GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: REGALATI L’ARCOBALENO – Enrica Turco

Ben ritrovati amici del Gruppo Albatros, eccoci pronti per una nuova avventura letteraria! Oggi ci immergeremo nel libro Regalati l’arcobaleno. Enrica Turco ci accompagna in un percorso personale, profondo e toccante, che parte dalle radici del suo essere per sbocciare in una piena consapevolezza di sé. Con una scrittura luminosa e ricca di introspezione, l’autrice racconta la propria esperienza umana, attraversando momenti di luce e ombra, per approdare a un presente fatto di consapevolezza, trasformazione e speranza. Il tutto in un intreccio di passioni coltivate nel tempo – dalla psicologia alla letteratura – e riflessioni maturate nel cuore di un Salento solare, che fa da cornice e da eco interiore. Le sue parole diventano così testimonianza e invito al cambiamento, alla rinascita, alla bellezza che può ancora esistere anche dopo la tempesta. Abbiamo avuto il piacere di porle alcune domande per conoscere più da vicino il suo mondo e il processo creativo che ha dato vita a questo libro d’esordio.

Come nasce Regalati l’arcobaleno e quale esigenza interiore ha mosso la tua scrittura?

Regalati l’arcobaleno nasce da un bisogno profondo di dare voce alla mia esperienza di vita, trasformando il dolore, le sfide e i momenti bui in un messaggio di speranza e rinascita. La scrittura è arrivata come una sorta di urgenza interiore, un atto liberatorio ma anche un gesto d’amore verso me stessa e verso chi, leggendo, può riconoscersi nelle mie parole. Ho sentito il bisogno di raccontare la mia verità, non per ricevere compassione, ma per dimostrare che anche dopo la tempesta più lunga è possibile scorgere un arcobaleno. Scrivere questo libro è stato come riannodare i fili della mia storia, dando un senso al passato e aprendo lo sguardo al futuro.

Nel libro affronti il tema del narcisismo: che tipo di impatto ha avuto questa esperienza sulla tua crescita personale?

Questa esperienza ha avuto un impatto profondo e decisivo sulla mia crescita personale. Inizialmente mi ha messa a dura prova, portandomi a perdere fiducia in me stessa, a sentirmi confusa, svuotata e inadeguata. Ma è proprio da quella sofferenza che è iniziato un cammino di consapevolezza e rinascita. Ho imparato a riconoscere i segnali di una relazione tossica, a mettere confini, a riascoltare la mia voce interiore. Quell’esperienza mi ha insegnato che il vero amore non chiede sacrificio di sé, ma rispetto, ascolto e reciprocità. Oggi, guardando indietro, sento gratitudine: perché attraverso quel dolore ho trovato la forza di riscoprirmi, di guarire e di aiutare anche altri a fare lo stesso. Regalati l’arcobaleno nasce proprio da lì: dal desiderio di trasformare una ferita in una luce e una storia difficile in un messaggio di speranza.

Il titolo è evocativo e pieno di speranza: cosa rappresenta per te l’arcobaleno?

Per me l’arcobaleno è il simbolo perfetto della rinascita. Arriva sempre dopo la tempesta, quando tutto sembra perduto e ti sorprende con la sua bellezza silenziosa. È un invito a credere che anche dopo il dolore più profondo può tornare la luce, e che ogni emozione, anche la più difficile, ha un colore che meriti di essere visto e accolto. Nel mio percorso personale, l’arcobaleno rappresenta la possibilità di trasformare le ferite in forza, la vulnerabilità in bellezza e la solitudine in consapevolezza. E’ la promessa che qualcosa di nuovo e autentico può nascere proprio dove pensavamo di essere finiti. Regalati l’arcobaleno è un invito a scegliere la vita, i colori e soprattutto se stessi, anche quando sembra impossibile.

Quali letture, studi o autori ti hanno accompagnata durante la stesura del libro?

La scrittura del mio libro è stata un atto di rinascita e in quel percorso mi hanno accompagnata autori come Willy Pasini, Eckhart Tolle, Hermann Hesse, Paulo Coelho, Luis Sepùlveda, Sigmund Freud, Heinz Kohut, Otto Kernberg (questi ultimi tre sono stati consultati anche per la mia tesi di laurea).

C’è un messaggio in particolare che desideri arrivi al cuore di chi leggerà il tuo libro?

Si. Il messaggio che più mi sta a cuore è che non siamo soli, anche quando ci sentiamo spezzati o invisibili. La sofferenza non è una vergogna, ma un passaggio umano e profondo. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio e amore verso sé stessi. Vorrei che il lettore sentisse che scegliere la psicoterapia non è qualcosa di cui vergognarsi, ma di cui essere fieri. Riconoscere di avere bisogno è un atto di verità. E la verità è sempre il primo passo verso la libertà. Regalati l’arcobaleno è anche questo: un invito ad ascoltarsi, a non ignorare il dolore, ma a trasformarlo. La rinascita è possibile, ma spesso passa proprio attraverso l’umiltà di dire: “Non ce la faccio da solo, ma merito di stare bene”. E questo è un gesto potente, umano e pieno di dignità.

Ringraziamo Enrica Turco per aver condiviso con noi uno spaccato autentico della sua vita e del suo sentire, regalandoci pagine intense e ispiranti. Regalati l’arcobaleno non è solo un racconto autobiografico, ma anche un invito a riscoprire se stessi, a farsi dono e possibilità, sempre. Buona lettura!

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