Benvenuti sul blog del Gruppo Albatros, oggi abbiamo il piacere di ospitare Santino Albano, autore della raccolta poetica “MOMENTI DI UN SENTIRE”. Questa silloge offre un’immersione caleidoscopica e profonda nei tempi contemporanei, dove Albano esplora, attraverso un linguaggio raffinato e ponderato, le intricate sfumature delle tematiche esistenziali e quotidiane. Con particolare attenzione alla famiglia e alla figura paterna, Albano ci guida attraverso un viaggio emotivo e riflessivo, denunciando con fermezza le ingiustizie sociali e proponendo un giudizio compassionevole verso un’umanità deviata. I suoi versi, carichi di significato, ci esortano a recuperare i valori fondamentali, tessendo un suggestivo legame tra passato e presente. È con grande piacere che diamo il benvenuto a Santino Albano per esplorare insieme il suo universo poetico.
Santino, ci può raccontare quale è stata l’ispirazione principale per “MOMENTI DI UN SENTIRE”?
Il sentire poetico non ha regole. Di solito il poeta verseggia quando è ispirato. Per quanto riguarda il mio poetare apparso in “Momenti di un sentire” le liriche giungono inaspettate durante l’arco della mia vita. Il mio istante si ferma spesso a scrutare, a riflettere, a intristirsi per le vicende umane tutte. Quando io descrivo, con i miei versi, i mali, le tragedie dell’umanità, essi si muovono in un me inserito nell’anima del mondo ove l’inconscio si riscopre ignudo. Il testo: “Momenti di un sentire”, edito dal Gruppo Albatros in particolare nasce dal desiderio di raccogliere le liriche sparse nel tempo, perché rimanesse traccia di me nel cuore e nelle menti dei miei cari. Naturalmente spero che qualche avventore legga il testo e in esso ritrovi parte di sé, del suo animo, della sua mente, del suo sentire.
Nel suo libro, la figura paterna e la famiglia occupano un ruolo centrale. Come ha influenzato la sua esperienza personale nella stesura di questi versi?
La mia famiglia passata e presente ha sempre significato per me il nucleo centrale della mia esistenza. Io lo scrivo in epigrafe questo nel mio testo. L’emozione che suscita in me il calore dei miei cari è grande. Non sentire il loro affetto anche per un solo istante per me sarebbe una tragedia. Mio padre in particolare ha rappresentato per me una guida morale, etica e culturale. Ammiravo il suo parlare, il suo leggere e il suo rigore civico. Mio padre aveva frequentato solamente la prima elementare; sapeva mettere appena la sua firma, ma leggeva in maniera armoniosa, scorrevole, con voce calda e articolata. Mi fece amare Dumas mio padre e il suo:” Conte di monte cristo”, “Le mille e una notte”, gli scrittori sacri e il libro dei libri:” La Bibbia”. Scoprii con lui anche “Le mie prigioni” di Silvio Pellico che mi formò molto. La mia scuola però fu la strada: la via dove vivevo non brillava certo per cultura. La vita di mio padre fu travagliata e logorata dal duro lavoro di muratore. Non fece nemmeno in tempo di essere collocato in pensione che i malanni lo divorarono e lo condussero alla morte. Prima però il diabete lo risucchiò in un baratro e ben presto andarono in cancrena gli arti inferiori. Ed ecco che fu privato delle gambe e poi un ictus lo spense per sempre. I miei momenti poetici furono “barlumi”; il mio sentire rubò di mio padre alcuni istanti lieti e tanti, tanti momenti di amarezza. Solo la resilienza poetica corse in mio aiuto. La resilienza in effetti rese coriaceo il mio animo e ancora oggi accompagna la mia vita.
La sua poesia denuncia le ingiustizie sociali con un tono compassionevole. Quali sono i messaggi principali che spera i lettori possano cogliere attraverso i suoi versi?
La poesia certamente non è solo sentimento, dolore, amore; essa è anche ragione; la mente scava nel sociale e scopre mali e peccati mortali dell’uomo. Gli occhi vedono scene ignobili di guerre, di morte e di distruzione. Il poeta non può non fermare quei momenti, quel sentire, quegli istanti, quelle sensazioni coi versi, poi è compito delle parole coordinare pensieri, figure retoriche, metafore che creano immagini e musicalità. La poesia così invia messaggi, scrive sentenze, frusta con le sue invettive chi potrebbe evitare i mali e non lo fa. Vorrei che chi leggesse: “Momenti di un sentire” si unisse a me e al mio dire per non rimanere indifferenti davanti al male e ai malanni del mondo. Ovviamente spero ci siano molti lettori a gustare il mio testo, perché questo vorrebbe dire che la mia protesta contro il nichilismo ha un senso. Mi piacerebbe che il lettore cogliesse dalla mia poesia l’amore verso gli umili e i deboli; la speranza che l’uomo possa redimersi e che l’anima del mondo non sperdesse il suo sentire in rivoli ignoti ove sovrano primeggia l’odio e il male.
Il legame tra passato e presente è un tema ricorrente nella sua silloge. Come riesce a tessere questi fili temporali senza cadere nell’ovvio?
Per alcuni poeti, e io sono uno di quelli, il tempo non è solo cronologia, non è segnato dal tic-tac dell’orologio; non si misura in passato, presente e futuro, ma il tempo è un eterno sentire. Le sensazioni sono privilegi della poesia; l’istante poetico non crea alibi, esso è sincero e le cause che inducono ad atti malevoli non sono giustificabili, non sono emendabili. Il tempo dei versi è senza tempo, nella bolla del poeta tutto si ferma, tutto è possibile. La poesia lì diventa favola. Nel mondo poetico l’ovvio assume un significato ove le ore, i minuti, i secondi non sono necessari. Lì l’ovvio non è scontato, non è banale ma si eleva a verità, a certezza che oltre passa gli anni, i secoli, i millenni. Nei versi di un poeta v’è il verseggiare dei poeti di ogni epoca senza limiti di tempo alcuno.
Infine, quali sono i valori fondamentali che crede debbano essere riscoperti nella società contemporanea e come la poesia può contribuire a questo recupero?
La poesia ha un compito fondamentale nel postmodernismo che viviamo, in cui regna sovrano il nulla. Il nichilismo logora l’anima e lo spirito dell’uomo del terzo millennio e lo disperde nel vuoto dell’apparire. La morte della metafisica classica ha dissolto le verità assolute e ha posto tra le certezze solo “opinioni di singoli” che diventano folla; ed ecco che si logora l’anima del mondo. La società oggi è liquida; essa ha perso la sua umanità. A tutto questo la poesia può porre rimedio cantando il dire dell’anima che sola può scoprire il piacere del sentire e del raccontare verità certe.
Grazie, Santino Albano, per aver condiviso con noi le sue riflessioni e l’essenza della sua opera “MOMENTI DI UN SENTIRE”. La sua capacità di trasmettere, con delicatezza e profondità, messaggi significativi attraverso la poesia è un dono prezioso che ci invita a riflettere e a riscoprire i valori fondamentali della vita. Invitiamo tutti i nostri lettori a immergersi nelle sue parole e a lasciarsi guidare dalla voce autentica e saggia che permea i suoi versi. Continueremo a seguire con interesse il suo percorso artistico e le auguriamo il meglio per le future creazioni.
