Benvenuti nel blog del Gruppo Albatros, dove le storie prendono vita attraverso le parole degli autori. Oggi abbiamo il piacere di ospitare Veronica Cara, autrice del romanzo “Cadono foglie di agave”. Con la sua scrittura evocativa e intensa, Veronica ci conduce nella valle del Tupano, un luogo tanto affascinante quanto intriso di mistero e dolore, dove i protagonisti lottano con le ombre del passato e con un presente che li sfida a ricominciare. Scopriremo insieme cosa ha ispirato la creazione di personaggi così complessi e quali messaggi si nascondono tra le pagine del suo libro.
“Cadono foglie di agave” presenta una trama ricca di emozioni e misteri. Come è nata l’idea di questa storia?
Come si può evincere dalla quarta di copertina del libro, sono sempre stata un’accanita lettrice di gialli, specialmente di quelli in cui trovo una persona “comune” a risolvere i misteri che si presentano nella narrazione. Ho pensato tante volte di scrivere una storia, ma non sono mai riuscita a farlo veramente, perché sentivo che quelle che creavo non erano quelle giusta da raccontare. Infatti, avrei voluto realizzare un mondo mio nel quale, però, chiunque potesse rispecchiarsi. Il 20 ottobre del 2022, finalmente, prese forma l’avventura che avrei voluto condividere e mi misi davanti al computer per provare a metterla nero su bianco. Volevo che la protagonista del romanzo fosse una giovane donna che, grazie alla sua perspicacia e una grande forza di volontà, fosse in grado di cambiare la sua vita e quella delle persone a lei vicine.
La valle del Tupano e la villa della zia di Veronica sembrano quasi personaggi a sé stanti nel romanzo. Quanto conta l’ambientazione nella narrazione e cosa rappresenta per te?
Non volevo dare l’idea che Villa Giglio e la Valle fossero quasi separati dal resto della narrazione. Anzi, per me l’ambientazione è di fondamentale importanza: rappresenta tutto il contorno nel quale si svolge la vicenda e conferisce al romanzo quell’aura di mistero che lo contraddistingue. Inoltre, è molto importante capire lo sfondo nel quale prende vita questa storia e comprendere com’è stato così facile per i personaggi avvicinarsi e stringere amicizia, nonostante questi siano abbastanza diversi gli uni dagli altri. Se loro non si fossero ritrovati nella Valle e poi ad Agave, probabilmente non avrebbero mai interagito tra loro e sarebbe stato impossibile lo svolgimento dell’intera vicenda.
I tuoi personaggi affrontano tematiche molto profonde come il lutto, il fallimento e il bisogno di rinascere. Quanto c’è di te o della tua esperienza personale in loro?
Penso che sia capitato a tutti di ritrovarsi in un momento particolare della propria vita, ossia quello in cui si esige un cambiamento, perlomeno da sé stessi. Questo rappresenta quasi un bisogno all’interno della narrazione ed è il motore che ha spinto i miei personaggi a trasformare radicalmente la propria vita. Seppur in maniera indiretta, inoltre, sono venuta a che fare con storie personali che mi hanno permesso di avere a che fare direttamente con la sofferenza umana, quella più cruda e senza filtri. Magari di me non c’è poi tanto, come Veronica Cara, ma c’è tantissimo di tutte le esperienze che mi hanno toccata e che mi accompagneranno per tutta la vita. Scrivere di certe tematiche è stato un processo che ha richiesto una grande responsabilità emotiva da parte mia, perché volevo trattarle con la massima autenticità ma anche con la delicatezza che meritano, in modo tale da garantirne sempre la dignità e il rispetto.
L’elemento del mistero, con l’omicidio che turba la tranquillità di Agave, dà una svolta significativa alla storia. Come hai costruito questa parte della trama?
Cadono foglie di agave è un romanzo giallo e l’omicidio è, in realtà, il fulcro dell’intera vicenda. Ho costruito questa parte della storia come se una persona, estranea al mondo poliziesco, si trovasse coinvolta in un delitto e, per una serie di circostanze o coincidenze, fosse in grado di risolvere i misteri che le si sono presentati. La risoluzione del crimine in sé non è fine a sé stessa, perché è stato il frutto di un’evoluzione della protagonista.
Quale messaggio speri che i lettori portino con sé dopo aver letto “Cadono foglie di agave”?
Spero che ogni lettore, dopo aver letto il romanzo, capisca che ciò che ci rende unici non va nascosto, ma valorizzato. Infatti, è nei momenti di estrema difficoltà che abbiamo un disperato bisogno di aggrapparci a noi stessi per trovare una soluzione alle preoccupazioni che ci tormentano, senza mai calpestarci.
Grazie, Veronica, per aver condiviso con noi il viaggio che ti ha portata alla creazione di “Cadono foglie di agave”. Il tuo romanzo ci insegna che, anche nei momenti più bui, c’è sempre spazio per ricominciare e per affrontare il passato con coraggio. Invitiamo tutti i lettori a immergersi nelle atmosfere della valle del Tupano e a lasciarsi trasportare dalle emozioni che questo libro regala. Restate connessi con il nostro blog per scoprire nuove storie e nuovi autori straordinari!
