GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Robot4All: guida all’utilizzo della robotica educativa in classe – Concetta Falanga

Quando la passione e la competenza si uniscono, nascono saggi di spessore che, con la loro chiarezza e per il loro contenuto, entusiasmano e sanno essere preziosa guida alla scoperta di territori ancora poco esplorati nelle nostre Scuole. È questo il concetto base che dà vita al testo di Concetta Falanga, un libro in cui l’autrice avvicina il lettore al possibile utilizzo della robotica nella didattica odierna. Un libro di particolare utilità per gli addetti al settore, ma allo stesso tempo una lettura valida per chi semplicemente desidera avvicinarsi a un argomento che sempre più si sta facendo strada nella nostra quotidianità e che, se ben compreso, può trasformarsi in un importante alleato per il (prossimo) futuro. Concetta Falanga, appassionata di metodologie didattiche innovative, insegna Tecnologia nella scuola secondaria di primo grado. È animatore digitale, partecipa attivamente alle iniziative internazionali riguardanti l’utilizzo del coding e alla community di eTwinning dove realizza progetti in collaborazione con scuole europee. Diversi suoi progetti hanno ricevuto riconoscimenti a livello nazionale ed europeo. Svolge attività di formazione collaborando con enti accreditati dal Ministero. Tramite i suoi canali social, soprattutto sul suo canale YouTube “Prof. Falanga insegna”, pubblica lezioni, tutorial, mappe concettuali “parlate” e altro materiale utile all’insegnamento.

Come è nata l’idea di scrivere “Robot4All: guida all’utilizzo della robotica educativa in classe”?

Ho già avuto l’opportunità di condividere con i lettori la mia passione per l’insegnamento e l’innovazione didattica nel mio primo libro “Una didattica per tutti”, pubblicato tre anni fa con la casa editrice Centro Studi Erickson. Questa nuova avventura letteraria è guidata dal medesimo spirito, volto a offrire pratiche didattiche accessibili a tutti e a semplificare ciò che potrebbe apparire complesso. Il mio obiettivo è ancora una volta mettere a disposizione dei docenti il mio bagaglio culturale e professionale, per aiutarli nell’opera educativa e renderla sempre più efficace. Mi sento ispirata dal desiderio di incoraggiare i docenti a non temere il cambiamento e ad essere aperti alla sperimentazione. Intendo motivarli ad abbracciare nuove avventure didattiche e ad adottare la robotica educativa, sapendo che essa può apportare un notevole valore aggiunto all’apprendimento. Naturalmente, questo richiede un approccio consapevole e ben pianificato, basato su solide competenze acquisite attraverso studio, formazione e preparazione. Infatti, il percorso verso un uso efficace della robotica educativa richiede una buona dose di studio e formazione, così da progettare interventi didattici mirati e strategie pedagogiche adeguate. Solo attraverso un’attenta preparazione possiamo essere sicuri di sfruttare appieno il potenziale di questo strumento in classe. Con questo nuovo libro, desidero incoraggiare tutti i docenti a sfruttare la robotica educativa come un potente strumento pedagogico, capaci di rendere la loro didattica più inclusiva, stimolante e in sintonia con le esigenze delle giovani menti che affrontano il futuro con entusiasmo e determinazione.

Quali sono i principali benefici che gli studenti possono trarre dall’utilizzo della robotica nella didattica?

Gli studenti hanno bisogno di una didattica motivante, coinvolgente e adatta alle loro esigenze individuali, che permetta loro di sviluppare competenze fondamentali per affrontare il futuro. La robotica educativa è diventata un potente alleato in questo percorso, un potente strumento in grado di raggiungere i ragazzi su differenti livelli, rendendo il nostro insegnamento più incisivo ed entusiasmante. Già decine di anni fa, Seymour Papert, uno dei pionieri della robotica educativa, attraverso la sua teoria del “costruzionismo” affermava che l’apprendimento avviene attraverso la costruzione attiva di conoscenze da parte dell’individuo, estendendo questo concetto all’utilizzo della tecnologia, affermando che i bambini e gli studenti dovrebbero costruire oggetti concreti e reali, come robot, per approfondire la comprensione del mondo intorno a loro. Il robot diventa un artefatto cognitivo e un facilitatore per l’apprendimento.

Può raccontarci un episodio o un progetto particolare che ha realizzato con successo e che ha coinvolto la robotica educativa?

