GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Verità invisibile – Carlo Santi Pergolizzi

Oggi abbiamo il piacere di ospitare Carlo Santi Pergolizzi, autore del romanzo “Verità invisibile”, un’opera intensa e carica di emozioni, che racconta la storia di Saverio, un uomo diviso tra la frenesia della vita milanese e le radici profonde della sua terra d’origine, la Calabria. In questa intervista, Carlo ci accompagna alla scoperta dei personaggi che abitano le pagine del suo romanzo e ci racconta cosa ha ispirato la nascita di una storia che intreccia amore, sacrificio, e segreti che affondano nelle dinamiche familiari e nei legami più autentici.

Nel romanzo “Verità invisibile”, Saverio vive un profondo conflitto tra la vita che ha costruito a Milano e il richiamo delle sue radici calabresi. Qual è stata la tua ispirazione per esplorare questo legame tra appartenenza e necessità di partire?

Saverio in realtà non vive nessun conflitto vero e proprio. Vive sì due vite diverse, quella della metropoli che tutto offre e tutto promette, e quella del paesino di origine dove lui è cresciuto e dove rimangono i suoi affetti più cari, i suoi genitori, che tanti sacrifici hanno fatto per farlo studiare ma queste due vite, pur molto diverse, coabitano in lui per lungo tempo fino quando gli eventi non lo costringeranno a doverne vivere solo una delle due. Quando studia, si laurea e lavora a Milano, ottiene grandi soddisfazioni professionali e vive una vita molto piacevole, non abbandona mai il legame con la sua terra che si esplicita nei viaggi e nelle telefonate con i suoi genitori, e quando questi hanno bisogno di lui, non perde un solo secondo a decidere di ritornare da loro. Lì ritrova le sue radici a cui, senza forse rendersene conto, è rimasto sempre legato. Il momento in cui Saverio capisce che la sua vita deve avere una svolta arriva una mattina, quando, guardandosi allo specchio vede un bel giovane rampante e spensierato, con un’ampia collezione ragazze delle quali in molti casi non ricorda neanche il nome, ma di cui non gli è rimasto nulla di veramente suo, e capisce di non essere ancora pronto a dare le risposte alle scelte che prima o poi la vita gli imporrà di fare. Comprende in quel momento che il futuro appropriato per lui sarà quello di avere qualcosa di veramente suo, amare una moglie nella buona e nella cattiva sorte ed avere un figlio del suo stesso sangue.

Il personaggio di Rita sembra rappresentare per Saverio una sorta di ideale, una figura con cui coronare il suo sogno di famiglia. Come hai costruito il loro rapporto e cosa rappresenta Rita per lui?

Inizialmente l’approccio di Saverio verso Rita è ancora prevalentemente fisico-attrattivo. Lui è ritornato nel paesino già da un po’ di tempo e sente il richiamo carnale, ed infatti si interroga se anche in quel contesto ben diverso da quello di Milano potrà trovare rapporti veloci e poco impegnativi con donne locali. L’incontro con Rita però gli dà una scossa intensa che gli fa desiderare di avere quella donna sempre accanto a lui. Lei però inizialmente si nega fisicamente e ciò facilita la scoperta da parte di Saverio di sensazioni nuove e quella conoscenza caratteriale che corrisponde esattamente a tutte le sue aspettative. Lui adesso non vuole più perderla perché capisce che sarà impossibile trovare una donna con quelle qualità e si lascia scivolare in un dolce e totale abbandono verso di lei, scoprendo un godimento non più solo fisico, nuovo e definitivo.

Lina, la sorella minore di Rita, nasconde un segreto che porta conseguenze tragiche nella vita di tutti i personaggi. Quanto è stato difficile esplorare un tema così delicato e quale messaggio speri che i lettori colgano da questa parte della storia?

Il personaggio di Lina diventa centrale nello svolgimento degli eventi perché finisce per impattare in modo devastante sulle vite degli altri personaggi. Ragazza giovanissima, ancora sogni nel cassetto, niente affatto stupida ma facilmente influenzabile. Sembra il ritratto di molte adolescenti e giovani di oggi che lasciano sul terreno dei social sviluppare i loro desideri e sogni, ma con conseguenze a volte drammatiche, come testimoniano i tanti fatti di cronaca che oggi spesso riportano stupri e omicidi proprio in quelle fasce di età così fragili. Sullo sfondo quasi sempre un distacco dalle famiglie, incapaci di supportare adeguatamente queste giovani generazioni. Da questa parte della mia storia non credo ovviamente che si individuino facili soluzioni al problema, ma mi aspetto almeno che si consolidi la consapevolezza, una volta di più, di un problema epocale, che ci riguarda tutti e di cui non conosciamo ancora l’evoluzione nei decenni futuri.

Il romanzo presenta un forte contrasto tra la vita di città e la vita nel paesino d’origine. Cosa volevi trasmettere attraverso questa dualità e in che modo pensi che influenzi le scelte di Saverio?

Il contrasto tra la vita frenetica della grande metropoli dove tutto puoi avere se sei in grado di pagarne il prezzo, e la vita più rilassata del paesino di origine, non è un’invenzione del romanzo giacché esiste ed è un dato di fatto. Semmai il romanzo cerca di approfondire il concetto che queste due vite possono trovare una sintesi in un unico personaggio ben sapendo però che questa coesistenza non può durare per sempre e che c’è un momento in cui una scelta dovrà comunque essere fatta, per consapevolezza, o, più frequentemente, a causa di eventi esterni.

Infine, ci sono particolari aneddoti o episodi della tua vita personale che hanno influenzato la scrittura di “Verità invisibile” e il percorso di crescita di Saverio?

A parte la mia personale provenienza dal sud Italia e della laurea in ingegneria conseguita a Milano, non ci sono altri elementi di raccordo con la storia né col personaggio di Saverio. Il libro narra vicende di pura fantasia innestate in un contesto di amore ma anche di violenza e di erotismo. Del resto, essendo da sempre appassionato lettore di thriller e polizieschi in genere, non potevo esimermi dal rimanere in questo ambito alla mia prima esperienza come scrittore, prospettando una storia con la malcelata pretesa di un tocco di originalità e di innovazione. Sto adesso per portare a termine una nuova trama di cui posso solo svelare che si svolge a Parma e che si intitola “So come ti ucciderò”. A presto e grazie a tutti per l’attenzione.

Grazie, Carlo, per averci guidato tra le emozioni e le sfide che animano il tuo romanzo “Verità invisibile”. La tua capacità di intrecciare sentimenti autentici e complessi dilemmi familiari ci ricorda quanto sia importante conoscere le proprie radici e affrontare con coraggio i segreti che a volte segnano le nostre vite. Siamo certi che la storia di Saverio troverà il cuore di molti lettori e che, attraverso le tue parole, sapranno cogliere il valore della verità e della resilienza.

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