Benvenuti sul blog del Gruppo Albatros! Oggi abbiamo l’immenso piacere di intervistare Eugenio Corradi, l’autore del brillante libro “Più o A… meno – Sciocchezzerie alla ricerca di un sorriso”. Milanese di nascita ma romano d’adozione (sebbene lui stesso tenga a precisare di esserlo suo malgrado), Eugenio ci porta in un viaggio attraverso aneddoti, freddure e battute umoristiche che compongono il cuore della sua opera. Con una vitalità essenziale e un amore per le piccole cose, Eugenio trasforma il quotidiano in una fonte inesauribile di umorismo e riflessione. Le sue storie, caratterizzate da personaggi semplici e schietti, ci offrono uno spaccato della modernità frenetica, descrivendo un mondo vissuto più nell’essere che nell’avere. Scopriamo insieme di più su questo straordinario autore e il suo lavoro!
Eugenio, cosa ti ha ispirato a scrivere “Più o A… meno – Sciocchezzerie alla ricerca di un sorriso”?
L’ispirazione maggiore, direi dantescamente per “contrappasso”, è nata dalla necessità, forse inconscia, di superare il vuoto sentimentale ed esistenziale, sofferto per la morte di mia moglie Marilù, dopo 58 anni di vita insieme, durante i quali il piacere di farla sorridere mi è quasi sempre riuscito. È del tutto da condividere, la frase che Erri De Luca avverte al riguardo: “Di una cosa un uomo deve andare fiero: aver fatto sorridere una donna”.
Nel tuo libro, giochi molto con il lessico e la sintassi. Come sei riuscito a sviluppare questa abilità?
Ho considerato lessico e sintassi, quali pezzi del gioco meccano, un gioco forse non più attuale, che mi ha consentito di smontare e ricomporre i pezzi, lasciando sempre spazio alla fantasia ricostruttiva.
La caratterizzazione dei tuoi personaggi è davvero vivida. Da dove trai ispirazione per loro?
I personaggi non si vanno a cercare. Sono la tanta gente che ci circonda, con la quale si convive: cortese e scorretta, egoista e disponibile, avida e generosa, leale e falsa, volgare ed elegante e così via per infinite antinomie comportamentali. Basta osservarli, ascoltare quello che dicono e memorizzare quello che fanno. Le ispirazioni nascono conseguenti.
Come descriveresti la differenza tra l’umorismo milanese e quello romano, e come si riflettono nel tuo lavoro?
La differenza tra l’umorismo romano e quello milanese è molto netta. Quello romano nasce quasi sempre dalla immediatezza di una battuta, sparata quasi senza riflettere. Ad Aldo Fabrizi chiesero “È la terra che gira intorno al sole o viceversa?”, Risposta “Non c’ho fatto caso”. Quello milanese nasce descrivendo situazioni. Dario Fo impiega quindici minuti per inventare che Gesù, quando era un bambino, cercando di fare amicizia con i suoi coetanei ebrei, che lo contestavano, raccoglie del terreno, lo compatta con le mani, dandogli forma di un uccello che poi farà volare. Aldo Fabrizi non avrebbe mai potuto nascere a Milano e Dario Fo a Roma. Conoscendo bene i dialetti di entrambe le città, da entrambi traggo spunti e suggerimenti per il mio “divertissement”.
Quali sono stati i momenti più divertenti o memorabili durante la scrittura di questo libro?
Non ricordo durante la scrittura del libro, momenti più divertenti o memorabili di altri. Mi divertiva però il sorriso che spesso nasceva sul volto di chi, per curiosità, mi strappava una pagina appena scritta.
Grazie mille, Eugenio, per aver condiviso con noi il tuo processo creativo e le tue riflessioni. “Più o A… meno – Sciocchezzerie alla ricerca di un sorriso” è un libro che promette di regalare momenti di ilarità e di introspezione, e siamo certi che i nostri lettori lo apprezzeranno. Invitiamo tutti a scoprire questo piccolo gioiello letterario e a lasciarsi trasportare dall’umorismo brillante di Eugenio Corradi. Alla prossima intervista sul blog del Gruppo Albatros!
