Bentrovati cari amici! Oggi, Silvia Zeppieri, ci accompagnerà nel suo romanzo Step by step, in una storia intensa e delicata, dove l’amore diventa la forza capace di abbattere i muri del dolore e della solitudine. Ambientato negli Stati Uniti, il racconto segue la vicenda di Natan e Mia, due anime ferite che si incontrano e iniziano, passo dopo passo, un percorso di rinascita reciproca. Un libro che affronta tematiche profonde con grande sensibilità e che nasce dall’incredibile forza interiore della sua autrice. In questa intervista conosceremo meglio Silvia, la sua ispirazione, e il messaggio che desidera trasmettere ai lettori.
Silvia, come è nata l’idea per Step by step e cosa ti ha spinto a raccontare proprio questa storia?
Step by step nasce una sera d’inverno. Erano svariati anni che pensavo di provare a scrivere un qualcosa di mio, ma c’era sempre qualcosa che mi distraeva in qualche modo. Quella sera stavo ascoltando della musica dal pc ed ecco che mi sono ritrovata a scrivere. Una cuffietta nell’orecchio e mille immagini che si sono trasformate in parole. Ho iniziato la mia storia senza nemmeno aver pensato ai nomi dei protagonisti, ma più lasciavo fluire le parole più la storia prendeva forma. Non c’è quindi stata una vera e propria volontà di raccontare questa storia in particolare. Semplicemente e in punta di piedi, Natan e Mia si sono fatti spazio prima nella mia mente e poi nel mio cuore.
I protagonisti, Natan e Mia, portano con sé ferite invisibili ma profonde. In che modo ti sei avvicinata alla costruzione psicologica dei personaggi?
Come detto in precedenza, non c’è stato un vero e proprio percorso per quanto riguarda la psicologia dei protagonisti. Durante tutta la stesura è stato un continuo botta e risposta mentale. L’unica scelta, è che la storia doveva essere raccontata da Natan e da lì sono partita. Natan inizialmente appare il classico badboy sciupafemmine, ma già dai primi capitoli scopriamo che si tratta solo di una facciata esterna, Basti pensare a come sia stata immediata l’attenzione e la minuziosa analisi di Mia nel momento in cui la vede per la prima volta. Poi c’è Mia, che col suo immenso dolore cerca di rimettere insieme i cocci e il destino vuole che grazie a lei Natan riesca finalmente a fare pace col passato e che non serve compiangersi e colpevolizzarsi perché in fondo siamo esseri umani e che purtroppo avremo sempre qualcuno o qualcosa pronto a farci del male, ciò che conta è combattere sempre.
L’indipendenza di Natan e la fragilità di Mia si fondono in un legame speciale. Cosa rappresenta per te il loro incontro?
L’incontro fra Natan e Mia è l’incastro perfetto. Due anime lacerate che, grazie all’evolversi della storia, si fondono e si guariscono a vicenda. Il loro primo incontro è fondamentale perché è in quel momento che in entrambi scatta qualcosa che porterà i due protagonisti a rapportarsi non solo al proprio dolore, ma anche quello dell’altro. Fortunatamente avranno al loro fianco degli amici che li accompagneranno durante il loro viaggio.
Il titolo Step by step suggerisce un percorso graduale: quanto c’è della tua esperienza personale in questo cammino?
Per quanto riguarda le mie esperienze personali, penso che ognuno di noi abbia un carico emozionale in cui possiamo facilmente rispecchiarci nelle emozioni e nel carattere dei personaggi, perché comunque sono emozioni che giornalmente potremmo vivere tutti quanti. Sicuramente anche se non sono esperienze vissute personalmente, soprattutto dal punto di vista di Mia, non è difficile immaginare o immedesimarsi nel suo trauma che in questo caso è stato portato all’estremo, ma comunque é un tema che ritroviamo in ogni testata giornalistica o televisiva. Ho scelto di affrontarlo perché indipendentemente dal trauma il messaggio che voglio trasmettere è che non bisogna mai arrendersi o lasciarsi sottomettere dalle difficoltà della vita.
Che ruolo ha avuto la scrittura nella tua vita, e quali sono i tuoi progetti futuri come autrice?
La scrittura ha sempre avuto un ruolo importante nella mia vita poiché prima ancora di pubblicare la mia opera l’ho sempre utilizzata come metodo attraverso il quale rifugiarmi in una realtà diversa dalla mia o che comunque mi lasciasse al di fuori dei miei problemi. Per il futuro non so ancora cosa mi aspetta, ma sicuramente non smetterò di scrivere né di credere in me stessa, sperando di riuscire a passare un po’ della mia forza interiore a coloro che vorranno leggere le mie parole e condividere le mie emozioni.
Grazie, Silvia, per aver condiviso con noi il tuo mondo e il tuo coraggio. Step by step è una testimonianza di speranza e resilienza che lascia il segno nel cuore di chi legge. Ti auguriamo un cammino ricco di soddisfazioni e nuove ispirazioni letterarie. A voi, cari amici, buona lettura!
