Benvenuti nel blog del Gruppo Albatros, dove esploriamo le menti creative di autori e figure ispiratrici. Oggi siamo onorati di accogliere Eleonora Rocco, l’autrice di “Bianchino”, una dolce filastrocca che celebra l’incontro con le persone lungo il percorso della vita e il dono di crescere grazie a ogni connessione umana.
Eleonora, Come è nata l’ispirazione per “Bianchino”? C’è stata un’esperienza particolare o un momento significativo che ha dato vita a questa tenera filastrocca?
La filastrocca di Bianchino è nata dallo speciale rapporto che ho avuto con la mia prima nipote Alessia. Fin dai suoi primi giorni di vita ho dedicato a lei la maggior parte del mio tempo libero: inventavo giochi, travestimenti, personaggi e storielle da raccontarle. É sempre stata molto curiosa del mondo che la circondava e con lei lo sono diventata anche io. Abitavamo nello stesso complesso di appartamenti, che si affacciava su un magnifico parco verde, nella quale molto spesso, si potevano notare due piccoli pappagalli volare tra un ramo e l’altro degli alberi: “perché hanno tutti quei colori?” Mi chiese un giorno Alessia; da lì, cercai la risposta attraverso un racconto simpatico e, giorno dopo giorno, lo perfezionai fino a farlo diventare una vera e propria filastrocca.
Il disegno è stato il tuo mezzo per esprimere emozioni in momenti felici o turbolenti della vita. Come vedi il legame tra creatività ed espressione emotiva nel tuo lavoro artistico?
Credo che ci sia un forte legame tra espressione emotiva e creatività; quest’ultima, è il mezzo più libero per esprimere ciò che si prova o si vuole suscitare in chi guarda un’opera. La scelta delle forme e delle linee più o meno marcate, ma soprattutto lo studio del colore, possono suscitare sensazioni e stati d’animo differenti. Così come per rappresentare una situazione di calma e serenità utilizzo delle linee molto morbide, sfumature e soprattutto colori tenui, delicati e tendenti al chiaro, stesi spesso in maniera uniforme, al contrario per rappresentare una situazione scomoda, di pericolo, oppure in cui voglio esprimere un disagio, utilizzo delle linee più decise, forme squadrate, punte, e colori disturbanti, accesi, forti, dettati soprattutto da stesure scostanti con prevalenza di macchie o punti.
Dall’illustrazione di libri per bambini allo sviluppo imprenditoriale nel settore della ristorazione, come hai bilanciato la tua passione per l’arte con altri interessi e professioni nel corso del tempo?
La passione per l’arte ha sempre accompagnato il mio percorso di vita, rimanendo una sorta di isola nella quale rifugiarsi per poter recuperare quelle energie che la vita quotidiana richiede. Il disegno, la pittura, la creazione di oggetti sono per me mezzi che utilizzo per non abbandonare mai il mondo libero e colorato in cui ogni bambino sogna di vivere. Anche nella mia gelateria/pasticceria, spesso utilizzo colori e dettagli per suscitare un’espressione di stupore nel cliente che sceglie di mangiare soprattutto con gli occhi, facendo riaffiorare, a volte, dei ricordi o delle emozioni spesso dimenticate. La mia fortuna è che molti dei miei clienti sono bambini e spesso cerco di assecondare le loro bizzarre richieste, facendo tesoro delle loro idee e dei loro comportamenti (spunto preziosissimo per la mia creatività).
Nel tuo lavoro di illustratrice, qual è il ruolo che attribuisci all’illustrazione nel trasmettere valori e insegnamenti importanti ai bambini attraverso le storie?
L’immagine è molto più forte della parola. Con una illustrazione possiamo suscitare un forte sentimento, delle riflessioni e, perché no, degli insegnamenti. In una lunga frase alcune parole vengono talvolta tralasciate, risultando noiose e assumendo quindi un peso inferiore al loro significato, ma in una illustrazione i bambini non trascurano nemmeno un dettaglio. Possono stare ore ed ore su una singola immagine, scovando anche quei minimi particolari che l’occhio adulto pone in secondo piano. Perciò credo che l’attenzione nell’esprimere un dato valore attraverso l’immagine sia fondamentale per provare ad essere ‘ascoltati’ dai bambini, che non ricorderanno l’esatta terminologia, ma sapranno benissimo descrivere l’immagine che li ha colpiti.
Dopo il successo di “Bianchino” e delle tue illustrazioni, ci sono nuovi progetti o libri che stai sviluppando? Quali sono i tuoi obiettivi nel mondo dell’illustrazione e della narrazione per bambini?
La pubblicazione di “Bianchino” e le illustrazioni fatte nel libro “Lupo Bruno, il lupo gentile”, hanno sviluppato in me la voglia di continuare a scrivere ed illustrare storielle per bambini, cercando di trasportare le situazioni che ogni giorno la vita ci propone, nel mondo immaginario. Così, quando accadono eventi che mi colpiscono, prendo nota e comincio a fantasticare… Il materiale su cui lavorare non è mai troppo!
Ringraziamo Eleonora Rocco per aver condiviso la sua storia e la sua passione per il mondo dell’illustrazione e dei bambini. Attraverso la sua opera, ha saputo trasmettere valori importanti e insegnamenti preziosi ai più giovani, lasciando un’impronta speciale nel cuore di chi legge. Grazie, Eleonora, per averci ispirato con la tua creatività e la tua dedizione verso un pubblico così prezioso.
