Benvenuti nel blog del Gruppo Albatros! Oggi abbiamo il piacere di ospitare Sergio Nosenzo, giovane autore del libro “GvS: guardiano versus spettri”. A soli 27 anni, Sergio ha saputo creare un universo affascinante popolato da creature sovrannaturali e da una squadra di ragazzi straordinari incaricati di proteggerci dai pericoli del mondo spettrale. Oltre al suo lavoro di scrittore, Sergio ha recentemente aperto un canale YouTube, “Sergio’s Mysteries”, dove esplora misteri e casi irrisolti. Siamo impazienti di scoprire di più sulla sua opera e sui suoi progetti.
L’idea di “GvS: guardiano versus spettri” è molto originale. Come hai sviluppato il concetto di una squadra di giovani con poteri speciali che combattono contro entità sovrannaturali? Raccontaci del processo creativo che ti ha portato a immaginare un mondo così complesso e affascinante.
“GvS: Guardiano versus Spettri” è nato da un gioco che facevamo io e la mia migliore amica da piccoli. Ci siamo conosciuti alle medie grazie ad una comune passione, creare storie. Ci piaceva immaginare avventure in mondi paralleli, ricchi di personaggi da noi inventati o “presi in prestito” da altre opere, come cartoni e film. GvS fu una mia idea, nata un po’ come parodia dei cacciatori di fantasmi. Negli anni questa nostra passione non è mai scomparsa e io semplicemente ho deciso di raccontare quelle storie in modo diverso. Dell’idea originale, il libro di GvS ha ben poco, ho cambiato trama, personaggi e ambientazioni per rendere tutto più interessante per il pubblico (e anche meno demenziale). Per creare i poteri dei protagonisti, ma soprattutto le creature che dovevano affrontare, mi sono ispirato a miti e leggende. Mi piaceva l’idea di creare un vocabolario che permettesse di identificare in modo univoco le varie creature del mondo soprannaturale, e per farlo sono partito da alcune entità che ho visto rappresentate in altre storie. Per fare un esempio, i fantasmi iracondi e i loro poteri li ho definiti partendo dal fantasma di Samara della saga horror “The Ring”, paragonandolo a creature simili, apparse in altre storie o leggende, e identificando le caratteristiche comuni. In tutto questo, una componente fondamentale era la magia, la stessa usata da uno dei protagonisti. Anche in questo caso, ho unito la mia visione del concetto di magia a vere credenze e leggende sull’argomento. Il mio scopo è sempre stato quello di mettere in ordine un mondo vasto e poco definito, nel tentativo di rendere la storia più coerente, e quindi più reale. Prima è nato il concetto di magia e come essa si manifesta, con quali dinamiche e regole. Poi ho creato tutti gli altri poteri, che in qualche modo derivano sempre dalla magia. Infine, sono arrivate le entità soprannaturali: i fantasmi con le loro categorie, i mostri come vampiri e demoni, e poi tutta una serie di creature provenienti da altre culture, a cui ho appena accennato nel libro.
I tuoi personaggi sono al centro della storia e le loro interazioni sembrano cruciali. Come hai sviluppato le loro personalità e i loro poteri? Puoi descrivere come hai bilanciato le loro caratteristiche individuali con la necessità di farli lavorare come squadra?
