GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Saluti da Urbino. Un racconto della città attraverso le cartoline illustrate – Gabriele Fraternali

La storia di una città può essere raccontata in molteplici modi: attraverso i secoli, i suoi abitanti e i visitatori che hanno solcato le sue strade. Gabriele Fraternali, autore di “Saluti da Urbino,” ci conduce in un viaggio unico e suggestivo attraverso una raccolta di cartoline illustrate, svelando la metamorfosi di una città e i legami che intrecciano chi la abita e chi la visita.

Il libro “Saluti da Urbino” utilizza cartoline per narrare la storia di questa città. Qual è stata la sua fonte principale di ispirazione per selezionare queste cartoline e come ha vissuto questo processo di ricerca e raccolta?

Le cartoline provengono da una mia collezione privata, questa è stata integrata nel tempo frequentando mercatini dell’antiquariato. Il motivo della raccolta è dovuto al fatto che ho vissuto per quarant’anni lontano dalla città dove sono nato e dove ho studiato, ed il mio era probabilmente un tentativo di mantenere un ricordo dei luoghi. Poi per lungo tempo la raccolta è rimasta chiusa in un cassetto dello studio per poi riapparire quando ho risistemato la stanza. La scelta ha privilegiato i luoghi della memoria, cioè quelli raffiguranti spazi che hanno fatto da cornice alla vita passata, sia individuale che collettiva e monumenti e ambienti che hanno subito nel tempo delle trasformazioni urbane e paesistiche.

Le cartoline hanno spesso rappresentato un mezzo di comunicazione distaccato ma ricco di significato. Come ha trovato il modo di trasformare questo strumento in una narrazione coinvolgente e ricca di storia, trasmettendo le emozioni legate alla città di Urbino?

Le cartoline sono state le antesignane dei brevi messaggi digitali e non avevano l’obbligo di firma, inizialmente per il costo inferiore erano utilizzate al posto delle lettere poi le illustrate sono state un veicolo formidabile per trasmettere messaggi visivi. Questo utilizzo ha trasformato la scrittura in messaggi emotivi e l’immagine in promozione e diffusione dell’idea di città. Quando ho ripreso in mano queste cartoline ogni immagine era uno scrigno di ricordi e di testimonianze delle trasformazioni urbane e sociali che la città aveva attraversato. Mia madre ultranovantenne mi ha riportato agli anni trenta e quaranta e con i suoi racconti ho ripreso la vita di mia nonna che viveva come lei nei vicoli di Urbino nei primi due decenni del novecento.

Urbino è una città intrisa di cultura e storia. Quali sono gli aspetti più affascinanti e significativi che ha voluto evidenziare attraverso queste cartoline e quali storie o particolari hanno maggiormente catturato la sua attenzione?

Urbino è una città storica e murata, la sua storia è documentata nelle mura e nei monumenti dal periodo dei romani, il periodo di maggior sviluppo lo ha conosciuto nel Rinascimento e la tipologia urbana del centro storico lo riflette quasi integralmente. Opere di manutenzione e ristrutturazione hanno permesso ai palazzi ed ai monumenti di mantenersi nel tempo e la popolazione ha abitato e frequentato questi luoghi mantenendoli vivi, ora le cartoline ci trasmettono le immagini dei luoghi ma non della popolazione che nel frattempo è cambiata. La città ha conosciuto a partire dagli anni 60 del novecento una migrazione dei residenti dal centro urbano ai nuovi quartieri periferici impoverendo la frequentazione nei luoghi di incontro che si è poi accentuata quando la socialità si è trasferita sulle piattaforme digitali. Ora la città murata è vissuta da studenti e turisti, le abitazioni residenziali e i servizi sono dislocati fuori e gli urbinati hanno meno occasione di incontrarsi fisicamente, tutto questo ha impoverito la socialità e trasformato la cultura locale.

Gabriele Fraternali

La sua precedente opera “Lezioni nel silenzio” affronta tematiche differenti rispetto a “Saluti da Urbino”. Come ha sperimentato questa transizione tra opere e cosa l’ha spinta a dedicarsi a una narrazione così diversa?

Lezioni nel silenzio è stato un addio alla mia attività di insegnante dove ho raccontato l’arrivo della didattica a distanza e come questa tecnica, necessaria durante il Covid, stava operando una profonda trasformazione nell’insegnamento. Saluti da Urbino sperimenta una tecnica narrativa utilizzabile anche per altre città storiche italiane, dove le cartoline con le fotografie e i messaggi riportati diventano documenti per costruire una narrazione completa in cui si mescolano contenuti di storia, storia dell’arte, architettura, geografia, geologia, sociologia ed esperienze di vita vissuta.

Come geologo e docente, ha portato la sua esperienza e competenza in questo lavoro sulla storia di Urbino? La sua formazione ha influenzato il modo in cui ha esplorato e raccontato la storia di questa città?

Saluti da Urbino è una guida atipica di una città d’arte, da tempo desideravo dare un mio contributo professionale come geologo e docente e contribuire a mantenere ricordi di vita vissuta al fine di valorizzare i luoghi. Ho scelto di pubblicarlo perché è stata scelta Pesaro come città della cultura del 2024 ed ho aggiungere conoscenze significative alla storia e geografia del territorio di una città che ha perso con la popolazione la sua anima.

Gabriele Fraternali ci ha regalato un’opera straordinaria, dove le cartoline diventano una finestra nel tempo, una testimonianza tangibile delle trasformazioni e dei legami umani che hanno reso Urbino una città unica nel suo genere. “Saluti da Urbino” non è solo un racconto di storia, ma un invito ad esplorare la bellezza e la profondità delle relazioni umane intessute in una città carica di fascino e cultura.

Lascia un commento