Cari lettori, oggi vi accompagniamo in un viaggio che attraversa i confini tra realtà e immaginazione, fragilità e forza interiore, attraverso le pagine di La ragazza di porcellana, romanzo d’esordio di Anna Ziron. Un’opera sorprendente, intensa, capace di catturare il lettore fin dalle prime righe, raccontando la storia di Isabel, una bambina diversa, misteriosa, e del padre che cerca in ogni modo di proteggerla da un mondo che non perdona. Abbiamo avuto il piacere di dialogare con Anna, giovane e promettente autrice padovana, per conoscere meglio la genesi di questo romanzo, il significato profondo che si cela dietro i suoi personaggi e il percorso personale che l’ha portata a dare voce a questa storia. Ecco cosa ci ha raccontato…
Anna, La ragazza di porcellana è un titolo evocativo e potente. Ci racconti com’è nata l’idea del romanzo e cosa ti ha ispirata nella costruzione della trama?
L’idea del romanzo si ispira alle vicende del paese di porcellana narrate nel mago di Oz. Isabel è surreale, quasi magica per certi aspetti. È un personaggio che affascina e allo stesso tempo spaventa. Credo che questa storia sia il giusto mix tra un racconto di fantasia e un romanzo di formazione. I due generi a cui mi sono ispirata durante la stesura.
Isabel è una protagonista fuori dal comune, fragile nella materia ma fortissima nello spirito. Quanto di te c’è in lei e nel suo percorso?
In realtà durante la stesura del romanzo mi sono resa conto di star conoscendo Isabel pian piano sempre di più. Io e lei siamo simili forse nel fatto di sentirci sempre troppo strette nella nostra quotidianità e di voler andar oltre i confini per scoprire sempre nuovi orizzonti che prima ci erano sconosciuti.
Il tema della diversità attraversa l’intera narrazione: quanto credi sia importante, oggi, parlarne soprattutto tra i più giovani?
La diversità è un tema più volte dibattuto. Spesso ciò che è diverso spaventa proprio perché lontano da ciò che già si conosce. È ignoto, è imprevedibile e per questo si preferisce isolare piuttosto che provare a capire. Al giorno d’oggi soprattutto tra i giovani si incontrano delle mentalità decisamente più aperte rispetto al passato e molto più propense al confronto. È sempre bene affrontare temi di questo tipo in modo che la realtà che viviamo oggi sia sempre fonte di dibattito.
Sei molto giovane, ma con un bagaglio già ricco tra scrittura, giornalismo e studio. Qual è il tuo rapporto con la parola scritta?
Ho sempre avuto passione per le storie di ogni tipo. Da bambina ne inventavo tante disegnandole proprio come un vero storyboard. Dopo aver vinto il primo premio al concorso Giorgio Lago Juniores 2023 mi sono avvicinata al mondo del giornalismo collaborando anche per una testata. Ho molte passioni tra scrittura, sport e comunicazione e mi piacerebbe poter farle combaciare in una professione futura.
C’è un messaggio in particolare che vorresti rimanesse nel cuore dei lettori dopo aver chiuso il tuo libro?
Il messaggio che vorrei che rimanesse è quello di non sentirsi mai soli nemmeno nelle fragilità perché anche le imperfezioni accomunano e sono proprio queste a fortificarci e a costruire la nostra personalità.
Ringraziamo Anna Ziron per aver condiviso con noi uno spaccato così autentico del suo mondo creativo. La ragazza di porcellana è un invito a guardare oltre le apparenze, a comprendere che la diversità è un dono e che, anche quando ci si sente fuori posto, esiste sempre uno spazio in cui fiorire. Vi invitiamo a lasciarvi emozionare da questa storia intensa e poetica, e a seguire con curiosità il cammino di un’autrice che ha già molto da raccontare.
