GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: LA LEGGENDA DEI TRE REGNI (VOLUME 1) – Valentina Carloni

Bentrovati cari amici, oggi entreremo in un mondo dove mito e fantasia si intrecciano in un’avventura senza tempo, dove divinità cadute e antichi eroi tornano in vita per cambiare il corso del destino: La leggenda dei tre Regni (volume 1) è il sorprendente esordio narrativo di Valentina Carloni, giovane autrice originaria di Pinerolo. In questa saga che fonde l’epica classica con l’immaginazione più pura, due gemelli legati da un passato misterioso e da un’eredità regale si trovano al centro di una battaglia che coinvolge le forze del bene e del male, il divino e l’umano, la luce e l’oscurità. Abbiamo incontrato Valentina per conoscere più da vicino l’universo da lei creato e scoprire cosa si cela dietro le pagine di questa intensa avventura.

Valentina, come è nata l’idea di scrivere La leggenda dei tre Regni e in particolare di ambientare la tua storia in un universo così ricco di riferimenti mitologici e simbolici?

L’idea di scrivere “La leggenda dei tre Regni” mi è venuta studiando la mitologia greca durante gli anni del liceo. Le opere di Omero, “L’Iliade” e “L’Odissea” e quella di Virgilio, “L’Eneide”, mi hanno da subito affascinato per le gesta epiche che narrano, per i valori che trasmettono e per il fascino che emanano i protagonisti. Studiandole mi è venuta l’ispirazione per scrivere un romanzo che riprendesse queste caratteristiche. Da subito ho capito che sarebbe stato un progetto impegnativo e il rischio di cadere nel banale era tanto; perciò, ho pensato a un’ambientazione del tutto nuova. Non ho scelto città famose o luoghi turistici, ho scelto i paesi nei quali sono crescita e a cui, inevitabilmente, sono legata: Vigone, Cercenasco, Lusernetta e Pinerolo. Ho fatto prevalere la fantasia e ho pensato di non trattare Vigone, Cercenasco e Lusernetta come semplici Comuni devoti al cattolicesimo, come ovviamente sono nella realtà, ma di immaginarli come Regni, nei quali a governare è un sovrano, politeisti, così che riuscissi a inserire nel romanzo anche gli Dei dell’Olimpo. È questa combinazione di interessi e idee molto fantasiose che ha dato origine al mio libro e mi ha permesso di unire tempi lontani in un misto di riferimenti mitologici e simbolici.

Jean Pole e Jean Mark sono personaggi dal passato drammatico e dal destino già segnato. Cosa ti ha ispirato nella loro caratterizzazione e nel loro legame speciale?

Penso spesso a come sarebbe avere una gemella. Trovo intrigante la possibilità di essere legata a qualcuno con un filo invisibile. Un legame in cui ci si conosca e capisca l’un l’altro senza bisogno di parole. Inoltre, anche se sono consapevole che è un’idea molto fantasiosa, penso sia molto curioso provare a fare uno scambio di persona, elemento che ho utilizzato nel mio libro. Ovviamente tutti questi aspetti possono al contempo essere negativi, dipende dai punti di vista. Se avessi davvero una gemella magari la penserei diversamente, ma per Jean Mark e Jean Pole mi sono lasciata guidare dalla fantasia. Proprio come spesso capita nella realtà, ho voluto assegnare ai due gemelli dei caratteri completamente opposti, uguali esternamente e diversi internamente. Le loro personalità opposte sono determinate dai diversi contesti nei quali sono cresciuti dopo che loro madre, la stella Sirio, ha dovuto abbandonarli e dividerli quando ancora erano troppi piccoli per capire e ricordare il loro destino già segnato dalla minaccia dell’uomo oscuro. Jean Pole cresce alla corte del Regno di Cercenasco, Jean Mark nelle campagne del Regno di Vigone. Quest’ultimo non è un ragazzo umile, come ci si aspetterebbe da chi cresce in questo contesto, bensì è viziato e invidioso degli agi nel quale è cresciuto il gemello, il quale è rimasto umile nonostante la sua situazione privilegiata. È proprio questa differenza di visione del mondo dei due gemelli a creare dinamiche importanti all’interno del romanzo.

Nel tuo libro compaiono figure leggendarie come Achille, Ulisse, Ettore ed Enea: qual è il loro ruolo nella narrazione e perché hai scelto proprio loro?

