GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Quaerens Libertatem – Michela Piller Hoffer

Benvenuti sul blog del Gruppo Albatros! Oggi abbiamo il piacere di intervistare Michela Piller Hoffer, autrice del libro “Quaerens Libertatem”. In questa affascinante opera storica, Michela ci conduce attraverso le vicissitudini di una giovane fanciulla, portata via dal suo villaggio per servire Eligius, un potente nobile romano. Attraverso gli occhi di questa giovane schiava, scopriamo un mondo ricco di usanze e tradizioni, e ci immergiamo nella Roma di Cesare e Pompeo. Preparatevi a essere trasportati in un’epoca lontana ma ancora capace di affascinare e ispirare. Michela, grazie per essere qui con noi oggi.

Da dove nasce l’ispirazione per “Quaerens Libertatem” e cosa ti ha spinto a raccontare questa storia attraverso gli occhi di una giovane schiava?

La trama Quaerens Libertatem é nata casualmente mentre visitavo la casa di Livia sul Palatino, a Roma. Attraversare un sito così ben conservato mi ha fatta riflettere su cosa avrebbe potuto pensare uno schiavo, proveniente da una regione remota dell’impero, vedendo per la prima volta degli affreschi ed immergendosi in una cultura così avanzata. Questo pensiero ha dato vita ad una trama, che mi ha poi permesso di immergermi, insieme alla protagonista del libro, nello studio dell’epoca storica. 

Quali ricerche hai svolto per ricreare fedelmente l’ambiente e le usanze della Roma antica?

Ho deciso di immergermi fin da subito nelle opere scritte di pugno da Giulio Cesare, per capire un punto di vista specifico ed un preciso modo di pensare, fedele all’epoca in cui é vissuto. Una volta conosciuta la figura storica, che mi ha affascinata fin da piccola, ho iniziato a leggere libri sulle usanze ed i costumi dell’epoca – molto utili si sono rivelati i libri su Pompei, essendo di un’epoca molto vicina a quella da me trattata. Infine, mi sono documentata sull’archeologia e sull’ingegneria, in modo da poter immaginare il paesaggio e l’ambientazione.

Come si sviluppa il personaggio della giovane protagonista durante il romanzo e quali sfide deve affrontare?

La protagonista, scopriamo dalle prime pagine, ha vissuto una situazione di disagio, da cui pensava di non poter uscire. L’invasione del suo villaggio, da parte dell’esercito romano, diventa quindi incredibilmente una possibilità di cambiamento, di speranza. Questo le premetterà di ritrovare entusiasmo ed impegno, caratteristiche che poi saranno vincenti per affrontare una serie di sfide e portarle a termine con successo, guadagnando la totale fiducia dei suoi padroni. Guadagnata tale fiducia, i padroni le permetteranno, nel corso della storia, di potersi emancipare sempre di più, acquistare sicurezza, carattere ed una propria personalità ed opinione, cose assolutamente non scontate per una schiava di tale epoca. Grata di tale possibilità utilizzerà tutte le sue doti per aiutare i suoi padroni, persone ormai da lei amate, ad affrontare tradimenti e complotti politici nella Roma della guerra civile tra Cesare e Pompeo.

La figura di Cesare è centrale nel romanzo. Cosa ti ha colpito di più di questo personaggio storico e come hai voluto rappresentarlo?

La figura di Cesare mi ha sempre affascinata, fin dalle elementari. Di lui si può dire che fu un grande generale, un dittatore, che ha conquistato vaste aree per che costituirono l’impero. Tuttavia, approfondendo la sua figura si scoprono alcuni aspetti che lo rendono ancora più affascinante. Era infatti ambizioso ed incline all’autocritica (famosa é una critica a se stesso in cui si definisce un fallito in confronto ad Alessandro Magno, che alla sua stessa età aveva già conquistato nazioni), era festaiolo, incline alla sfida e molto attento ai bisogni dei soldati e del popolo. Infine, ciò che ho tratto dai libri storici é stata l’immagine di una figura carismatica, un trascinatore. Ho immaginato che questo aspetto fosse il più facile da vedere per qualcuno che ha avuto la possibilità di incontrarlo e di vedere una sua orazione. Ho quindi spinto su questo aspetto per far affezionare la mia protagonista.

Qual è il messaggio principale che speri i lettori traggano da “Quaerens Libertatem”?

Spero che i lettori traggano il messaggio che la ricerca della propria libertà e dell’indipendenza siano fondamentali per costruire un avvenire felice. Quindi mi auguro che anche una sola persona ne tragga una piccola ispirazione per uscire dalle situazioni scomode e soffocanti in cui si può incappare nel proprio percorso.

Grazie mille, Michela, per aver condiviso con noi il tuo processo creativo e le tue riflessioni su “Quaerens Libertatem”. È stato un piacere esplorare con te la Roma antica e la straordinaria storia della tua protagonista. Invitiamo tutti i nostri lettori a scoprire questo emozionante romanzo e a immergersi in un’epoca di conquiste e trasformazioni. Alla prossima intervista sul blog del Gruppo Albatros!

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