GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Storie di paste fatte a mano – Anita Di Pietro

Benvenuti lettori del blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo entusiasti di presentarvi Anita Di Pietro, l’autrice del libro “Storie di paste fatte a mano”. In questo libro, Anita ci porta in un viaggio affascinante nel mondo della pasta fresca fatta a mano, un’arte tramandata attraverso generazioni nella sua famiglia. Con manualità energica, pazienza e precisione, Anita condivide con noi non solo le ricette della cucina popolare, ma anche le storie e le tradizioni che rendono la preparazione della pasta un vero e proprio rituale.

Anita, ci piacerebbe sapere qualcosa di più sulle tue prime esperienze nella trattoria di famiglia e come hanno influenzato la tua passione per la cucina.

Sono cresciuta tra le pentole, perché la mamma doveva lavorare, essendo una conduzione familiare e ovviamente ci portava con lei. Io e mio fratello eravamo tra gli avventori fin da piccolini e molti di loro alla fine erano come zii, e ci facevano compagnia e ci coccolavano. Personalmente ricordo che spesso anche se piccolina, mi trattenevo in cucina con Mamma e tentavo di aiutarla in piccole cose come rompere le uova o fare i cicatielli oppure “pasticciavo” a fianco a lei nel tentativo di fare qualche dolce. Ricordo inoltre che amavo rompere i pinoli che raccoglievo da un albero retrostante il ristorante e li mettevo poi in questo dolce. Ho ancora una foto di me a tre anni che preparavo con mamma il ripieno per i ravioli. Non so bene come le mie giornate da bambina in cucina abbiano influenzato la mia passione, per molti anni non ho amato la cucina perché portava via mia madre dalle mie continue richieste di attenzione e portava via me dai giochi con i miei coetanei. Con il tempo però e le esigenze di vita che cambiano, la cucina con le sue trasformazioni, sono diventati elementi di un mondo quasi fantastico, dove gli ingredienti si mescolano per dare vita a qualcos’altro. Così, piano piano, entrando sempre più in confidenza con le materie prime, credo di aver trovato la mia strada, proprio attraverso la cucina che è mia compagna e mia amica di viaggi e di vita in Paese. La cucina inoltre è curiosità ed è anche descrizione della cultura dei popoli, questo più di tutto affascina la mia mente.

Nel tuo libro, parli dei passaggi fondamentali nella preparazione della pasta. Quali sono, secondo te, gli elementi chiave per ottenere una pasta fatta a mano perfetta?

Gli elementi fondamentali sono una spianatoia di legno (il Tombagno), una buona farina di grano duro e le mani. Servono soprattutto le mani, voglia di sporcarle e un po’ di pazienza, non serve altro; certo bisogna mettersi in gioco e avere fiducia, anche se è la prima volta e ti senti completamente incapace, non è impossibile.

Ci racconti un po’ il dietro le quinte della creazione del tuo libro? Qual è stata la tua fonte principale di ispirazione?

In tutta sincerità, ero tornata da poco al Paese e avevo bisogno di un progetto su cui lavorare. In precedenza, avevo lavorato molto con i bambini e le mie ricerche sui grani e le farine sono cominciate proprio per strutturare un laboratorio per i bambini. Poi, passo dopo passo, è diventato un libro rivolto agli adulti. Le ispirazioni sono sicuramente state le farine e come vengono ottenute, come la globalizzazione e le multinazionali hanno modificato questo ingrediente fondamentale a discapito della salute umana. Altra ispirazione fondamentale è stata la necessità che ho sentito di voler trasmettere le informazioni ereditate da mia madre, mia nonna e tutte le signore che hanno influenzato la mia crescita come cuoca e come donna.

Tra le varie ricette che hai condiviso nel libro, c’è qualche piatto che ti sta particolarmente a cuore? E perché?

Sicuramente il piatto che mi sta più a cuore sono i cicatielli, perché da piccola li facevo sempre, aiutavo mia mamma. Poi da grande mi sono dedicata molto alla perfezione del loro impasto. Ma soprattutto devo riconoscere che i cicatielli, questa pasta così semplice e buona, mi ha portato in giro per il mondo, prima in Europa: Londra, Berlino, Praga, Svezia e poi oltreoceano: Australia e infine New York. Devo dire che il loro potenziale è stato meraviglioso e inaspettato e i cicatielli soprattutto con i broccoli, si fanno mangiare molto volentieri.

Infine, quali consigli daresti a chi vuole avventurarsi nella preparazione della pasta fatta a mano per la prima volta?

La cosa importante sono le mani e ce le abbiamo tutti, ci vuole solo un po’di buona volontà, dedicarsi un’ora per rendere una giornata speciale e prepararsi un buon piatto di pasta. Possiamo prendere questo tempo come un vero e proprio rituale di meditazione, che dedichiamo a noi stessi e alle persone che amiamo.

I consigli pratici sono:

-una buona farina di grano duro (possibilmente molita a pietra)

-non andare di fretta

-lavorare in compagnia

-le mani

-respirare e sorridere

Grazie mille Anita per aver condiviso con noi la tua passione e il tuo sapere sulla preparazione della pasta fatta a mano. È stato un vero piacere ascoltare le tue storie e i tuoi consigli. Per i nostri lettori, vi consigliamo caldamente di dare uno sguardo al libro di Anita Di Pietro, “Storie di paste fatte a mano”, un’esperienza culinaria che vi porterà nel cuore della cucina tradizionale con tutto il suo sapore e le sue tradizioni. Continuate a seguire il Gruppo Albatros per altre interviste esclusive e approfondimenti culinari!

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