GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Il Volo dell’ape regina – Patrizia Marrino

Benvenuti sul blog del Gruppo Albatros! Oggi abbiamo il piacere di intervistare Patrizia Marrino, autrice del libro Il Volo dell’ape regina. Questo testo, con il suo approccio interdisciplinare, ci accompagna in un viaggio straordinario tra le meraviglie della natura e le complesse dinamiche che governano la vita umana e animale. Marrino, già nota per il suo precedente lavoro di ricerca che sfidava alcune delle teorie evoluzionistiche tradizionali, torna con un’opera che invita a riflettere non solo sulla scienza, ma anche sulla filosofia, la religione e la nostra stessa identità. La figura centrale dell’ape regina diventa metafora potente per analizzare la leadership e l’organizzazione sociale, con intuizioni che risuonano ben oltre il regno animale. Ecco come Patrizia Marrino ci accompagna attraverso le pagine del suo libro, offrendoci una visione ricca di spunti per comprendere meglio il nostro posto nel grande intreccio della vita.

Patrizia, il suo libro Il Volo dell’ape regina propone una riflessione affascinante sulla figura dell’ape regina. Qual è stata l’ispirazione che l’ha portata a scegliere proprio questa creatura come simbolo centrale del suo lavoro?

È stata per me una sorpresa scoprire ciò che gli apicultori sanno che la nostra filosofia “LARGO AI GIOVANI” con continue cancellazioni di culture consolidate non sia la filosofia che anima la natura che offre l’immagine di società funzionanti in cui però l’individuo può trovare soluzioni alternative.

Nel suo testo, lei analizza le dinamiche sociali delle api per trarne parallelismi con la società umana. Quali aspetti delle interazioni nell’alveare ha trovato più significativi per comprendere i rapporti di potere tra gli esseri umani?

La mia analisi della natura descrive un funzionamento in cui la struttura sociale che sembra prevalere, lascia intravedere risorse intrinseche nella natura di ogni specie che consentono immagini di libertà di singoli individui a cui dovremmo ispirarci!

Marrino

Ha spesso messo in discussione le teorie evoluzionistiche tradizionali nei suoi scritti. In che modo questa nuova opera amplia o rivede le sue riflessioni precedenti?

La teoria evoluzionistica e stata l’origine del mio interesse scientifico, a cui mi sono avvicinata con umiltà per apprenderne le basi scientifiche che pretendono di descrivere in ultima analisi l’origine dell’uomo come massima espressione derivante dall’origine della vita. Mi sono invece imbattuta in una invenzione del tutto non scientifica nel descriverne le basi, che vanno dalla negazione di un principio fisico mai sconfessato: IL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA che descrive un indirizzo naturale completamente invertito rispetto all’evoluzione: DAL COMPLESSO AL SEMPLICE= LA DISGREGAZIONE, IL DISORDINE, l’ENTROPIA. La mia osservazione della natura, perciò, ha preso una direzione molto più ampia: osservarla analizzandone i profondi, complessi intelligentissimi meccanismi che descrivono non solo la presenza di esseri viventi come tappe di un percorso con l’unico significato di produrre tappe successive senza un proprio intrinseco valore. Al contrario, ogni specie, studiandole,  descrive un funzionamento che dalla nascita del singolo individuo  porta alla formazione di strutture sociali diversificate per specie appunto, ma in cui le dinamiche sociali che sembrano prevalere, lasciano intravedere risorse intrinseche nella natura di ogni specie che consentono immagini di libertà di singoli individui(ne sono l’esempio l’ape regina che sfugge alla morte fondando un nuovo alveare con le sue api operaie, il lupo solitario che può fondare un nuovo branco.

Uno degli elementi che colpisce nel suo libro è il legame tra scienza, filosofia e religione. Come riesce a intrecciare discipline così diverse mantenendo un messaggio coerente?

La scienza, la filosofia e la religione sono gli ingredienti della mente che producono il pensiero umano; ritengo proprio che la coerenza debba necessariamente derivare dalla loro integrazione per non creare scompensi lasciandone alcuni da parte.

Il suo stile si distingue per la capacità di rendere temi complessi accessibili a un vasto pubblico. Qual è stata la maggiore sfida nel tradurre un’indagine scientifica e filosofica in un’opera che potesse coinvolgere lettori di ogni background?

La sfida è stata la mia personalità stessa (definita handicap) che da dislessica con avversione alla lettura, come compreso nell’affrontare tale fenomeno che prevede meccanismi di compenso che consistono appunto nel semplificare ed organizzare razionalmente le conoscenze.

Grazie, Patrizia Marrino, per aver condiviso con noi il suo percorso intellettuale e creativo dietro Il Volo dell’ape regina. Le sue riflessioni aprono nuove prospettive sul nostro rapporto con il mondo naturale e sulle domande fondamentali che definiscono il nostro ruolo nel mosaico della vita. Invitiamo tutti i nostri lettori a immergersi nelle pagine di questo libro e lasciarsi ispirare da una narrazione che unisce scienza, filosofia e introspezione. Restate connessi per altre interviste e approfondimenti esclusivi sul nostro blog!

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