GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: WALLBANGER. STORIE DI MANAGER – Gaetano Santonocito

Ci sono percorsi professionali che non nascono da piani strategici scritti a tavolino, ma dall’osservazione, dal coraggio e dalla capacità di cogliere le opportunità quando si presentano. Wallbanger. Storie di manager racconta proprio questo: una carriera costruita sul campo, tra intuizioni, scelte decisive e una visione che ha saputo attraversare settori, Paesi e contesti profondamente diversi tra loro. Nel libro, Gaetano Santonocito ripercorre un cammino che parte da una piccola attività familiare di vini e liquori e approda ai vertici di importanti realtà multinazionali, fino a un significativo impegno nel settore socio-sanitario. Un racconto che intreccia esperienza personale e riflessione manageriale, offrendo spunti preziosi a chi oggi si interroga sul significato della leadership e del cambiamento. Lo abbiamo intervistato per approfondire i temi del libro e conoscere più da vicino l’uomo e il professionista dietro queste storie.

Wallbanger. Storie di manager nasce da una lunga esperienza professionale: cosa l’ha spinta a trasformare il suo percorso in un libro?

Amici, conoscenti e parenti da anni mi sollecitavano a raccontare il mio percorso professionale ritenendo che fosse particolare e probabilmente utile a manager che decidono di modificare radicalmente il proprio percorso professionale rimettendosi in gioco non per necessità economica ma per scelta di vita.

Nel suo racconto il passaggio dall’azienda familiare a una multinazionale statunitense rappresenta una svolta decisiva: quali sono state le principali difficoltà e le lezioni più importanti di quel cambiamento?

Nell’azienda familiare le decisioni sono pressoché immediate, frutto più di intuizioni e di sogni che si spera di realizzare con pochissime informazioni sulle realtà di mercato con davvero modeste valutazioni complessive. La multinazionale di grandi dimensioni dispone di dati informativi impressionanti che consentono di progettare con maggiore sicurezza, la proprietà reale della multinazionale è spesso ignota ai manager che affrontano le scelte aziendali senza influenze eccessivamente personali, da ultimo la possibilità di potersi confrontare con altri manager da più consistenza ai progetti anche se le riunioni sono spesso snervanti.

La sua carriera si è sviluppata in contesti molto diversi, dal luxury food al settore socio-sanitario: quali competenze manageriali ritiene davvero trasversali?

Nei convegni uso speso affermare che il passare dal “piacere, vizi e illusioni” a socio/sanitario sembra un passo epocale e lo è, ma solo nel prodotto; personalmente ho applicato da subito, in un mondo socio/sanitario che tradizionalmente vedeva una governance con tanto cuore e pochissima capacità manageriale, le modalità tipiche di azienda profit quali organizzazione del lavoro, HR, uso di budget, capital expenditure, business plan, cash flow, procedure e mansionari e quant’altro.

Quanto ha inciso l’esperienza internazionale, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, sulla sua visione del management e dell’organizzazione aziendale?

Decisiva, avere conseguito la specializzazione in marketing di beni di largo consumo a Londra nel 1976 e l’avere lavorato per molti anni in un contesto internazionale di grande azienda unito ad un piccolo di incoscienza a provarci (frutto della esperienza acquisita nell’azienda familiare) sono stati determinanti per la mia crescita professionale della quale sono pago anche se ammetto di avere avuto la fortuna di chances non comuni.

Guardando al presente, quale messaggio vorrebbe arrivasse ai giovani manager e ai professionisti che leggeranno Wallbanger?

Osare, osare, osare; sentivo in me di volere fare il manager; ovviamente mi sono sempre state offerte situazioni spesso al limite del possibile, le ho affrontate, quasi sempre vinte anche se con moltissimi sacrifici. Porto con orgoglio un distintivo che viene dato ai dirigenti con oltre 35 anni di dirigenza!

La storia di Gaetano Santonocito dimostra che il management non è solo una questione di numeri e strategie, ma anche di persone, responsabilità e capacità di adattarsi al cambiamento. Wallbanger. Storie di manager è un invito a guardare alle proprie esperienze con lucidità e a trasformarle in valore, professionale e umano. Ringraziamo l’autore per aver condiviso con i lettori del blog del Gruppo Albatros il suo percorso e le sue riflessioni, certi che questa intervista saprà offrire spunti utili e ispirazione a chi è alla ricerca di nuove prospettive sul lavoro e sulla leadership.

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