Oggi abbiamo il piacere di dialogare con Filippo Cefalì, autore di “Un’estate tra i pazzi”. In questo romanzo, ci invita a seguire le avventure di Frank, un uomo di quarant’anni che decide di trascorrere le sue vacanze a Marina del Tirreno. Tra spiagge, locali e incontri memorabili, il protagonista si immerge in un’estate di scoperte e riflessioni, osservando la varietà dell’umanità che lo circonda. Filippo, grazie per essere qui con noi oggi. Siamo curiosi di conoscere meglio il tuo libro e il processo creativo che ti ha portato a scriverlo.
Cosa ti ha ispirato a scrivere “Un’estate tra i pazzi” e a creare il personaggio di Frank?
La spiaggia, il mare e le persone che stavano intorno a me. Mentre ero impegnato a guadagnarmi la tintarella e staccare per qualche giorno dalla monotonia dell’attività lavorativa ho pensato di scrivere un romanzo in cui inserire alcune riflessioni, da affidare a Frank, raccontandone nel mezzo le sue avventure estive. Ho sempre desiderato scrivere un libro, e stavo leggendo un libro, forse la risposta più corretta è il libro che stavo leggendo.
Quali temi principali hai voluto esplorare attraverso le avventure di Frank e gli incontri che fa durante l’estate?
Principalmente la stranezza dei rapporti interpersonali del nostro periodo, sia che essi abbiano una motivazione passionale, sia che essi abbiano una motivazione lavorativa o anche solamente che derivino da una motivazione di amicizia. La diffidenza che abbiamo nei confronti di persone estranee ci porta a rendere difficile, a volte, anche un saluto, anche se ci incrociamo spesso, ci può addirittura portare a situazioni estremamente conflittuali e volgari come è capitato a Frank.
Come hai sviluppato i personaggi bizzarri che popolano il romanzo, e quale ruolo hanno nella storia di Frank?
I personaggi, i posti e le avventure vissute da Frank non si riferiscono a fatti o persone reali. Ovviamente si incastonano in una realtà che è molto simile, se non uguale, a quella che viviamo quotidianamente. Così i personaggi bizzarri, che popolano il libro, sono creati mettendo insieme parte dei comportamenti, di situazioni e di rapporti umani che ho vissuto, oppure osservato, durante il mio quotidiano, e ovviamente sono completati con una certa dose di fantasia. Il ruolo di questi personaggi è farci sentire in parte come Frank, farci vivere le strane avventure che è, suo malgrado, costretto a vivere, in fondo il confine tra pazzia e normalità, in alcune situazioni, è veramente sottile.
In che modo l’ambientazione di Marina del Tirreno contribuisce all’atmosfera e alla trama del tuo libro?
Marina del Tirreno è l’ambiente in cui la trama del libro si sviluppa principalmente, la risposta più corretta è che Marina del Tirreno è il posto dove Frank deve stare, sicuramente deve stare in un posto di mare.
Cosa speri che i lettori portino con sé dopo aver letto il tuo romanzo?
Una buona dose di allegria, qualche spunto di riflessione che li aiuti ad alleggerire alcune situazioni intricate del loro quotidiano, forse in questo sono molto ambizioso, pensare che in fondo siamo tutti un po’ come Frank, anche e solo per una piccolissima parte.
Grazie, Filippo, per aver condiviso con noi la tua visione e le tue esperienze legate a “Un’estate tra i pazzi”. Siamo certi che i lettori apprezzeranno non solo la tua scrittura coinvolgente, ma anche la profondità e l’umanità dei tuoi personaggi. Non vediamo l’ora di vedere come Frank e le sue avventure colpiranno il cuore di chi si immergerà in questa storia. Ti auguriamo il meglio per il tuo libro e i tuoi progetti futuri!