Un progetto interdisciplinare dal titolo “Salviamo le api”, svolto in collaborazione anche con altre scuole in rete. Ogni scuola ha prodotto un lavoro finale relativo a tale tematica, attraverso l’utilizzo del coding e della robotica. L’obiettivo generale è stato quello di aumentare la comprensione del valore del nostro capitale naturale e dei servizi ecosistemici forniti dagli insetti impollinatori, il loro ruolo per la nostra economia e per la valutazione della qualità dell’ambiente; sensibilizzare gli alunni e le loro famiglie sulle cause del loro declino dovuto all’inquinamento dell’ambiente, ai cambiamenti climatici e all’uso di prodotti chimici in agricoltura. Gli studenti suddivisi in gruppi, dopo aver affrontato tali argomenti nell’ambito delle discipline scienze e geografia, hanno disegnato una ambientazione su un grande cartellone, insieme alla docente di arte, e successivamente hanno programmato OzoBot, un piccolo robottino, trasformato in un’ape, per affrontare diverse situazioni lungo un percorso a “ostacoli” di vario tipo. In tal modo hanno affrontato lo studio con molta curiosità e motivazione, sono stati creativi sia nell’esecuzione pratica dell’ambientazione che della programmazione (coding) del robottino, hanno sviluppato capacità di lavorare in gruppo e tanto altro.

Come vede l’evoluzione della robotica educativa nei prossimi anni e quale ruolo pensa che possa avere nella scuola italiana?

Negli ultimi anni, l’ambiente educativo e scolastico ha subito profonde trasformazioni a causa dell’accelerazione tecnologica e dell’evoluzione della società digitale. Le scuole si sono sforzate di integrare sempre più strumenti tecnologici avanzati, tra cui la robotica educativa, per offrire nuove opportunità di apprendimento e preparare gli studenti alle sfide del futuro. Tuttavia, l’introduzione della tecnologia nella didattica deve andare oltre il mero possesso di strumenti tecnologici. È fondamentale creare ambienti di apprendimento adeguati, dove la tecnologia sia integrata in modo significativo e funzionale. Gli insegnanti devono adottare un metodo didattico ben strutturato, basato su teorie pedagogiche moderne, che consenta di massimizzare l’efficacia dell’apprendimento attraverso la robotica educativa. Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), tra cui rientra la robotica, possono essere strumenti potenti per personalizzare i percorsi di apprendimento e superare le barriere spaziali e temporali. Con la robotica educativa, gli studenti possono collaborare e condividere conoscenze a distanza, sperimentando il cosiddetto “apprendimento pervasivo”. La possibilità di accedere a una vasta gamma di informazioni, risorse e strumenti attraverso la tecnologia, amplia gli orizzonti e le fonti del sapere, permettendo agli studenti di esplorare temi multidisciplinari e di sviluppare una visione integrata del mondo. Tuttavia, la semplice presenza di strumenti tecnologici non garantisce l’apprendimento significativo. È importante comprendere che la tecnologia in sé è solo uno strumento, mentre la chiave per un efficace apprendimento sta nell’approccio didattico utilizzato. Gli insegnanti, guidati dalle moderne teorie pedagogiche, devono liberarsi dal tradizionale ruolo di “trasmettitori del sapere” e diventare facilitatori dell’apprendimento. La robotica educativa offre un ambiente stimolante e interattivo in cui gli studenti possono essere coinvolti attivamente nella costruzione della conoscenza.

Quali consigli darebbe ai docenti che desiderano iniziare a utilizzare la robotica nelle loro classi ma non sanno da dove cominciare?

La robotica educativa offre numerosi vantaggi, tra cui il potenziamento dell’apprendimento, la personalizzazione dell’insegnamento, lo sviluppo di competenze trasversali e la promozione della creatività e della collaborazione. I robot possono essere utilizzati per stimolare l’interesse degli studenti nelle materie STEM, come matematica, scienze e informatica, ma anche come strumenti per coinvolgere materie umanistiche come arte, letteratura e storia. Per organizzare un’attività di robotica educativa, è consigliabile privilegiare i “metodi attivi”, che coinvolgono attivamente gli studenti e li rendono partecipi nel loro processo di apprendimento. Questi metodi si contrappongono al tradizionale ruolo passivo dell’allievo, favorendo il coinvolgimento attivo della personalità dello studente e la partecipazione consapevole. E, come nella programmazione informatica, dove l’individuazione di un “bug” diventa un’opportunità per migliorare il codice, così anche nella nostra didattica, gli eventuali errori o insuccessi possono essere visti come occasioni di crescita e miglioramento. È attraverso la sperimentazione, l’analisi critica e la riflessione che possiamo affinare le nostre competenze e creare esperienze didattiche sempre più significative e coinvolgenti per i nostri studenti.

Grazie mille, Concetta, per aver condiviso con noi la tua esperienza e la tua passione per la robotica educativa. Il tuo libro “Robot4All” è sicuramente una risorsa preziosa per tutti gli insegnanti e gli appassionati di innovazione didattica. Auguriamo a te e ai tuoi progetti futuri tanto successo e ispirazione!

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