Le personalità dei protagonisti non penso di riuscire a spiegare come siano nate, perché semplicemente c’erano già. Alcuni di loro li avevo in testa già da anni, altri invece li ho creati partendo da altri personaggi o persone reali, ma più o meno tutti erano già ben definiti, almeno sotto questo aspetto. Infatti, mi concentrati di più sulle loro storie. Ognuno di loro doveva avere nel suo passato un trauma, un avvenimento negativo che lo portasse a isolarsi, a credere che non si fosse posto per lui o per lei. Questo trauma avrebbe generato poi un conflitto, superato soltanto grazie all’aiuto e al sostegno degli altri personaggi, perché il suo posto era sempre stato all’interno della GvS. inoltre, questi traumi dovevano essere bilanciati tra di loro, volevo evitare che un personaggio dovesse sopportare un peso maggiore rispetto agli altri, anche se questi traumi hanno nature e origini diverse. Un discorso molto simile vale anche per i loro poteri. Non doveva esserci un personaggio più forte, ognuno doveva avere le stesse possibilità degli altri, nonostante i poteri diversi. Alcuni partivano già abbastanza forti, altri invece senza nemmeno sapere quale fosse il proprio potere, ma tutti avrebbero avuto un possibile margine di miglioramento, tutti i poteri dovevano poter diventare più forti con il tempo e ottenere anche nuove abilità. Questo, ad esempio, è stato proprio il caso di Alexander, lo sciamano, uno dei protagonisti. Inizialmente, doveva essere una sorta di monaco, che indeboliva gli spiriti e i mostri con preghiere e formule. Questo potere, però, non mi convinceva, perché ricordava troppo quello di Thomas, il mago, e perché non ne vedevo un miglioramento. Dopo qualche ricerca, decisi di promuoverlo a sciamano, anche perché nel gruppo non c’erano evocatori. Il lavoro di squadra è cominciato con le coppie, Ogni personaggio aveva il suo partner, e i due dovevano lavorare bene insieme, sia come personalità, sia come poteri. Definite le coppie, è arrivato il gioco di squadra, a cui ammetto non ho pensato troppo, tutto è avvenuto in maniera naturale, automatica, non forzata, e penso anche di saperne il motivo: il gruppo era già ben bilanciato, io non dovevo fare più nulla.
Nel tuo canale YouTube, “Sergio’s Mysteries”, affronti argomenti di grande interesse per gli appassionati di misteri. Come ti è venuta l’idea di aprire questo canale e in che modo il tuo interesse per i misteri influisce sulla tua scrittura? Ci sono episodi particolari che hanno ispirato parti della tua storia in “GvS”?
Comincio chiarendo che un altro mio sogno è sempre stato quello di aprire un mio canale YouTube. Purtroppo, ancora adesso non sono molto sicuro su quali contenuti portare, perciò ho deciso di provare con i misteri e il true crime. Oltre ad un mio personale interesse e a voler sensibilizzare su questo genere di storie, ho anche pensato che un pubblico appassionato a quegli argomenti potesse essere un potenziale lettore del mio libro. Però, sinceramente parlando, io mi vendo più come scrittore di fantasy, per quanto il mystery sia un argomento che mi affascina molto, perché ho sempre visto i misteri come la parte interessante del nostro mondo: dopo un po’ le spiegazioni razionali annoiano, meglio ogni tanto lasciare qualche domanda senza risposta. Questa mia idea ho intenzione di sfruttarla al meglio anche nelle mie storie, magari potrei provare a scrivere romanzi fantasy-mystery. A proposito di true crime e misteri, una delle missioni affrontate dal gruppo si basa su un vero fatto di cronaca nera, e di certo non sarà l’ultimo. Una mia idea per i prossimi libri della saga è quella di introdurre più casi ispirati a fatti di cronaca reali, per rendere più vero il libro e far conoscere al pubblico alcune storie altrimenti dimenticate. In questo primo libro c’è sono uno (se mi ricordo bene), ma non ho intenzione di rivelarlo, mi piacerebbe fossero i lettori a scoprirlo, proprio come se fosse uno dei misteri da risolvere della GvS.
Scrivere un libro è un’impresa notevole. Quali sono state le sfide principali che hai affrontato durante la stesura di “GvS” e come sei riuscito a superarle? Condividi con noi qualche aneddoto o esperienza significativa che hai vissuto durante il processo di scrittura?
