GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Frammenti – Francesca Prelli

Benvenuti nel nostro blog, oggi abbiamo il piacere di intervistare Francesca Prelli, autrice del libro “Frammenti”. Siamo sicuri che questa intervista sarà molto interessante e ci permetterà di conoscere meglio l’autrice e il suo lavoro. Speriamo che vi piaccia e vi invitiamo a seguirci per scoprire di più su questa talentuosa scrittrice. 

Qual è stata l’ispirazione dietro la scrittura di “Frammenti”? Cosa l’ha spinta a creare questa raccolta di poesie?

“Frammenti” è nato più di tre anni fa, su un piccolo quaderno nero a cui si è poi ispirata la copertina del libro. La mia idea era quella di raccogliere tutti i pensieri troppo complicati o, semplicemente, troppo personali per essere espressi ad alta voce, e affidarli alla carta. Credo che la scrittura sia un potente strumento per capire meglio le nostre emozioni, perché dà loro una forma e le rende meno intricate, meno spaventose. Inizialmente non credevo l’avrei mai pubblicata, anzi. L’idea di offrire al mondo i miei pensieri più intimi mi terrorizzava e credo di averne una certa paura anche adesso, ma, dopo un grande lutto emotivo, ho deciso di tentare e dedicarmi alla costruzione di questa raccolta di poesie è stata una delle esperienze più catartiche che abbia mai fatto.

Nelle sue poesie, emerge una forte sensazione di solitudine e incomunicabilità con gli altri. Come ha vissuto personalmente queste emozioni e quanto hanno influenzato il suo processo creativo?

Quello della composizione di “Frammenti” è stato un periodo complicato della mia vita. Mi sentivo incapace di gestire i miei pensieri e gli eventi della mia vita quotidiana, tanto che scriverli è diventato l’unico modo di metabolizzarli. Mi sono sentita davvero sola e non sapevo come comunicare con l’esterno, con chi mi stava intorno. Credevo di non esserne più capace. Mettere le parole sulla carta si è allora trasformato nel mio strumento di comunicazione, un tramite per sentirmi meno sola, per liberare ciò che mi pesava sul petto e rilasciarlo in forma scritta.

Nel titolo del libro, si fa riferimento ai “Frammenti” come se fossero parti di qualcosa di più grande. C’è un filo conduttore che unisce le poesie della raccolta, o ognuna è un frammento indipendente?

Il filo conduttore che lega tutte le poesie è l’importanza dei legami. La loro nascita, la loro assenza, il senso di mancanza che ci attanaglia quando si spezzano. Alcune poesie si tengono per mano, mentre altre comunicano solo da lontano, ma sono tutte parte di un unico percorso, anche per il solo fatto di essere nate dalla mia esperienza, da me.

“Frammenti” rappresenta la sua prima pubblicazione. Come è stata la sua esperienza nel passaggio dalla scrittura personale alla condivisione pubblica della sua opera?

È strano pensare di permettere a chi conosci e, allo stesso tempo, a dei perfetti sconosciuti di leggere tutto ciò che mi è passato per la testa, dal pensiero più banale all’emozione più complicata. Ci sono stati momenti in cui ho temuto di aver preso la decisione sbagliata e brevi attimi in cui mi sono pentita di aver dato in pasto le mie fragilità a chiunque volesse leggerle, ma, razionalmente, sono contenta di essere andata avanti con il progetto. Non è stato facile, ma lo rifarei subito. Con qualche modifica forse – sono una terribile perfezionista – ma è un traguardo di cui sono, con tutta l’umiltà con cui posso tentare di dirlo, davvero fiera.

Ha progetti per futuri lavori letterari?

Al momento, no. Ho iniziato un corso triennale in Contemporary Humanities alla Scuola Holden di Torino e mi sto concentrando su quello. Ovviamente tutto è finalizzato al sogno di poter iniziare a scrivere in ambito professionale, un giorno, e non smettere per tutta la vita. Vedremo cosa mi riserverà il futuro. Nel frattempo, cercherò di studiare, imparare il più possibile e crescere, perché sono questi gli elementi che nutriranno la mia scrittura.

Ringraziamo Francesca Prelli per averci concesso questa intervista. Speriamo che il suo libro “Frammenti” possa raggiungere un ampio pubblico e che possa ispirare e coinvolgere i lettori. Buona lettura e a presto con la prossima intervista!

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