GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Balcania – Cristina Zappardo e Aurelio Greco

Benvenuti sul blog del Gruppo Albatros, dove oggi abbiamo l’onore di ospitare Cristina Zappardo e Aurelio Greco, autori del romanzo fantasy-storico “Balcania”. Il loro libro ci trasporta nell’incanto antico di una Grecia passata, raccontando le avventure di Skyros, Delios e Astenos, tre fratelli uniti da un desiderio di vendetta ma anche da legami profondi di amore e fratellanza. Attraverso la lotta contro il fanatismo di un’antica setta, i protagonisti raccolgono lungo il loro cammino amicizie, oggetti preziosi e insegnamenti che arricchiscono la loro straordinaria ma complessa natura. “Balcania” è molto più di un semplice romanzo di avventura: è una trama ricca di riferimenti a miti, leggende e saggi della Grecia antica, con un potente messaggio tratto dall’Antigone di Sofocle: l’uomo non nasce per condividere l’odio, ma l’amore.

Cosa vi ha ispirato a scrivere “Balcania” e come è nata l’idea di ambientare il romanzo nella Grecia antica?

Tutto parte da un gioco di ruolo: Cristina è stato il master dell’avventura e Aurelio ha interpretato i tre personaggi facendoli viaggiare in questo mondo fantasy. L’ambientazione a tema Grecia antica nasce sicuramente dagli studi liceali di Cristina. Dal momento che prima di allora non aveva mai fatto nulla di simile, ha scelto un’ambientazione che le è molto familiare per costruire questo mondo. Aurelio ha accolto con grandissimo piacere l’ambientazione dal momento che anche lui è appassionato del sistema bellico di quel periodo storico. Con il tempo l’avventura è diventata sempre più ricca di colpi di scena perché, se il master è stato bravo a preparare le campagne, sessione per sessione, il giocatore si è rivelato sempre pronto a stravolgere i suoi piani durante le giocate.

I tre fratelli protagonisti del vostro romanzo hanno personalità e ruoli distinti: il Vendicatore, il Condottiero e il Colosso. Come avete sviluppato i loro caratteri e le loro dinamiche fraterne?

In realtà è nato tutto molto spontaneamente, dal momento che proviene dal gioco di ruolo. I tre personaggi sono cresciuti da sé focalizzando, ognuno, una diversa parte del carattere di Aurelio. Poi, quando siamo passati dal gioco alla scrittura di quello che avevamo affrontato, improvvisamente, e senza neanche accorgercene, i personaggi sono diventati due proiezioni di noi: diciamo che sono la “crasi” tra Aurelio e Cristina. Tuttavia, il loro rapporto non è frutto di uno studio approfondito bensì del fatto che noi, Aurelio e Cristina, siamo così affiatati e complici nella vita.

Nel corso del loro viaggio, Skyros, Delios e Astenos incontrano numerosi personaggi che lasciano loro preziosi insegnamenti. Qual è il messaggio principale che sperate i lettori possano trarre da queste interazioni?

Il nostro è un libro che parla di tante cose: il viaggio, la ricerca, il rapporto familiare, l’elaborazione di un lutto, i miti antichi, gli scrittori del passato, la sostenibilità, i cambiamenti climatici, etc. Non sappiamo quale di questi spunti possa essere un messaggio; ad oggi ci stiamo divertendo a vedere, nei feedback di chi ci ha già letto, che gli spunti di conversazione sono tra i più disparati. Uno degli aspetti che ci ha colpito di più è stato un commento nel quale si sottolineava che nel nostro libro c’è un rapporto cavalleresco tra i personaggi, a tratti dissonante con quello probabilmente più rude dell’antica Grecia. Tuttavia, la stessa lettrice sosteneva che proprio questo fosse un valore aggiunto perché nella società moderna, nella quale i rapporti sociali sono spesso imbruttiti dalla nostra giornaliera grettezza, Balcania è una boccata di aria pulita. Forse, questo è uno dei migliori spunti che speriamo di far passare, perché il mondo che sogniamo è un mondo cortese ed educato, nel quale il rispetto dell’uomo per l’uomo è alla base di qualsiasi interazione sociale.

La Grecia antica offre uno sfondo ricco e complesso per la narrazione. Quali ricerche avete condotto per assicurarvi che gli elementi storici e culturali fossero accurati e ben integrati nella trama del vostro romanzo?

Tantissime e delle più disparate: Aurelio ha studiato le piante officinali realmente presenti nell’antica Grecia e che fossero calzanti nell’area geografica in cui si svolgono gli eventi. Delios, infatti, è un esperto nella fabbricazione di pozioni, decotti lenitivi ed erbe medicinali: chiaramente, per rendere credibile la cosa abbiamo dovuto approfondire questo aspetto. Un altro dei temi studiati, questa volta da Cristina, è stato il trattamento dei papiri al tempo dei greci. Buona parte del racconto è scritto come un romanzo investigativo: Skyros ricostruisce l’origine della setta che ha colpito la loro casa e ciò avverrà all’interno delle biblioteche delle principali città della nostra ambientazione. In più di un’occasione il protagonista si perderà nell’ammirare la perizia del bibliotecario che maneggia con grande abilità gli antichi papiri arrotolati negli omphalòs. Di base abbiamo approfondito tutti gli aspetti della vita di ogni giorno: i giochi che facevano i bambini, le abitudini alimentari, la moda e tanto altro; tuttavia, il nostro è un romanzo fantasy che alle volte mette in crisi il mito guardandolo da un’altra prospettiva, quindi non sempre tutto quello che raccontiamo è perfettamente una ricostruzione storica.

“Balcania” affronta temi universali come la vendetta, l’amore e la fratellanza. Come sperate che questi temi risuonino con i lettori moderni, e quale impatto sperate che il vostro libro abbia sul loro modo di vedere il mondo?

Sì, affronta temi universali, ma proprio quei temi, sui quali ragionavano gli antichi sofisti greci, sono incredibilmente attuali nella civiltà moderna. La vendetta è una risposta immediata di un uomo a una ferita subita, ma nel nostro libro diventa un viaggio per l’elaborazione di un lutto. L’amore è sia quello familiare che quello verso gli dèi: se il secondo può sembrare più inattuale, il primo non ha mai smesso di esistere. Ma andando più a fondo nella lettura di Balcania, si scopre come l’amore divino sia sottoposto a un processo di crisi, e ciò lo rende più vicino al nostro tempo. La fratellanza è un concetto che oggi è sempre più anacronistico: se ne parla come di una chimera, come qualcosa difficile da raggiungere e faticosa da coltivare. Nel nostro libro ci siamo concentrati per dare una visione di fratellanza reale e concreta, nella quale gli uomini delle città-stato di Balcania si supportano a vicenda. Questo, probabilmente è l’unico tema universale fortemente inattuale, ma la nostra scelta in questo caso è stata dettata dalla speranza che sia un esempio per chi ci legge.

Ringraziamo di cuore Cristina Zappardo e Aurelio Greco per aver condiviso con noi il loro viaggio creativo e le affascinanti storie di “Balcania”. Il loro romanzo, con la sua combinazione di avventura, mitologia e profondi insegnamenti umani, ci ricorda che anche nelle epoche più oscure, l’amore e la fratellanza possono fiorire. Speriamo che tutti voi lettori possiate trarre ispirazione dalle pagine di “Balcania” e riflettere sui messaggi senza tempo che offre. Continuate a seguirci per altre interviste esclusive e approfondimenti sui vostri libri preferiti. Buona lettura!

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