GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Un Futuro nel Passato – Danilo Palamides

Benvenuti sul blog del Gruppo Albatros! Oggi abbiamo l’onore di intervistare Danilo Palamides, l’autore del libro “Un Futuro nel Passato”. Questo romanzo ci porta in un’avventura nello spazio coinvolgente e piena di suspense, seguendo un piccolo equipaggio in viaggio verso Marte. La missione, però, prende una svolta inaspettata quando, poco prima dell’atterraggio sul Pianeta Rosso, iniziano a sorgere i primi problemi. Il tempo scorre veloce e ogni membro dell’equipaggio deve trovare un modo per salvare l’astronave Artemide. Riuscirà il comandante Yusuf a superare questa sfida? I suoi compagni, tra cui il fidato Sirio, seguiranno le sue direttive per portare a termine la missione? Tra emozioni, tensione e un tempo che scorre inesorabile, passato, presente e futuro si mescolano in un intreccio avvincente. Scopriamo di più direttamente dall’autore!

Danilo, com’è nata l’idea di scrivere “Un Futuro nel Passato”? C’è stato un evento particolare o una fonte d’ispirazione che ti ha portato a creare questa storia?

Mi ha sempre appassionato la fantascienza, in particolare quella ambientata nello spazio. Anche se sono un vero fan di Star Trek, ormai dal lontano 1980, nonché di altre serie cult della mia adolescenza (UFO, Spazio 1999, Doctor Who, ecc.), prediligo tuttavia la fantascienza spaziale che a me piace definire “verosimile”, dove il fantastico si confonde un po’ con il realistico (ad esempio, il recente film “Sopravvissuto – The Martian”, con Matt Damon): insomma, non è, ma… potrebbe essere. Molto semplicemente, ho immaginato un ipotetico viaggio e, ad un certo punto, mi sono reso conto che, nella mia mente, aveva preso vita una storia di donne e di uomini, di pregi e difetti, di imprevisti e coraggio. Ho deciso di scriverla.

Nel libro, il comandante Yusuf è un personaggio centrale. Puoi raccontarci di più su di lui e su come hai sviluppato il suo personaggio? Ci sono aspetti di Yusuf che ti riflettono personalmente?

Devo dire che questa domanda conferma una mia vecchia convinzione: il fascino di un libro consiste nell’essere, in qualche modo, come uno scrigno del tutto speciale, quasi una magìa dell’infanzia, dove ciascuno può trovare quanto desidera ed infinite prospettive e sfumature. Ed ognuno scopre e vede immagini diverse, pur nel contesto di una medesima costruzione narrativa. Dico questo perché molte persone individuano in Yusuf il personaggio centrale: quello che viene comunemente chiamato “il protagonista”. Invece, il sottoscritto avrebbe attribuito tale ruolo al personaggio di Sirio. Ma è proprio questa la bellezza di un libro: una volta scritto, ha una sua vita autonoma e indipendente, anche dallo stesso autore. In ogni caso, sia Yusuf che Sirio sono due eroi: entrambi persone ricche della loro umanità, con le debolezze ed i difetti di ognuno, ma forti, capaci, coraggiosi e generosi quando occorre, pronti a sacrificarsi fino in fondo per il bene degli altri. Considerato questo, sarebbe quanto meno un tantino presuntuoso da parte mia vedere in loro un mio riflesso. Non ti pare? Come ho già avuto modo di dire, più che ritrovare me stesso nei due personaggi, nutro viceversa il desiderio e la speranza di riconoscere in me un pochino del bene che alberga in ciascuno di loro. Almeno, di tanto in tanto. L’aspetto del racconto che più riflette la mia esperienza personale è senz’altro quello dell’amicizia fraterna tra i due, da tutta una vita. Devo dire che questa è una situazione che, a tutt’oggi, ho il privilegio di vivere in prima persona. Come personalità, in ogni caso, mi sento più vicino al tecnico Sirio.

La suspense e la tensione sono elementi chiave nel tuo romanzo. Come sei riuscito a mantenere alta la tensione per tutto il libro? Hai utilizzato qualche tecnica narrativa particolare?