Achille, Ulisse, Ettore ed Enea sono tra i personaggi principali della mitologia greca, nonché protagonisti delle opere che mi hanno aiutato a trovare ispirazione per il mio libro: “L’Iliade” e “L’Odissea” di Omero e “L’Eneide” di Virgilio. Achille è un semi-Dio, l’eroe perfetto, se non fosse per il tallone, l’unica parte vulnerabile del suo corpo. Lui non lascia nulla al caso, non fa nulla per caso. La gloria eterna è l’unica cosa che gli interessa, in nome di essa sacrifica perfino la vita. Ettore è l’esatto opposto. Odia la guerra, ne prende parte solo per difendere la patria e morirà per mano di Achille proprio in onore di essa. Ulisse prende parte alla guerra di Troia per dovere. Non è abile in battaglia come gli altri eroi, lui è noto per il suo ingegno. Sarà proprio grazie alla sua astuzia che dopo 10 anni avrà fine la guerra di Troia, nonostante lui ci metterà altri 10 anni per tornare alla sua isola, Itaca. Enea ha origini troiane, infatti riesce a fuggire da Troia dopo la sua distruzione e, dopo innumerevoli vicende, riesce a giungere in Italia. Lui è considerato l’antenato dei Romani. Saranno proprio questi quattro eroi ad aiutare Jean Mark e Jean Pole a combattere l’uomo oscuro. Così come narrano i poemi epici, loro non vanno d’accordo e questo non cambierà, ma le Dee dei quattro elementi naturali li convinceranno a unirsi contro un nemico comune. Achille non accetta di buon grado l’idea, non concepisce come possa collaborare con dei suoi nemici. Gli altri tre eroi, invece, capiscono la necessità di combattere insieme e accondiscendono alla richiesta delle Dee. Ognuno di loro ha delle capacità straordinarie, ma uniti sarebbero sicuramente imbattibili. Esattamente il tipo di potere che serve per combattere l’uomo oscuro, un nemico di cui ancora si sa veramente poco. Questa è la motivazione per la quale ho scelto questi eroi, oltre al fatto che mi avrebbe fatto piacere immaginarli collaborare tra di loro secoli dopo l’epoca in cui hanno vissuto, in un momento storico in cui tutti i valori che loro davano per scontati non ci sono più e la società è completamente cambiata. Le quattro dee, esiliate dall’Olimpo, rappresentano gli elementi naturali.

Che significato attribuisci a questi personaggi e al loro rapporto con l’equilibrio del mondo che descrivi?

Le Dee dei quattro elementi naturali sono quattro personaggi essenziali nel libro, quindi per la sconfitta dell’uomo oscuro e per la messa in salvo di Jean Mark e Jean Pole e dei Regni ai quali sono legati. Ho scelto per questa missione la Dea del Fuoco, la Dea della Terra, la Dea dell’Aria e la Dea dell’Acqua perché sono questi gli elementi che rendono possibile la vita e che regolano gli equilibri dell’Universo. Queste quattro Dee sono frutto della mia fantasia, così come è di mia fantasia il loro esilio dall’Olimpo. Ciò avviene per l’invidia degli altri Dei nei confronti dei loro poteri e per il fatto che non hanno bisogno di cambiare forma per interagire con gli umani. L’invidia è sempre stato un peccato a cui gli Dei sono soggetti anche nei poemi epici di Omero e Virgilio. Nonostante la possibilità delle quattro Dee di mischiarsi tra gli umani senza cambiare forma, nel libro la loro identità è comunque celata, almeno all’inizio. Era necessario che entrassero in contatto con Jean Mark e Jean Pole senza insospettire l’uomo oscuro. Per questo motivo, il pianeta Sole e il satellite Luna, i nonni dei due gemelli nonché coloro che chiedono l’aiuto delle quattro Dee, donano a ognuna un nome diverso: la Dea del Fuoco la chiamano Elena, la Dea della Terra la chiamano Valeria, la Dea dell’Aria la chiamano Camilla e la Dea dell’Acqua la chiamano Benedetta.

Questo è il primo volume di una saga. Puoi darci qualche anticipazione su come proseguirà il viaggio dei protagonisti e quali tematiche continueranno a emergere nei prossimi capitoli?

Il primo volume è terminato esattamente a metà della storia. Uno dei due gemelli aveva deciso di allenarsi con l’uomo oscuro, ma capisce il suo errore e torna a schierarsi dalla parte del bene. Grazie a questa sua presa di coscienza i gemelli, le quattro Dee e i quattro eroi greci riescono a scoprire che sotto il manto nero, con il quale si presentava l’uomo oscuro, c’è un ragazzo chiamato Filippo da Monza. Costui altro non è che l’erede al trono del Regno di Vigone. Si scopre anche che la sua mente era controllata da un altro uomo, Macrò da Pinerolo. È di quest’ultimo che si parlerà in particolar modo nel secondo volume. Filippo da Monza dovrà aiutare i gemelli, le Dee e gli eroi greci a capire chi è quest’uomo che controllava la sua mente e dove si nasconde. Inoltre, non bisogna dimenticare che Jean Mark e Jean Pole sono i legittimi eredi al trono del Regno di Lusernetta, che ora è governato da Tommaso IV, cugino di Tommaso III padre dei gemelli. Riusciranno a riavere il trono che ingiustamente gli è stato sottratto? Non mancheranno certamente altre liti tra gli stessi Dei, che con i loro vizi condizioneranno in maniera definitiva la vita dei gemelli e il destino dei tre Regni. Questi sono i problemi più importanti che i protagonisti devono risolvere. Per quanto riguarda le tematiche continuerà il confronto tra i tempi nei quali sono vissuti gli eroi greci e quelli moderni. Tornerà in maniera più ricorrente il tema della famiglia e dell’amore in ogni sua forma. Non mancheranno di certo altre lotte, sentimentali e di potere. Chissà se al termine del libro i protagonisti capiranno l’importanza dell’unione per il raggiungimento di un obiettivo comune…

Ringraziamo Valentina Carloni per averci accompagnato in questo viaggio affascinante tra regni incantati, lotte interiori e grandi ideali. La leggenda dei tre Regni è molto più di una semplice narrazione fantasy: è un invito a riflettere sul valore dell’identità, del coraggio e della giustizia. Non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà il prossimo capitolo di questa avvincente saga.

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