto nella vita vera, al di là del libro intendo, diventa un successo. Lara è caduta più volte ma è sempre riuscita a rialzarsi con i suoi tempi, con i suoi modi per niente superficiali, con la sua volontà e naturalmente con l’affetto dei suoi dintorni solidi. Ha ancora voglia di riempire i cassetti vuoti con le emozioni che verranno e penso che questo sia un bel messaggio, a qualunque età.
Le amicizie di Lara sono descritte con grande intensità e realismo. Quanto ritieni sia importante il ruolo delle amicizie nella vita di una persona e come hai cercato di rappresentarlo nel libro?
L’amicizia è fondamentale. Quella vera, che si è solidificata nel tempo o che è diventata grande in poco tempo. Ci si riconosce e ci si incammina insieme, poi anche se la vita scompiglia le carte, ci si ritrova. Forti, coese, presenti, come le amiche di Lara. Poche ma buone. Non ho faticato a inventare personaggi, ho solo fotografato la mia realtà con il piacere di raccontarla, cercando le parole giuste, poche ma buone spero, per sottolinearne il valore e l’importanza.
Il titolo del libro, “Lara e i suoi dintorni”, suggerisce una serie di esperienze e luoghi che circondano la protagonista. Quali sono i “dintorni” più significativi che Lara esplora e in che modo questi luoghi e situazioni influenzano la sua crescita?
Lara è i suoi dintorni! Sembra un gioco di parole ma è proprio così. I suoi campi, quelli di lavanda soprattutto, in cui si ritrova spesso a sognare oltre che a lavorare, e poi Camogli, una meta che le sta a cuore fin da quando era bambina e che ha ritrovato in seguito insieme alle sue amiche, sono luoghi che parlano di Lara e lei di loro. Anche i suoi affetti sono un dintorno che le appartiene e che custodisce con cura e con la sensibilità che la contraddistingue. E poi ricette, oggetti, fotografie, ricordi che raccontano un passato, archiviato ormai nei cassetti giusti, ma ancora presente e immutato nel suo cuore. I dintorni sono l’anima di Lara e forse anche l’anima del libro.
Grazie, Franca, per aver condiviso con noi il mondo di Lara e i suoi dintorni. È stato davvero affascinante scoprire le sfumature del tuo libro e le motivazioni dietro la creazione di un personaggio così ricco e complesso. Siamo certi che i lettori del Gruppo Albatros troveranno ispirazione e conforto nelle pagine di questa storia. Non vediamo l’ora di leggere i tuoi futuri lavori e di continuare a seguire il tuo percorso di scrittrice. Grazie ancora per il tuo tempo e la tua disponibilità.
