Una pagina dopo l’altra, il libro “Cronache di classe” di Edda Fiorini non smette di sorprendere e affascinare: abbiamo posto qualche domanda all’autrice, per saperne di più sul suo percorso di scrittura e sulle sue ispirazioni.
Il libro “Cronache di classe” offre uno splendido affresco dell’adolescenza degli anni del Grande Conflitto. Qual è stata l’ispirazione dietro la scelta di raccogliere e condividere le cronache scolastiche degli alunni della scuola media “Pasquale Paoli”?
L’ispirazione, dietro la scelta di raccogliere e condividere le cronache scolastiche, è stata sicuramente l’emozione di aver trovato per caso in soffitta un documento storico così importante. Ho pensato di pubblicare il libro per fare sapere ai lettori come vivevano i ragazzi di 80 anni fa in un periodo così difficile, quando il futuro era incerto e probabilmente l’unico luogo sicuro era la scuola. La scuola infatti dava ai ragazzi una parvenza di normalità, e assicurava loro una continuità, sia negli studi che nei rapporti umani. Mi è sembrato inoltre che i sentimenti, le paure e le speranze degli adolescenti di allora assomigliassero a quelle dei ragazzi di oggi, che purtroppo non hanno più la scuola come punto di riferimento.
Nelle cronache degli studenti del ’42 emergono speranze, timori, gioie e preoccupazioni legate alla situazione del conflitto. Come ha reso queste emozioni e come ha cercato di catturare l’atmosfera dell’epoca attraverso il libro?
Io mi sono limitata a trascrivere quello che i ragazzi avevano scritto, sono loro i protagonisti di questo libro, e spero che chi legge si commuova e si diverta (a tratti il libro è anche divertente) come è successo a me. Era stata l’insegnante a trascrivere le Cronache di ogni alunno con una macchina da scrivere di quel tempo.
Il concetto di “eroe” era vivo tra i giovani del ’42, ispirato dai soldati che si immolavano per la Patria. Come i giovani del libro si confrontano con questa idealizzazione dell’eroismo in un contesto di guerra e cambiamenti sociali?
Probabilmente questi ragazzi vedevano i loro padri, i loro zii, i loro fratelli partire per il fronte e per questo li vedevano come eroi. Inoltre il regime non consentiva loro di dare sfogo a un eventuale dissenso, immolazione per la patria doveva essere giusto, il regime fascista non dava nessuna alternativa.
Il libro si basa sulle cronache scritte dagli alunni della scuola media. Come ha curato e raccolto queste cronache? Quali sfide ha incontrato nel preservare l’autenticità delle loro voci e esperienze?
La cosa più difficile è stata trascrivere fedelmente le parole di ogni ragazzo, perché il quaderno era scritto a macchina su fogli sottilissimi e sbiaditi dal tempo.
Qual è il target di lettori per il suo libro?
Mi piacerebbe che questo libro fosse letto soprattutto da ragazzi della stessa età dei protagonisti del libro, per fare capire agli adolescenti di oggi varie cose: l’importanza della scuola come luogo di condivisione ( sia della cultura che della amicizia e della solidarietà),l’importanza del concetto di speranza in un futuro migliore , speranza che si rafforza con l’impegno individuale e collettivo, e infine l’importanza dei rapporti umani, che proprio nei momenti storici più tragici diventano indispensabili
Ringraziamo l’autrice per averci concesso questa intervista. Speriamo che i nostri lettori possano trarre ispirazione dalle sue parole e che il libro “Cronache di classe” di Edda Fiorini possa raggiungere un ampio pubblico. Buona lettura!