Credo che la sfida più difficile sia stata non rendere il libro noioso. Trattandosi di una storia ripetitiva, essendo un semplice susseguirsi di avventure sempre simili tra loro e in cui i personaggi agiscono più o meno sempre allo stesso modo, dovevo evitare che il lettore si annoiasse già a metà della storia, se non prima! Ho cercato, quindi, di alzare l’asticella in ogni capitolo. In ogni nuova missione ho inserito un nuovo colpo di scena, un nuovo potere o semplicemente una nuova entità, in modo da tenere alta la tensione in ogni momento. Per il resto, non ho riscontrato grandi difficoltà, penso grazie alla pianificazione dell’opera che avevo fatto. Sapevo fin dall’inizio dove sarebbero state le scene più importanti e i punti fondamentali della trama, così ho avuto anche tutto il tempo di pensarle bene. Forse l’unica scena importante che mi ha creato delle difficoltà è quella in cui uno dei protagonisti, Erika, scopre i suoi poteri. In quella scena c’erano delle precise emozioni che volevo trasmettere, e non era facile nemmeno rendere bene la consapevolezza a cui arrivava questo personaggio. Quella scena, tra l’altro, è anche una delle mie preferite; quindi, dovevo per forza impegnarmi di più. Con i punti fondamentali già pianificati e la direzione della storia in testa, dovevo soltanto più riempire i buchi, con descrizioni ed eventi minori, in modo da evitare salti troppo lunghi e accumuli eccessivi di tensioni. È stato proprio in questi punti che mi sono bloccato di più, non sempre sapevo che cosa scrivere, ma il blocco di solito durava molto poco, il massimo mi sembra sia stato un paio di giorni, poi mi veniva in mente come sbloccare la situazione e potevo così proseguire nella scrittura.
Il futuro è pieno di possibilità. Quali sono i tuoi prossimi progetti, sia come scrittore che come creatore di contenuti su YouTube? Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi piani futuri, magari nuovi libri o altre iniziative legate al mondo del mistero?
Nel futuro mi vedo come creatore di contenuti sui social e scrittore professionista. Purtroppo, la prima parte attualmente l’ho dovuta bloccare. Per quanto mi piaccia parlare di misteri su YouTube, il mio canale Sergio’s Mysteries richiede troppo del mio tempo libero, lasciandone troppo poco alla scrittura. Perciò, attualmente quel progetto l’ho sospeso, nella speranza di riuscire un giorno a riprenderlo, magari con dei collaboratori che mi aiutino a velocizzare i tempi. Ma la mia passione per YouTube non si è spenta. In questo periodo sto giusto pensando a quali altri contenuti poteri potare sulla piattaforma, in modo da continuare questo progetto, senza sottrarre però troppo tempo alla scrittura, anche se pure con essa ho deciso di fermarmi momentaneamente, ma in questo caso con un’idea ben precisa. Prima di scrivere il prossimo libro, voglio infatti fare un passo indietro e consolidare meglio le mie basi. GvS l’ho scritto, ammetto, senza sapere nulla di come si scriva un libro. Non dico che mi pento di ciò, ma sicuramente non mi soddisfa pienamente il risultato. Voglio diventare scrittore per merito, perché le mie storie piacciono, quindi ho deciso di fermarmi, imparare come si scrive, e riprendere con libri più semplici e trame più familiari al pubblico. Poi, quando mi sentirò pronto, riprenderò la saga di “GvS: Guardiano versus Spettri”; si tratta di un progetto complesso e non voglio rovinarlo con la mia inesperienza. Forse ci vorranno anni e chissà quanti altri libri scriverò prima, alcuni dei quali ho già in mente trama e personaggi (magari qualcosa ispirato allo “Schiaccianoci”), ma GvS tornerà sicuramente, non voglio lasciare questo mistero in sospeso.
Grazie mille, Sergio, per aver condiviso con noi il tuo viaggio creativo e le tue esperienze. È stato un vero piacere parlare con te e conoscere meglio il mondo di “GvS: guardiano versus spettri”. Siamo certi che il tuo libro continuerà a riscuotere successo e non vediamo l’ora di vedere cos’altro hai in serbo per i tuoi lettori e follower. Invitiamo tutti i nostri lettori a seguire Sergio Nosenzo sul suo canale YouTube, “Sergio’s Mysteries”, per scoprire ancora più affascinanti segreti e storie. Alla prossima intervista del blog del Gruppo Albatros!