Sinceramente, non sono consapevole di aver utilizzato una qualche tecnica narrativa: almeno, non di proposito. Mi viene spontanea una scrittura che, in qualche modo, ripropone la struttura di un copione teatrale. Forse, perché, sotto sotto, mi sarebbe piaciuto diventare un attore di teatro. Per il resto, la trama prende corpo in presa diretta, mentre scrivo: da un’idea improvvisa, mi immedesimo nella storia stessa e vivo con i personaggi le loro vicende. Mentre digitavo i tasti del computer, io stesso non avevo idea di come sarebbe andata a finire ed avvertivo una “curiosa curiosità” di scoprire il prosieguo del racconto. Solo un piccolo “dietro le quinte”: la suddetta idea improvvisa, di solito, arriva in due particolari momenti della giornata: mentre dormo oppure… sotto la doccia!

Il rapporto tra passato, presente e futuro è un tema ricorrente nella tua opera. Come hai deciso di intrecciare questi elementi temporali nella trama e quale messaggio speri che i lettori colgano?

Nel corso della mia vita, ho spesso sentito l’elogio del famoso “Carpe diem”: cogli l’attimo e vivi alla giornata. Esisterebbe solo il preciso istante in cui viviamo, perché il passato non c’è più e il futuro deve ancora arrivare. Personalmente, non sono per niente d’accordo. Perfino la stessa biologia smentisce, infatti, una siffatta impostazione di pensiero: il nostro DNA porta in sé tutto il vissuto pregresso di intere generazioni del passato. Dal punto di vista del tempo lineare, è senz’altro vero che noi esistiamo in un preciso istante e solo in quello; ma nella realtà complessiva degli eventi ciò che avviene è tutt’altro. Direi che il succo del discorso è quanto sintetizzato dalla Preside, nel suo saluto di fine anno scolastico. Noi non siamo solo l’istante che viviamo. Al contrario, in quell’istante noi siamo anche tutto il nostro passato (esperienze, delusioni, successi, errori, …), ma anche quel futuro che, in forma di speranze, aspettative, sogni e desideri, ci spinge a migliorare, a cambiare, a perdonare e ad amare: in una parola, a vivere! Se private una persona del suo passato, la rendete anonima, senza un’individualità e senza una personalità; se private una persona dei suoi desideri, delle speranze, delle attese… la derubate del futuro e, con esso, della vita stessa. Passato, presente e futuro convivono e coesistono in noi, in un modo così profondo e misterioso da riproporre e confermare in ogni momento la meraviglia della nostra esistenza ed esperienza di vita, sia come singoli individui, sia come compagni di comitiva in questo entusiasmante viaggio verso l’eternità.

Infine, quali sono i tuoi progetti futuri? Hai già in mente nuove storie o stai lavorando su qualche progetto in particolare che puoi condividere con noi?

Per quanto concerne la mia esperienza letteraria, io scrivo per diletto personale: si potrebbe dire che, in un certo senso, scrivo per me stesso ma, ad un tempo, vedo il libro come un messaggio in una bottiglia gettata nell’oceano del tempo e dello spazio: chi lo potrebbe leggere tra qualche giorno, anno, decennio, secolo o addirittura… millennio? È un’idea che davvero mi emoziona. Ed è una grande responsabilità. In quest’ottica di un connubio tra la leggerezza del divertimento e la consapevolezza dello “scripta manent” (donde un racconto, per quanto possa essere poca cosa, è pur sempre un piccolo tesoro), quando arriva l’idea improvvisa… comincio a scrivere. Ad oggi, ho terminato il seguito di “Un Futuro nel Passato” nonché il terzo racconto, che conclude la trilogia dell’astronave Artemide. Sto altresì perfezionando gli ultimi ritocchi di un testo avente ad oggetto la dolorosa e tremenda tematica della violenza sulle donne. Infine, mi appresto a concludere una fiaba, ambientata intorno ad un famosissimo e conosciutissimo evento storico, realmente accaduto. Naturalmente, parliamo di lavori tutti inediti. Per il momento, restiamo con il nostro amico Yusuf e con il suo equipaggio. In ogni caso, sto sempre allerta e aspetto che arrivi la prossima idea… magari sotto la prossima doccia!

Grazie mille, Danilo, per aver condiviso con noi il dietro le quinte di “Un Futuro nel Passato” e per averci dato un assaggio del tuo processo creativo. Siamo certi che i nostri lettori saranno affascinati dalla tua storia tanto quanto lo siamo stati noi. Non vediamo l’ora di scoprire i tuoi prossimi lavori! Per chi fosse interessato a saperne di più o ad acquistare il libro, vi invitiamo a visitare il sito del Gruppo Albatros. Alla prossima intervista, e continuate a seguirci per altre emozionanti scoperte letterarie!

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